Ennio Flaiano
Manon è il terzo film di Henri Clouzot; ed è forse il più ambizioso, ma anche il peggiore. Viene dopo Il corvo e Quai des Orfevres e delude come tutte le opere che alla profonda inutilità accoppiano la smagliante ricchezza del mestiere e la testardaggine di una contaminazione letteraria. Si direbbe venuta per testimoniare di un autore di talento, ma anche per darcene la definizione più esatta: un calligrafo truccato da realista. La bravura di Clouzot è forse inguaribile. E appunto perché si tratta di una bravura precoce non arriva mai a creare un clima sensibile alle sue tragedie. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4849 caratteri spazi inclusi) su 22-29 ottobre 1949