Mario Gromo
La Stampa
Il cinema narrativo sta vivendo in Germania un difficile periodo di coatta ricostruzione. Il razzismo ha bandito registi, attori e tecnici, si tenta di avviare alla regia parecchi giovani, con risultati per ora di speranza, e di inserire negli studi alcuni registi teatrali; con risultati che non potranno essere troppo convincenti. In più, il problema dei soggetti e delle sceneggiature, da filtrarsi secondo i principii nazisti; in più, un totale riordinamento delle case editrici e dei finanziamenti che le alimentano. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (2862 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957