Emiliano Morreale
Film TV
Paul Schrader ama le biografie. “Legge” la vita di persone reali e interpreta, attraverso i gesti e le parole, le ossessioni e le zone nascoste, le pulsioni e le perversioni, le trasgressioni morali e i fallimenti, i peccati e le impossibili redenzioni, le mutazioni, i bradisismi, le rivoluzioni (culturali) di una società. La vita poco esemplare e tragica di Bob Crane (Kinnear), personaggio abbastanza celebre della televisione americana (protagonista per alcune stagioni della serie Gli eroi di Hogan, ambientata in un campo di prigionia durante la Seconda guerra mondiale), nonché attore teatrale e cinematografico, è un file, un dossier con il quale descrivere una caduta nella spirale della dipendenza dal sesso e un diagramma, sempre più livido, per quanto riguarda la fotografia, la scansione narrativa, la secchezza stranita dei dialoghi e l’asciuttezza della messa in scena, degli anni (dalla Los Angeles del 1964 all’Arizona del 1978, quando Crane viene ucciso in un motel) in cui l’identità, la libertà e Ia promiscuità sessuale, Ia pornografia, il voyeurismo collettivo cominciano a imporsi e ad assumere una rilevanza sociologica oltre che individuale. [...]
di Emiliano Morreale, articolo completo (2992 caratteri spazi inclusi) su Film TV 2004