enzo70
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domenica 4 ottobre 2020
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oltre la guerra, alla ricerca dell''uomo
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Platoon non è solo un film di guerra; e non è solo un film sulla guerra in Vietnam. Platoon è una istantanea sull’uomo, sui suoi vizi e sulle sue virtù, la guerra come mezzo di espressione di crudeltà, ma allo stesso tempo di umanità. Elias Grodin e Bob Barnes sono uomini, come uomo è Chris Taylor. Ma sono uomini diversi, con valori diversi, che vivono la guerra, ma la vita in generale, in modo diverso. Il Vietnam, i sacchi con i cadaveri, la morte ed il dolore, la paura e l’amore sono i mezzi con cui Oliver Stone racconta l’uomo, nelle sue diverse declinazioni. Chris è un giovane americano che sceglie di combattere una guerra non sua perché non ritiene giusto che siano solo i neri e i poveri a partecipare al conflitto: che non è certamente il loro.
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Platoon non è solo un film di guerra; e non è solo un film sulla guerra in Vietnam. Platoon è una istantanea sull’uomo, sui suoi vizi e sulle sue virtù, la guerra come mezzo di espressione di crudeltà, ma allo stesso tempo di umanità. Elias Grodin e Bob Barnes sono uomini, come uomo è Chris Taylor. Ma sono uomini diversi, con valori diversi, che vivono la guerra, ma la vita in generale, in modo diverso. Il Vietnam, i sacchi con i cadaveri, la morte ed il dolore, la paura e l’amore sono i mezzi con cui Oliver Stone racconta l’uomo, nelle sue diverse declinazioni. Chris è un giovane americano che sceglie di combattere una guerra non sua perché non ritiene giusto che siano solo i neri e i poveri a partecipare al conflitto: che non è certamente il loro. Perché la guerra non è mai di chi la combatte, la guerra non risponde ai principi di proprietà e di possesso, richiede solo sacrifici umani. Platoon, anche rivisto ad anni di distanza dalla sua comparsa nelle sale cinematografiche, rimane un grande capolavoro, anche per la possibilità che offre allo spettatore, ora in poltrona, di indossare occhiali sempre diversi. Come diversa è l’umanità.
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domenica 26 agosto 2018
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buone idee, scarsa realizzazione
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Oliver Stone compie un prodotto essenzialmente di buona fattura, ma che non riesce mai ad entrare nel vivo di quel che vuole raccontare. La pellicola è cosparsa di buoni spunti mai sviluppati troppo a dovere, il che provoca un certo distacco da parte dello spettatore verso le vicissitudini dei protagonisti, anche in quelle che dovrebbero essere le scene di massimo pathos drammatico. Obiettivamente l’anno dopo, con Full metal Jacket, Stanley Kubrick ha fatto decisamente meglio
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gustibus
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domenica 4 giugno 2017
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la visione di una guerra sporca e inutile.
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Film epocale sulla guerra in Vietnam..vissuta da Oliver Stone che fa la regia di questo racconto vissuto di persona realmente!..tra l'altro si fa vedere per 10secondi in un cameo.Che dire?...4 oscar davvero meritati.IL duo Berenger(serg.barnes)e W.dafoe(serg.elias)..e'l'asse portante del film..il cattivo e il buono in una guerra durata 10anni che non e'servita a nulla e produceva soltanto morti..cattivi..e buoni nell'animo perche'gia'lo erano e una guerra anche se sporca e maledetta..ma l'umanita'puo'ancora resistere!..io interpreto il bellissimo film di Stone cosi'!..Attenzione a F.whitacker,jhonny depp.Nel 2017 visto con gli occhi di un 64enne che il militare l'ha fatto questa guerra anni60/70 sembra riportare al medioevo.
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Film epocale sulla guerra in Vietnam..vissuta da Oliver Stone che fa la regia di questo racconto vissuto di persona realmente!..tra l'altro si fa vedere per 10secondi in un cameo.Che dire?...4 oscar davvero meritati.IL duo Berenger(serg.barnes)e W.dafoe(serg.elias)..e'l'asse portante del film..il cattivo e il buono in una guerra durata 10anni che non e'servita a nulla e produceva soltanto morti..cattivi..e buoni nell'animo perche'gia'lo erano e una guerra anche se sporca e maledetta..ma l'umanita'puo'ancora resistere!..io interpreto il bellissimo film di Stone cosi'!..Attenzione a F.whitacker,jhonny depp.Nel 2017 visto con gli occhi di un 64enne che il militare l'ha fatto questa guerra anni60/70 sembra riportare al medioevo..ora di convenzionale ci sarebbe poco..previsione ovviamente senza risposte..la storia recente (vedi Londra 2giugno 2017)e'un tantinello diversa e forse ancora piu'becera..lì i presunti nemici scavavano tunnel sotto la jungla..oggi sembrano quasi invisibili che compaiono all'improvviso colpendo anche bambini che non dovrebbero essere sicuramente il nemico.Tornando a Platoon..vedetelo ma una sola volta..disturba molto..ma per la sua verita'...ah musica stupenda molto usata anche ora per descrivere avvenimenti tragici dalle varie televisioni.
