Edoardo Bruno
Come già ha fatto Romher ne La Collectionneuse anche Buñuel ne La Voie Lactée si dà alla verifica di un’ipotesi; pone una congettura – la validità della dialettica qui in particolare esemplificata dalle accademiche dispute su fede e non fede – e la insegue per tutto il film sino all’iperbole del ragionamento. Laddove a Romher interessa la unicità semantica, in Buñuel prevale la molteplicità degli accostamenti, la frammentazione perentoria di una realtà detta e contraddetta, in un parallelismo contrapposto tra suono e visione. [...]
di Edoardo Bruno, articolo completo (4199 caratteri spazi inclusi) su