Si potrebbero dire tante cose a proposito di Harry Potter e i doni della morte parte II, e dal mio punto di vista sono tutte positive. In questo capitolo, per la prima, vera volta, le recitazioni sono state impeccabili a partire dal giovane protagonista Harry (Daniel Radcliffe), e per finire con l’ultima più lontana comparsa di sfondo. Non c’è stato momento in sala in cui ogni singolo spettatore non abbia sentito il peso del dolore e della gravità della situazione. Hogwarts in fiamme è stata come l’ultima delle frecce che ci hanno immancabilmente trafitto il cuore. Il volto del simpatico Fred Weasley senza vita ci ha fatto piangere. Le ultime parole dell’antipatico Severus Piton, commuovere. Si può non amare Harry Potter, ma non si può non trovare quest’ultimo capitolo perfetto in ogni sua sfaccettatura. Perfetto il gioco di specchi con Harry sotto il mantello dell’invisibilità, impeccabili gli effetti speciali e la spettacolarità degli effetti di distruzione. Ma questa volta non me la sento di calarmi nei panni di una fredda critica cinematografica e voglio rivelare un segreto: ho pianto sin dalla prima scena e quando il professore di pozioni per il quale dall’età di sei anni ho sempre provato una sincera avversione ha pianto davanti a Harry e ha stretto fra le braccia il corpo senza vita di Lily, ho capito con grande commozione la frase che disse Sirius nel quinto film: “Harry, il mondo non è diviso tra buoni e mangia morte. Tutti hanno luce e oscurità, nel cuore. Quello che fa di noi quello che siamo, sono le scelte che facciamo.”
Quando sono uscita da quella sala ho detto addio a Harry, ma infondo, credo che non sarò mai in grado di farlo per davvero… e voi?
Si potrebbero dire tante cose a proposito di Harry Potter e i doni della morte parte II, e dal mio punto di vista sono tutte positive. In questo capitolo, per la prima, vera volta, le recitazioni sono state impeccabili a partire dal giovane protagonista Harry (Daniel Radcliffe), e per finire con l’ultima più lontana comparsa di sfondo. Non c’è stato momento in sala in cui ogni singolo spettatore non abbia sentito il peso del dolore e della gravità della situazione. Hogwarts in fiamme è stata come l’ultima delle frecce che ci hanno immancabilmente trafitto il cuore. Il volto del simpatico Fred Weasley senza vita ci ha fatto piangere. Le ultime parole dell’antipatico Severus Piton, commuovere. Si può non amare Harry Potter, ma non si può non trovare quest’ultimo capitolo perfetto in ogni sua sfaccettatura. Perfetto il gioco di specchi con Harry sotto il mantello dell’invisibilità, impeccabili gli effetti speciali e la spettacolarità degli effetti di distruzione. Ma questa volta non me la sento di calarmi nei panni di una fredda critica cinematografica e voglio rivelare un segreto: ho pianto sin dalla prima scena e quando il professore di pozioni per il quale dall’età di sei anni ho sempre provato una sincera avversione ha pianto davanti a Harry e ha stretto fra le braccia il corpo senza vita di Lily, ho capito con grande commozione la frase che disse Sirius nel quinto film: “Harry, il mondo non è diviso tra buoni e mangia morte. Tutti hanno luce e oscurità, nel cuore. Quello che fa di noi quello che siamo, sono le scelte che facciamo.”
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Si potrebbero dire tante cose a proposito di Harry Potter e i doni della morte parte II, e dal mio punto di vista sono tutte positive. In questo capitolo, per la prima, vera volta, le recitazioni sono state impeccabili a partire dal giovane protagonista Harry (Daniel Radcliffe), e per finire con l’ultima più lontana comparsa di sfondo. Non c’è stato momento in sala in cui ogni singolo spettatore non abbia sentito il peso del dolore e della gravità della situazione. Hogwarts in fiamme è stata come l’ultima delle frecce che ci hanno immancabilmente trafitto il cuore. Il volto del simpatico Fred Weasley senza vita ci ha fatto piangere. Le ultime parole dell’antipatico Severus Piton, commuovere. Si può non amare Harry Potter, ma non si può non trovare quest’ultimo capitolo perfetto in ogni sua sfaccettatura. Perfetto il gioco di specchi con Harry sotto il mantello dell’invisibilità, impeccabili gli effetti speciali e la spettacolarità degli effetti di distruzione. Ma questa volta non me la sento di calarmi nei panni di una fredda critica cinematografica e voglio rivelare un segreto: ho pianto sin dalla prima scena e quando il professore di pozioni per il quale dall’età di sei anni ho sempre provato una sincera avversione ha pianto davanti a Harry e ha stretto fra le braccia il corpo senza vita di Lily, ho capito con grande commozione la frase che disse Sirius nel quinto film: “Harry, il mondo non è diviso tra buoni e mangia morte. Tutti hanno luce e oscurità, nel cuore. Quello che fa di noi quello che siamo, sono le scelte che facciamo.”
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Si potrebbero dire tante cose a proposito di Harry Potter e i doni della morte parte II, e dal mio punto di vista sono tutte positive. In questo capitolo, per la prima, vera volta, le recitazioni sono state impeccabili a partire dal giovane protagonista Harry (Daniel Radcliffe), e per finire con l’ultima più lontana comparsa di sfondo. Non c’è stato momento in sala in cui ogni singolo spettatore non abbia sentito il peso del dolore e della gravità della situazione. Hogwarts in fiamme è stata come l’ultima delle frecce che ci hanno immancabilmente trafitto il cuore. Il volto del simpatico Fred Weasley senza vita ci ha fatto piangere. Le ultime parole dell’antipatico Severus Piton, commuovere. Si può non amare Harry Potter, ma non si può non trovare quest’ultimo capitolo perfetto in ogni sua sfaccettatura. Perfetto il gioco di specchi con Harry sotto il mantello dell’invisibilità, impeccabili gli effetti speciali e la spettacolarità degli effetti di distruzione. Ma questa volta non me la sento di calarmi nei panni di una fredda critica cinematografica e voglio rivelare un segreto: ho pianto sin dalla prima scena e quando il professore di pozioni per il quale dall’età di sei anni ho sempre provato una sincera avversione ha pianto davanti a Harry e ha stretto fra le braccia il corpo senza vita di Lily, ho capito con grande commozione la frase che disse Sirius nel quinto film: “Harry, il mondo non è diviso tra buoni e mangia morte. Tutti hanno luce e oscurità, nel cuore. Quello che fa di noi quello che siamo, sono le scelte che facciamo.”
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