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iridenero
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martedì 5 luglio 2016
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bastardi vietcong
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Ottimi i dialoghi. Se togliamo le frasi o le parole offensive, i cazzi, vaffanculo, bastardi, stronzo e fottuti vari questo diventa un film muto. Mi limito a dire che Platoon oggi come oggi è un film che sa di stantio, cosa di cui non soffrono ad esempio Full metal jacket, Il cacciatore o Apocalypse now... ma questi sono dei capolavori...
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seancobb
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mercoledì 9 dicembre 2015
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che gran film
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suggestivo e crudo squarcio della guerra in vietnam, Oliver Stone mostra con trama lineare la follia umana, portata allo stremo da una guerra interminabile per cui non si fa altro che contare i giorni rimasti al fronte.. la paura di una morte che si avverte sempre più vicina, un macigno perenne da trascinare sulle spalle - la solitudine e l’ odio , un odio forse maggiore verso se stessi ( il perenne scontro tra il bene e il male umano) che verso il nemico, charlie sheen e William dafoe memorabili, scenografia e fotografia azzeccatissimi, colonna sonora struggente in perfetta sintonia con il doloroso senso di solitudine del plotone)
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il befe
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lunedì 9 marzo 2015
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capolavoro
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luca scial�
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giovedì 3 luglio 2014
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l'assurda crudeltà della guerra in vietnam
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Il benestante Chris Taylor decide di partire volontario per la Guerra in Vietnam, per dare un senso diverso alla sua vita, fatta di benessere e comodità. Scoprirà di aver scelto un inferno che lo cambierà nel profondo: lo renderà più cinico, spietato, duro. Capirà che quella guerra l'America l'ha combattuta contro se stessa, per la propria voglia, ancora attuale, di mostrare i muscoli agli occhi del Mondo. In una guerra lontana in un piccolo paese immerso nella jungla.
A 7 anni di distanza da Apocalypse now il cinema americano torna con veemenza e platealità su quella atrocità quale fu la Guerra in Vietnam. Come fece al tempo Coppola, anche Oliver Stone non risparmia allo spettatore scene a effetto, momenti crudeli, attimi di debolezza sfocianti nella follia di chi l'ha combattuta.
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Il benestante Chris Taylor decide di partire volontario per la Guerra in Vietnam, per dare un senso diverso alla sua vita, fatta di benessere e comodità. Scoprirà di aver scelto un inferno che lo cambierà nel profondo: lo renderà più cinico, spietato, duro. Capirà che quella guerra l'America l'ha combattuta contro se stessa, per la propria voglia, ancora attuale, di mostrare i muscoli agli occhi del Mondo. In una guerra lontana in un piccolo paese immerso nella jungla.
A 7 anni di distanza da Apocalypse now il cinema americano torna con veemenza e platealità su quella atrocità quale fu la Guerra in Vietnam. Come fece al tempo Coppola, anche Oliver Stone non risparmia allo spettatore scene a effetto, momenti crudeli, attimi di debolezza sfocianti nella follia di chi l'ha combattuta. L'ennesima critica cinematografica a un errore della storia. Da cui però l'America in futuro ha dimostrato di non aver imparato nulla.
Vinse 4 premi Oscar e un Leone d'oro al Festival di Berlino.
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kayako
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giovedì 24 aprile 2014
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un film sensazionale
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Ambientato durante il periodo della guerra nel Vietnam, "Platoon" include un elenco di grandi attori che ci coinvolgono nel dolore e nella disperazione del conflitto, con delle performance sensazionali. Nel film non si percepisce solo la tragedia di una guerra , ma anche una lotta interiore: la mente ancora ingenua di una giovane vita in cui cresce la consapevolezza di non riuscire a sopravvivere fino al giorno dopo. Una più che sensazionale rappresentazione della lotta per la sopravvivenza che porterà i soldati a compiere azioni anche disumane, attuate dalla determinazione di voler vivere e di uscire dall'incubo di un combattimento senza significato. "Platoon" non lascia scampo a false speranze per i soldati in battaglia, ma in maniera cruda, al contrario, ci fa provare, come se fosse sulla nostra pelle, le emozioni che provano i personaggi, facendo in modo che lo spettatore si senta coinvolto da questa tragedia e abbia lui stesso, la sensazione di essere lì, tra la dolce ingenuità del non sapere e la crudele realtà.
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rita branca
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sabato 30 novembre 2013
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basta guerre!
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PLatoon, film (1986) diretto da Oliver Stone con Tom Berenger, Willem Dafoe, Charlie Shee, Johnny Depp, John C. McGinley, David Neidorf
Bellissimo film educativo che denuncia vigorosamente la follia della guerra ed i disastri che sempre causa all’umanità.
In questo caso si narra la storia di un giovane volontario che si arruola per combattere in Vietnam. Non sono chiare le ragioni che lo hanno condotto a prendere tale decisione, si sa solo che a differenza della gran parte dei membri del plotone sul quale la cinepresa si concentra, non lo ha fatto per ragioni economiche, poiché è benestante, non ha atteggiamenti fanatici, sembra insomma un essere umano decente, mite e garbato che non ha fretta di tornare a casa da qualcuno che lo stia aspettando.
