The Big Kahuna

Tringolazione recitativa molto efficace,animata da dialoghi caustici molto spirituali e multisprospettici,che spaziano in modo ubriaco dall'argomento più futile,l'olio per lubrificanti,a quello superno e di maggior speculazione filosofica,il confine tra la vita e la morte. Il tutto aspettando il magnate Fuler,il pesce grosso della finanza,che i protagonisti,più o meno consapevolmente,cercano di adescare per intraprendere un proficuo rapporto di lavoro. Spacey è idilliaco,il giovane Facinelli sembra un rappresentante di Bibbie trattato con l'ammorbidente,mentre il buon De Vito è perso nel più insondabile vuoto esistenziale.Dunque,perfettamente calati nelle parti. Gustoso e sofisticato come un vino,ma senza le bollicine del miracolo...