| Stalker | |||||||||||||
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      Un film di Andrei Tarkovsky.
  Con Anatoliy Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Aleksandr Kaydanovskiy, Alisa Frejndlikh. 
         continua»Fantascienza,
    
   
durata 161 min.
- URSS, Russia, Germania   1979.
   
      MYMONETRO 
     Stalker          valutazione media:
        4,03
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | |||||||||||||
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                        Simbolismo e contrapposizioni
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| sabato 20 settembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Inutile soffermarsi sui dettagli della trama, o ricercare un significato univico al messaggio del regista. Questo film è un affresco poetico e artistico omnicomprensivo e particolarmente ermetico. Sebbene il ritmo sia lento ed i dialoghi difficili da digerire, offre comunque a chi è alla ricerca di immagini suggestive e simbolismo un intrattenimento cervellotico e piacevole. Il primo spunto di riflessione è dato dalla contrapposizione tra il luogo da cui i tre protagonisti partono e la zona. Il mondo da cui scappano è fatto di immagini sbiadite in bianco e nero di ciminiere, di acqua stagnante e putrida, di povertà e industrializzazione. E' un mondo dove l'uomo domina la natura, non si vedono alberi ed erba. La zona è contrapposta a questa realtà, via, via, che si spostano al suo interno, il film acquista colori, il verde su tutti. La natura nella zona domina sull'uomo, l'ha totalmente cancellato. Si vedono macchine ingoiate dalla vegetazione e acqua ovunque che corrode i resti della presenza umana. Non è una natura rassicurante, anzi i personaggi si muovono con circospezione al suo interno. E'costante il richiamo dello stalker alla "pericolosità della zona", alla "presenza di trappole". Lo spettatore entra uno stato di allerta costante seguendo ogni passo dei personaggi. La zona simboleggia una paura primitiva per l'ignoto, ma anche l'attrazione verso ciò che è inspiegabile. Per quanto pericolosa rappresenta un richiamo irrinunciabile per chi scappa da una realtà razionale e deludente alla ricerca di "risposte". Costanti sono anche i richiami alla religione e soprattutto alla fede. La ricerca della "stanza dei desideri" dove si scopre la verità su se stessi e l'esistenza, potrebbe simboleggiare la ricerca di Dio. Un ricerca che passa attraverso delle prove di fede, rappresentate dalle insidie che i pellegrini incontrano nel cammino verso di essa. Il fatto che lo scrittore ed il professore si rifutino di entrare nella stanza paventando anche di volerla distruggere, è la fotografia di una società intellettuale e materialista che ha perso la fede e addirittura vorrebbe distruggerla(il professore porta con se una bomba). La zona ed il mondo reale sono divisi da una barriera militarlmente protetta. Nel racconto dello stalker, quando la zona si era formata molte persone si spostavano in massa verso di essa obbligando il governo ad recintare i suoi confini per limitare l'emoragia. In quest'ottica la zona potrebbe rappresentare il mondo esterno alla cortina di ferro, un richiamo alla politica di isolamento praticata durante gli anni comunisti nei paesi dell'est. Interessante infine notare che molte delle scene all'interno della zona sono state girate a Chernobyl. Il film è stato girato nel '79 il disastro nucelare avvenne nel '86 (la centrale era stata costruita nel '83). Concidenza abbastanza inquitante se si pensa al fatto che tra le cause della formazione della zona i personaggi parlano di strane radiazioni. La moglie stessa dello stalker, in uno dei monologhi finali, parla del fatto che tutti i figli degli stalker siano soggetti a deformazioni dovute alle zona(la figlia del protagonista è storpia dalla nascita). Queste sono riflessioni personali, proprio per la natura ermetica dei simboli usati nel film è difficile ricostruire i messaggi del regista in modo universale, spero vi sia venuta voglia di guardarlo e lasciarmi un commento. 
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