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PLatoon, film (1986) diretto da Oliver Stone con Tom Berenger, Willem Dafoe, Charlie Shee, Johnny Depp, John C. McGinley, David Neidorf
Bellissimo film educativo che denuncia vigorosamente la follia della guerra ed i disastri che sempre causa all’umanità.
In questo caso si narra la storia di un giovane volontario che si arruola per combattere in Vietnam. Non sono chiare le ragioni che lo hanno condotto a prendere tale decisione, si sa solo che a differenza della gran parte dei membri del plotone sul quale la cinepresa si concentra, non lo ha fatto per ragioni economiche, poiché è benestante, non ha atteggiamenti fanatici, sembra insomma un essere umano decente, mite e garbato che non ha fretta di tornare a casa da qualcuno che lo stia aspettando.
In uno scenario meravigliosamente lussureggiante, ricco anche di insidie naturali, dovute al clima caldo umido, Oliver Stone, con una splendida fotografia ed una regia da gran maestro, catapulta lo spettatore nell’azione bellica, dove, come si sottolinea esplicitamente nelle ultime sequenze, ogni partecipante si misura col nemico che ha dentro, più che con l’ipotetico nemico esterno, andando incontro ad una metamorfosi che lo fa rinascere peggiore, lo disumanizza, incattivendolo e facendogli perdere il lume della ragione.
E’ così anche per il giovane protagonista, che messo a dura prova, tocca il fondo, ma fa si rialza e sembra avere ancora la forza di risorgere.
Convincenti interpretazioni e bella colonna sonora.
Rita Branca
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filippo catani
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mercoledì 8 maggio 2013
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un ritratto della sporca guerra in vietnam
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Vietnam 1967-68. Un giovane soldato viene assegnato ad un battaglione impegnato in diverse operazioni al confine con la Cambogia. Il ragazzo dovrà fare i conti con l'iniziale ostilità dei suoi commilitoni e con la lotta tra i due sergenti che avrà un esito drammatico. Ne uscirà profondamente trasformato.
Il film si concentra per l'intera sua durata sulle mosse di un manipolo di soldati che nel loro piccolo rappresentano un po' quella che è stata la guerra in Vietnam per chi vi ha partecipato. Partendo dall'inizio se vi erano tanti che decidevano di bruciare la cartolina o espatriare in Canada vi sono stati tanti altri ragazzi che, con l'illusione di andare ad aiutare il proprio paese in giusto conflitto, partivano volontari e spesso tornavano nelle bare.
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Vietnam 1967-68. Un giovane soldato viene assegnato ad un battaglione impegnato in diverse operazioni al confine con la Cambogia. Il ragazzo dovrà fare i conti con l'iniziale ostilità dei suoi commilitoni e con la lotta tra i due sergenti che avrà un esito drammatico. Ne uscirà profondamente trasformato.
Il film si concentra per l'intera sua durata sulle mosse di un manipolo di soldati che nel loro piccolo rappresentano un po' quella che è stata la guerra in Vietnam per chi vi ha partecipato. Partendo dall'inizio se vi erano tanti che decidevano di bruciare la cartolina o espatriare in Canada vi sono stati tanti altri ragazzi che, con l'illusione di andare ad aiutare il proprio paese in giusto conflitto, partivano volontari e spesso tornavano nelle bare. Già dopo una settimana e ancor più dopo un mese, era chiaro a tutti cosa ci fosse in realtà: giungla, pioggia, combattimenti all'ultimo sangue e quella disillusione sulle sorti della guerra che non veniva fatta trapelare in patria dagli organi ufficiali ma che emergeva nelle lettere dei soldati a parenti o amici. L'altro aspetto su cui si pone l'accento è il fatto che gran parte dell'esercito non era costituito dai cosiddetti figli di papà che più di altri dovrebbero tenere al proprio paese ma era bensì composto dalle ultime ruote della società con una netta maggioranza di afroamericani che in buona parte degli USA erano ancora considerati alla stregua di animali. Eppure proprio loro portavano il peso maggiore della guerra. Poi le droghe e l'alcool dove ci si rifugiava per avere qualche momento di distacco da tutto visto che le ore di sonno erano assai ridotte. Quindi poi si vedono violenze, stupri, villaggi dati alle fiamme senza alcuna motivazione se non per inutili vendette. Anche gli uomini ne escono trasfigurati dalle violenze che o sono costretti a perpetrare o che possono sadicamente esercitare senza che nessuno batta ciglio o brandisca l'arma spuntata di un processo marziale. E così la giovane recluta (Sheen) si trova nell'ultima scena a vagare per il bosco fucile in pugno completamente preso dalla folle euforia della guerra. Bravissimi Berenger e Dafoe in un film dove troviamo anche i giovani Whitaker e Depp e una bellissima e dolente colonna sonora che con il suo motivo accompagna tutta la pellicola. Una grande opera a firma del bravissimo Stone.
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