Il regista svedese Lasse Hallström (La mia via a quattro zampe, Benvenuto Mr Grape, Chocolat) ha diretto “Il vento del perdono”, consegnando il ruolo principale a Robert Redford e affiancandogli Morgan Freeman e Jennifer Lopez (?). Redford veste i panni di un allevatore, proprietario di un ranch nel Wyoming, Einar Gilkynson, personaggio che richiama, per alcuni aspetti, alcuni ruoli già proposti nel passato e la militanza ambientalista della star non più tanto hollywoodiana. In un’intervista rilasciata a proposito del ruolo interpretato nel film, in cui Einar-Redford compie gesti sicuri che descrivono i ritmi quotidiani della vita agreste, l’attore ha voluto esprimere la sua sensibilità a certe tematiche, sottolineando che “la vita degli allevatori è ormai diventata obsoleta e l’agricoltura, una delle fondamenta della nostra cultura, è stata messa da parte da cose come la tecnologia ed il patrimonio immobiliare”. Questa volta però c’è un valore aggiunto, trovandosi a rivestire anche i panni di un nonno, è stata inserita nella tessitura dei dialoghi e tra lo scorrere delle immagini una gradevole e inaspettata autoironia di Redford sulla propria età, attimi che rendono più accettabile il carattere burbero e scontroso del personaggio, chiuso nel dolore per la perdita dell’amato figlio, avvenuta in un incidente d’auto. Einar dovrà compiere un percorso verso il perdono, quando nel suo ranch si presenterà la nuora, Jean Gilkynson, interpretata da Jennifer Lopez (?) che lui ha sempre ritenuto responsabile del tragico incidente. Accompagnata dalla figlia Griff, nipote di Einar, di cui egli ignorava l’esistenza, la donna sta fuggendo dalla violenza del nuovo compagno e cerca aiuto. Pungolato e consigliato dall’aiutante-amico Mitch, interpretato da Morgan Freeman, che vive con lui nel ranch ed è bisognoso di cure, per essere stato gravemente assalito da un orso entrato nella proprietà e che per istinto lo ha ferito, Einar riuscirà ad alleviare il peso del dolore, superando sentimenti di rabbia e di rivalsa, e a farsi intenerire dalla nipote, una magnifica Becca Gardner. È probabile che si possa assaggiare il sapore della melassa se si guarda con distacco e disincanto questo film che racconta, con semplicità, il difficile equilibrio dei rapporti umani, non si può, però, ignorare la presenza di due attori di lunga data e di consolidata bravura che ancora riescono ad emanare un certo carisma, e che rendono credibile e godibile la storia.
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