parsifal
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giovedì 30 novembre 2017
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intrighi e segreti sul lago
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Correva l'anno 1977, quando il Maestro Dino Risi, una delle colonne portanti del cinema italiano del '900, decise di trasporre il romanzo di Piero Chiara in versione cinematografica. Coadiuvato da Benvenuti e Der Bernardi , penne d'oro del cinema italiano e dallo stesso Chiara nella stesura della sceneggiatura. L'intera vicenda si svolge sul lago Maggiore; il protagonista Marco Maffei ( un ottimo P. Dewaere, suicida pochi anni dopo) essendo benestante e proprietario di un imbarcazione, trascorre il suo tempo girovagando sul lago, senza pensieri per il domani ed il futuro. Nel suo peregrinare, incontra un personaggio decisamente bizzarro, l'avvocato Temistocle Orimbelli, annoiato e senza impegni di nessuna natura, che tenacemente fa di tutto per stringere amicizia.
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Correva l'anno 1977, quando il Maestro Dino Risi, una delle colonne portanti del cinema italiano del '900, decise di trasporre il romanzo di Piero Chiara in versione cinematografica. Coadiuvato da Benvenuti e Der Bernardi , penne d'oro del cinema italiano e dallo stesso Chiara nella stesura della sceneggiatura. L'intera vicenda si svolge sul lago Maggiore; il protagonista Marco Maffei ( un ottimo P. Dewaere, suicida pochi anni dopo) essendo benestante e proprietario di un imbarcazione, trascorre il suo tempo girovagando sul lago, senza pensieri per il domani ed il futuro. Nel suo peregrinare, incontra un personaggio decisamente bizzarro, l'avvocato Temistocle Orimbelli, annoiato e senza impegni di nessuna natura, che tenacemente fa di tutto per stringere amicizia. Conduce con sè Maffei a Villa Cleofe( nome della moglie, una donna fredda ed autoritaria, che non nutre alcuna stima nei confronti del marito, interpretata da G.Giacobbe) e gli presenta i suoi familiari, la moglie Cleofe e la cognata Matilde, ( giovanissima Ornella Muti) sottoposta a continue pressioni psicologiche e ricatti di varia natura dalla dura Cleofe. Matilde venne sposata per procura dal fratello di Cleofe, disperso nella guerra d' Africa ed ora viene trattata comne se fosse una fantesca. Lo strano avvocato impone la sua presenza a Maffei , infilandosi a sua insaputa nella sua barca. I due vivranno insieme piacevoli giornate, sino a quando l'avvocato non manifesterà apertamente la volontà di sedurre Matilde. I rapporti sembrano incrinarsi ma vi sono ben altre tempeste all'orizzonte; arriva l'annuncio della morte di Cleofe, annegata nella darsena della villa. La vicenda si tinge di giallo , con numerosi risvolti a tinte fosche e del tutto inaspettati. Il finale sorprenderà molto lo spettatore, da ogni punto di vista. Ottima narrazione , sempre sul filo del rasoio, magnifiche ambientazioni ( Villa Castelli, la villa in cui si svolge gran parte della vicenda è completamente in rovina), suspence e colpi di scena. Da vedere e rivedere.
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toty bottalla
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domenica 27 settembre 2015
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dramma tinto di giallo senza ipocrisie!
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Tratto dal romanzo di Piero Chiara, un film diretto da Dino Risi che racconta senza ipocrisia un dramma familiare ambientato subito dopo il secondo dopoguerra in una villa sul lago maggiore...Sulle spalle di Tognazzi (come quasi sempre) vengono caricate le debolezze o se preferite gli istinti più primitivi e "sporcaccioni" dell'animo umano, una storia dai risvolti complicati che sfocia in un delitto, un suicidio e un abbandono, gran parte della fase drammatica sa di grottesco sfumando sosì l'alone di mistero attorno al racconto che si consuma in un triangolo in cui la Muti è naturalmente contesa, l'uomo attempato che per lei uccide eredita e poi s'ammazza e il giovane avventuriero che consuma e se ne va, buono e convincente la scena finale di Tognazzi, un film che forse meritava più attenzioni ai particolari.
