Il colore del crimine |
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Un film di Joe Roth.
Con Samuel L. Jackson, Julianne Moore, Edie Falco, William Forsythe, Aunjanue Ellis.
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Titolo originale Freedomland.
Drammatico,
durata 112 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 14 luglio 2006.
MYMONETRO
Il colore del crimine
valutazione media:
2,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film che fa rifletteredi FrankFeedback: |
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lunedì 10 dicembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo film non è passato per le sale della mia città, o se lo ha fatto, deve essersi trattato di una sera o due. Film come questi non fanno cassetta, perchè c'è poco glamour, c'è poca azione, c'è molto e buon dialogo, molto dolore e grande spazio per la riflessione e per farla completa, non ci sono i grandi nomi, anzi c'è Julianne Moore imbruttita abilmente dal truccatore e un S.Jackson inaspettatamente saggio, profondo e dotato di 'pietas'. No, un film così non poteva avere successo di pubblico. Lo sfondo razziale è lo sfondo giusto per un regista che dirige un film intelligente, un film che vuole farci riflettere su che cos'è l'odio, la disperazione e l'emarginazione. E' vero che Hollywood è satura di questi film sui problemi razziali; ma questo è un film diverso perchè parla di qualcosa che ha con il problema raziale solo qualche linea d'intersezione. In realtà è un film intimista, che scava a fondo nella psiche, che tratta un caso umano penosissimo, in un ambiente di degrado e disperazione e che può essere risolto solo da che conosce il degrado e ha la statura morale per venirne a capo. Non mi interessa sapere se è un film televisivo o se è o no un capolavoro, non sta qui il problema. Il vero problema è che qui qualcuno ci chiede di riflettere ed avvicinarci con intelligenza e umiltà ad un caso che apparentemente è fuorviante e che poi si rivela essere uguale ai tanti casi che abbiamo oggi davanti agli occhi: pare che si debba cercare lontano ed invece scopri che la realtà ce l'hai davanti agli occhi, solo che per vederla, tu devi cambiare il tuo modo di avvicinarti ad essa. Allora scopri che è un penosissimo caso umano e la 'colpevole' altri non è che l'ennesima donna disperata, abbandonata e che così sono tanti altri casi che abbiamo oggi davanti ai nostri occhi e che feriscono ogni giorno di più. 'Vulnerant omnes, ultima necat': ognuno di questi casi ci ferisce; ognunop di questi casi lo metabolizziamo, lo dimentichiamo fino a non volerne vedere più e così...si muore dentro. A mio avviso un gran bel film!
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