Folco Quilici è stato un apprezzato documentarista, attivo nella divulgazione naturalistica fin dagli anni cinquanta. Con questa pellicola si è spinto oltre, con un film con cui ha diretto, nella natura esplosiva delle isole Tuamotu, nella Polinesia francese, anche attori non professionisti.
L'azzurro del mare, il blu del cielo, la natura incontaminata di quei luoghi, almeno fino a quando la Francia non ha deciso di esercitare lì esperimenti nucleari, fanno da magnifica cornice ad una storia tanto semplice quanto amara. Quella sulla modernità che distrugge le tradizioni, sugli interessi economici anteposti ai fabbisogni locali, sulla perdita graduale del senso delle piccole cose.
Due bambini crescono in una realtà favolosa ma anche dura, che a poco a poco cambia loro malgrado. Ma che non riesce a cambiarli fino in fondo, preservando così in loro stessi quella semplicità che alla fine li renderà davvero felici. Il tutto, con la complicità della natura, incarnata in un pescecane allevato fin da cucciolo dal protagonista Ti-Koyo. Il quale riuscirà a proteggerlo dalle avversità del Mondo e lui saprà come ricambiarlo. Perché la Natura, in fondo, è riconoscente.
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