Così fan tutti |
||||||||||||||
Un film di Agnès Jaoui.
Con Marilou Berry, Agnès Jaoui, Laurent Grévill, Jean-Pierre Bacri, Virginie Desarnauts
Titolo originale Comme une image.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Francia 2004.
uscita venerdì 29 ottobre 2004.
MYMONETRO
Così fan tutti
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Acquista »
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
comme une imagedi alessandro pesceFeedback: |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 8 novembre 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Agnes Jaoui continua la sua esplorazione del genere umano nella giungla delle contraddizioni della società contemporanea, viaggio cominciato con l’eccellente “ Gusto degli altri” del 2001 e che oggi continua con “ Comme une image” ancora impropriamente appellato in Italia con il fuorviante titolo“ Cosi’ fan tutti “ che fa pensare più a Tinto Brass che a Mozart. Questa volta la Jaoui si preoccupa di meno del meccanismo a orologeria, della perfezione della sceneggiatura ( che, ad ogni modo, è esemplare e giustamente premiata dalla giuria di Cannes) e si impegna di più all’analisi dei comportamenti allo studio delle anime dei personaggi che mi paiono più complessi del solito. Tra Checov e Woody Allen ( numerosi i richiami a Zio Vanja ma anche a Settembre), la regista rappresenta la condizione umana di inizio millennio attraverso uno spaccato medio-alto borghese molto indicativo: gente insoddisfatta, arrivista, depressa, interessata più al proprio mondo , al culto della persona e della giovinezza che ad ascoltare chi la circonda.- Non è solo il gusto degli altri , in questo caso, a rappresentare un ostacolo nella comunicazione quanto piuttosto un inutile quanto penoso arroccamento delle persone nei propri vizi e nelle proprie pigrizie. Tutto questo non è narrato con il balbettio fastidioso e scontato di certo minimalismo ma al contrario con la forza poetica di un frammentarismo si’ quotidiano ma dolente e esistenziale. I dialoghi formidabili, intelligenti, divertentissimi e fulminanti continuano ad essere la cosa migliore della Jaoui ( che , tra l’altro, qui appare anche come attrice ed è brava e bella), ma la regia non è affatto sciatta anzi, ci sono almeno tre o quattro scene da antologia ( l’inizio nel taxy, la scena del coniglio) e la macchina da presa osa anche parecchio negli spicchi dei volti e negli angoli delle stanze e l’uso della colonna sonora , magnifica, è abilissimo. Ancora una volta, inoltre, l’autrice si serve, per sciogliere i nodi delle relazioni umane, di un mezzo artistico-espressivo: nel "Gusto" era Fedra di Racine, qui, la musica di Claudio Monteverdi.:chissà perché va a pescare in un cosi’ lontano passato, la Jaoui, forse per evocare una remota età dell’oro dei rapporti umani in cui tutto erà più forte, più estremo ma anche più sincero, più diretto e meno problematico?
[+] lascia un commento a alessandro pesce »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Festival di Cannes (2) Articoli & News |
Link esterni
Sito italiano |