Lietta Tornabuoni
La Stampa
Storie d’amore e di dolore, conflitto con la madre d’uno showman travestito newyorkese, in una commedia amaro-spiritosa molto antiquata e molto sentimentale, derivata da un premiato testo teatrale a suo tempo scritto e recitato dal protagonista Harvey Fierstein, ancora divisa in tre atti. Manate sui sedere a parte, il film non osa presentare rapporti carnali omosessuali (come hanno invece fatto registi europei quali Pedro Almodovar e Paul Vecchiali), ma ha il coraggio delle parole (“Questa è la mia vita, lo capisci, mamma? Questo sono io, e voglio rispetto”). [...]
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