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"Proof of Life"(2000)di Taylor Hackford, realizzato in epoca "clintoniana"(il che, detto da chi scrive, non ha in sé alcuna connotazione positiva), ha comunque il merito di porre la questione di un ingegnere "gringo"che vuole realizzare una diga a Tecala, luogo -nazione immaginaria dell'America latina, la questione se la scelta, che può essere nobile da parte del singolo, non ricada poi invece sotto il"dominio"di una mutlinazionale che sfrutta l'estrazione e la produzione petrolifera, il che si aggrava quando l'uomo viene rapito-sequestrato da guerriglieri, con l'aggravante di presunti improvvisati"mediatori"che hanno interessi personali nell'affaire... Inoltre, c'è la considerazione per cui non tutto è"oro ciò che luccica", ossia l'idealismo rivoluzionario spesso si perde a favore del"vile denaro", dove questi movimenti(non tutti, beninteso)si finanziano con la coltrivazione della droga(cocaina, nella fattispecie)e con i sequestri, appunto. Lo so, avendo una familiarità con questi problemi(mia moglie è colombiana, il discorso vale per vari settori della FARC, come dimostrano varie storie della guerriglia colombiana, pubblicate-attenzione-in francese invece che in spagnolo...). Ciò che invece"intralcia"il discorso è , per chi scrive, il fatto che sia un ex militare a fare questi discorsi, pur se certo un percorso di"conversione etico- laica"non è mai da escludere...Ottimo ritmo, ottima prova di Rossell Crowe, allora reduce da altri(ben altri)trionfi, in un film problematico, che pur non rinuncia all'azione e alla suspense. Su Meg Ryan no comment, vista la considerazione non certo ottimale di questa interprete, peraltro condivisa quasi in modo unanime. C'è anche David Stephen Caruso , presenza certo non travolgente.... El Gato
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