Autoreferenziale, violento, ricco di riferimenti al genere e all''immaginario Horror, oltre che denso di sentiti omaggi al cinema di Wes Craven e John Carpenter, ''Scream VI'' si fa interessante per alcuni efficaci dettagli che provano a rifondare la serie. Questo requel (sia reboot che sequel) dà vita anche a una nuova tessitura meta-filmica (seppur nel sospetto che si tratti però di un mero vezzo di superficie). Tra le novità che danno una svolta vantaggiosa a quest''ultimo episodio e all''intera serie, l''assenza di Sidney Prescott, e il trasferimento nella metropoli di New York, diventata la nuova location per i personaggi dell''opera. Valutando però il film nel suo complesso, alla fin fine vien da pensare che si è fatta la scelta di cambiare tutto per non cambiare nulla.
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Autoreferenziale, violento, ricco di riferimenti al genere e all''immaginario Horror, oltre che denso di sentiti omaggi al cinema di Wes Craven e John Carpenter, ''Scream VI'' si fa interessante per alcuni efficaci dettagli che provano a rifondare la serie. Questo requel (sia reboot che sequel) dà vita anche a una nuova tessitura meta-filmica (seppur nel sospetto che si tratti però di un mero vezzo di superficie). Tra le novità che danno una svolta vantaggiosa a quest''ultimo episodio e all''intera serie, l''assenza di Sidney Prescott, e il trasferimento nella metropoli di New York, diventata la nuova location per i personaggi dell''opera. Valutando però il film nel suo complesso, alla fin fine vien da pensare che si è fatta la scelta di cambiare tutto per non cambiare nulla. Ma in fondo va bene così, perché comunque la pellicola resta in sé un piacevole intrattenimento che funziona e sa come coinvolgere lo spettatore – sia quello legato alla vecchia serie, sia quello delle nuove generazioni.
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