In memoria di me |
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Un film di Saverio Costanzo.
Con Christo Jivkov, Filippo Timi, Marco Baliani, André Hennicke, Fausto Russo Alesi.
continua»
Drammatico,
durata 115 min.
- Italia 2006.
- Medusa
uscita venerdì 9 marzo 2007.
MYMONETRO
In memoria di me ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Deludente
di andreaFeedback: |
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mercoledì 14 marzo 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film inizia con alcune interessanti considerazioni del protagonista su di sè (e di conseguenza sull'uomo contemporaneo) che fanno ben sparare sul proseguimento della pellicola: in realtà segue una serie di delusioni. Le considerazioni iniziali del protagonista (del tipo "nella vita non mi sono mai fatto mancare niente", "avevo paura di guardarmi indietro per vedere il vuoto che lasciavo", "desidero diventare una persona") non sono sviluppate con chiarezza e comunque, anche se lo fossero state, non sarebbero sufficienti a descrivere i turbamenti dell'animo di un futuro sacerdote: la realtà è molto più complessa, a mio avviso il regista non ha la più pallida idea di quello che cercano queste persone o di quello che vivono. Da quello che ho letto nelle recensioni del pubblico, vengono prese per vere delle situazioni che tutt'al più possono essere simboliche di uno stato d'animo che forse può avere un riscontro sulla realtà dell'5% (per essere larghi). Le menzogne e l'atteggiamento da kapò dei maestri-formatori, le umiliazioni che subisce il protagonista, la freddezza tra compagni, l'ambientazione quasi carceraria ... non dicono il vero, danno al pubblico un'idea sbagliata sulla vita dell'uomo che desidera servire la Chiesa come sacerdote. Dove accadono tutte le cose così come si vedono nel film? Dov'è che la Chiesa chiude le porte alla società (alludo alla fine del film): centinaia di uomini e donne rischiano la propria vita ogni giorno in giro per il mondo, nei paesi in guerra, nei paesi governati da dittatori anticlericali; e altrettanti sono coloro che aiutano gli emarginati della nostra società (prostitute, drogati, extracomunitari, barboni...): come si fa a pensare che i sacerdoti chiudono le porte alla società contemporanea? Come si fa a pensare che queste persone scelgono una fede razionale piuttosto che una fede-carità? e se esiste qualcuno chiuso verso la società, non vuol dire che lo siano tutti... Per tornare al film, secondo me ha il merito di porre allo spettatore degli spunti interessanti di riflessione (cosa non frequente nel cinema) MA non è all'altezza di portare avanti un discorso che abbia un senso concreto, anzi come è stato detto da qualcuno, sembra portare avanti non una riflessione originale ma un insieme di luoghi comuni presenti nell'opinione pubblica.
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