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Tratto dal romanzo di Piero Chiara, un film diretto da Dino Risi che racconta senza ipocrisia un dramma familiare ambientato subito dopo il secondo dopoguerra in una villa sul lago maggiore...Sulle spalle di Tognazzi (come quasi sempre) vengono caricate le debolezze o se preferite gli istinti più primitivi e "sporcaccioni" dell'animo umano, una storia dai risvolti complicati che sfocia in un delitto, un suicidio e un abbandono, gran parte della fase drammatica sa di grottesco sfumando sosì l'alone di mistero attorno al racconto che si consuma in un triangolo in cui la Muti è naturalmente contesa, l'uomo attempato che per lei uccide eredita e poi s'ammazza e il giovane avventuriero che consuma e se ne va, buono e convincente la scena finale di Tognazzi, un film che forse meritava più attenzioni ai particolari. Saluti.
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renatoc.
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giovedì 31 maggio 2018
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film piacevole tratto da romanzo di piero chiara
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In genere i delitti in ville misteriose sui laghi sono ambientate sul lago di Como, ma Piero Chiara è invece affazionato al lago Maggiore, ed in genere vi ha ambientoto romanzi "rosa". Stavolta però vi ambienta un "giallo" con tanto di delitto e suicidio! Certo che la "villa Cleofe" poco aveva da invidiare al motel di Psyco, terribilmente tetra, in un luogo tetro, col colore che faceva la sua parte! Tognazzi è come sempre grande e fa una performance ottima! un uomo pacifico, che vuole un po' divertirsi di cui non si immagina quale piano gli frulla nella testa: fare annegare la moglie, simulando un suicidio diventare proprietario di tutto il patrimonio della moglie e sposare la bellissima cognata (Ornella Muti), vedova di un fratello de
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In genere i delitti in ville misteriose sui laghi sono ambientate sul lago di Como, ma Piero Chiara è invece affazionato al lago Maggiore, ed in genere vi ha ambientoto romanzi "rosa". Stavolta però vi ambienta un "giallo" con tanto di delitto e suicidio! Certo che la "villa Cleofe" poco aveva da invidiare al motel di Psyco, terribilmente tetra, in un luogo tetro, col colore che faceva la sua parte! Tognazzi è come sempre grande e fa una performance ottima! un uomo pacifico, che vuole un po' divertirsi di cui non si immagina quale piano gli frulla nella testa: fare annegare la moglie, simulando un suicidio diventare proprietario di tutto il patrimonio della moglie e sposare la bellissima cognata (Ornella Muti), vedova di un fratello della moglie sposato per procura disperso nelle guerra d'Africa con dichiarazione di morte presunta! La cognata fa di tutto per accusare il nuovo marito dell'assassinio della moglie, il quale, scoperto, si impicca e lei diventa proprietaria della villa e di tuto il suo patrimonio! Dopo una notte di passione col protagonista Marco Maffei, che solo perchè possedeva un natante e vagabondava per il lago si è trovato coinvolto in questo "giallo", gli offre di andare a vivere con lei a "villa Cleofe", ma questi, nonostante sia invaghito dalla bella donna preferisce lasciare quel luogo che tanto sa di morte (compreso il suicidio del vescovo di cui parla il titolo del film!) e tornarsene a vagabondare per il lago con la sua barca! Film piacevole, come lo sono stati anche altri tratti da romanzi di Piero Chiara con un anneddoto: poco tempo dopo aver visto il film nel 1977, avevo fatto una gita con amici sul lago Maggiore, ed una ragazza della compagnia mi detto mentre navigavamo sul battello:"Vedi? Quella è la villa della "stanza del vescovo"!" Veramente una visione da incubo!
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