Alberto Anile
Nel novembre del '60 un redattore di «La Fiera del Cinema» si intrufola nel teatro n. 3 della Titanus Farnesina. Sono le otto di sera, la troupe sta facendo gli straordinari. Camillo Mastrocinque gira la prima scena di Totò, Peppino e... la dolce vita, prodotto da Gianni Buffardi, il marito di Liliana de Curtis.
Davanti a vetrine, tavolini e aiuole simili a quelle di via Veneto, Dina Perbellini e Irene Aloisi, nobildonne romane, si intrattengono «democraticamente» con Totò, posteggiatore abusivo, divorandogli sotto i suoi occhi il piatto di pastasciutta che il pover'uomo si è appena cucinato. [...]
di Alberto Anile, articolo completo (5322 caratteri spazi inclusi) su 1998