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Nell'Armenia post-comunista è dura tirare avanti. Sotto l'Unione Sovietica perlomeno non mancava niente, eccetto la libertà..come ci ricorda Hamo, un vedovo settantenne incredibilmente simile a Omar Sharif che vive in un villaggio sperduto e perennemente innevato. La sua ridicola pensione militare non gli permette di vivere una vita decente e si trova costretto a dover rinunciare pian piano a tutto ciò che ha accumulato durante l'intera vita (dall'agognato armadio, alla televisione, ora che bisogna pagare l'elettricità, fino alla divisa militare). L'incontro al cimitero con Nina, anch'essa vedova, porterà un pò di luce e gioia nella vita di entrambi. Il film alterna momenti di crudo realismo a situazioni surreali e addirittura comiche ed ha il grande merito di entrare, senza mai essere invadente, nelle case e nelle vite di una popolazione disperata dimenticata dalla Storia e poco conosciuta. Il messaggio ottimista finale, dove per orgoglio non si vende il pianoforte, tanto caro alla figlia di Nina, lascia qualche spiraglio di speranza e positività. Cinema d'autore, poetico e intenso.
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