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C' era una volta, un gatto completamente nero che vive in una grande casa nella quale non vi è un padrone, ma tante statue raffiguranti il gatto stesso e Ia mancanza del padrone ( e di ogni altro umano) è dovuta ad un' inondazione che ha quasi rivestito il mondo abitato da alcune specie di animali. Pur avendo un' indole schiva e solitaria, l' inondazione diventa più rischiosa e per sopravvivere, il gatto deve affrontare un' avventura con altre specie di animali diverse, ritrovatesi su di una barca a vela.
Flow è un lungometraggio animato alla quale è stato aggiunta una dose di avventura ed è ambientato in un mondo post apocalittico, dove ogni essere umano risulta essere scomparso ( o forse estinto ), tra l'altro, la componente dominante del film è la mancanza dei dialoghi tra i personaggi principali : il gatto, il cane di razza labrador, il roditore noto come capibara, il lemure catta e il volatile rapace noto come segretario ( un uccello africano con lunghe zampe che si alimenta di serpenti ), questi animali non parlano tra di loro perché si esprimono con brevi " espressioni " e talvolta quando emettono i versi, perché sono stati creati come se fossero animali veri. L' avventura del film sembra essere basata sulla stessa avventura vista nel film Vita di Pi ( del regista Ang Lee ) perché la maggior parte delle scene si svolgono su di una barca, tuttavia, ci sono le differenze tra i due film, ma sono entrambi accomunati anche dallo stesso modo di scorrere ( non molto dinamico, ma nemmeno eccessivamente " lento " ), purtroppo, il film presenta un neo che potrebbe essere considerato tale oppure no : la scena dove scompare o muore l' uccello segretario, in quella scena il personaggio scompare immergendosi in uno scenario astronomico nel quale viene risucchiato il gatto protagonista, dalla quale lui stesso ne esce isolato, il problema di quel momento è che sembra essere troppo surreale oppure ricorda anche la morte della tartaruga del film Kung Fu Panda, però, escludendo quella scena, Flow è un film più che soddisfacente che fa comprendere agli spettatori che nel mondo non bisogna restare da soli, infatti, nelle ultime scene, il gatto si allontana infelicemente, ma quando viene raggiunto dagli altri compagni di viaggio ( che sembrano essersi affezionati al gatto ) egli scopre cosa si prova ad avere accanto gli altri.
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