renato corriero
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domenica 10 giugno 2007
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purtroppo è l'ultimo!!
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Purtroppo è l'ultimo "Don Camillo" interpretato da Fernandel e Gino Cervi! Ricalcando i precedenti nella prima parte va nella novità con il viaggio in URSS. Ha dei bei momenti come sempre, dalla gags comiche ai momenti commoventi come ad esempio il Brusco che va accendere il lumino sul campo di grano dov'è sepolto il fratello col sttofondo della musica di "Tapum"
Vorrei fare una nota al "Morandini": come può scrivere che è il più "reazionario" dei 5 films? Ti fa vedere una URSS bella e allegra anche durante la caduta di Kruscev con un frase che dice "Il macchinista era cambiato ma il treno non aveva cambiato direzione!" (La realtà è stata un po' diversa!) Poi il funzionario russo che dice a Don Camillo "Ci saluti il Papa, gli dica di venire a farci visita, che qui le cose non sono così terrribili come le dipingete voi!" (Quando poi Giovanni Paolo II° che desiderava tanto fare un viaggio in Russia non ci è mai riuscito!) E questo sarebbe un film
"reazionario"?! Ma se la cosa più divertente era vedere Peppone e Company che avevano più paura loro della "Madre Russia" che non Don Camillo!: "Ma qui è pieno di microfoni!" "Ricala la cortina di ferro e questa volta ci siamo dentro anche noi!".
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Purtroppo è l'ultimo "Don Camillo" interpretato da Fernandel e Gino Cervi! Ricalcando i precedenti nella prima parte va nella novità con il viaggio in URSS. Ha dei bei momenti come sempre, dalla gags comiche ai momenti commoventi come ad esempio il Brusco che va accendere il lumino sul campo di grano dov'è sepolto il fratello col sttofondo della musica di "Tapum"
Vorrei fare una nota al "Morandini": come può scrivere che è il più "reazionario" dei 5 films? Ti fa vedere una URSS bella e allegra anche durante la caduta di Kruscev con un frase che dice "Il macchinista era cambiato ma il treno non aveva cambiato direzione!" (La realtà è stata un po' diversa!) Poi il funzionario russo che dice a Don Camillo "Ci saluti il Papa, gli dica di venire a farci visita, che qui le cose non sono così terrribili come le dipingete voi!" (Quando poi Giovanni Paolo II° che desiderava tanto fare un viaggio in Russia non ci è mai riuscito!) E questo sarebbe un film
"reazionario"?! Ma se la cosa più divertente era vedere Peppone e Company che avevano più paura loro della "Madre Russia" che non Don Camillo!: "Ma qui è pieno di microfoni!" "Ricala la cortina di ferro e questa volta ci siamo dentro anche noi!". Il "Morandini" mi scusi ma mi viene molto di più da credere al "Corriere della Sera" che aveva scritto che il film, diretto da un regista "di sinistra" non piacque a Guareschi!
Comunque io lo trovo un ottimo film come i precedenti e migliore del quarto; i personaggi straripano di simpatia ed è bella anche la storia d'amore fra Scamoggia e Nadia!
Peccato che sia stato l'ultimo! I successivi senza Fernandel e Gino Cervi sono stati una cosa diversa!!
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(di anonimo390756)
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lady libro
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domenica 3 aprile 2011
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l'ultimo film dei veri don camillo e peppone
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Stavolta da Brescello ci si sposta in Russia: Peppone ha organizzato un gemellaggio fra il suo paese e la sua venerata patria e decide di partire alla volta dell'Unione Sovietica con i suoi fedelissimi compagni di partito. Don Camillo, che aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare a questa storia del gemellaggio, riesce, ricattando Peppone riguardo una sua "scappatella", a intrufolarsi nella compagnia in partenza: con documenti falsi e senza il vestito da prete, lui sarà per tutti quanti il compagno Tarocci. Come sempre non mancano mai le risate che i film di questa saga portano con loro: la gara di vodka vinta dal povero Peppone (che in seguito non riuscirà a reggersi in piedi per un bel po' e, completamente ubriaco e in preda alla paura e alla disperazione, invocherà l'aiuto di Don Camillo), l'alimentazione forzata fatta a Don Camillo (che prima Peppone aveva cercato, invano, di convincere a mangiare sventolandogli sotto il naso dei salsicciotti e altri cibi), la "fuga" del gruppo dall'albergo russo, un Peppone senza baffi e vestito da prete alla fine della storia che va insieme a Don Camillo verso gli Stati Uniti, sempre Peppone che viene costretto a restare in un ospedale russo per essere curato dopo la sua vittoria alcolica con il gruppo che torna in Italia senza di lui, don Camillo che suona le campane per correggere gli "errori" che Peppone dice nel suo discorso ai paesani, il trattore che riparte dopo aver ricevuto la benedizione da parte del mitico Don Camillo.
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Stavolta da Brescello ci si sposta in Russia: Peppone ha organizzato un gemellaggio fra il suo paese e la sua venerata patria e decide di partire alla volta dell'Unione Sovietica con i suoi fedelissimi compagni di partito. Don Camillo, che aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare a questa storia del gemellaggio, riesce, ricattando Peppone riguardo una sua "scappatella", a intrufolarsi nella compagnia in partenza: con documenti falsi e senza il vestito da prete, lui sarà per tutti quanti il compagno Tarocci. Come sempre non mancano mai le risate che i film di questa saga portano con loro: la gara di vodka vinta dal povero Peppone (che in seguito non riuscirà a reggersi in piedi per un bel po' e, completamente ubriaco e in preda alla paura e alla disperazione, invocherà l'aiuto di Don Camillo), l'alimentazione forzata fatta a Don Camillo (che prima Peppone aveva cercato, invano, di convincere a mangiare sventolandogli sotto il naso dei salsicciotti e altri cibi), la "fuga" del gruppo dall'albergo russo, un Peppone senza baffi e vestito da prete alla fine della storia che va insieme a Don Camillo verso gli Stati Uniti, sempre Peppone che viene costretto a restare in un ospedale russo per essere curato dopo la sua vittoria alcolica con il gruppo che torna in Italia senza di lui, don Camillo che suona le campane per correggere gli "errori" che Peppone dice nel suo discorso ai paesani, il trattore che riparte dopo aver ricevuto la benedizione da parte del mitico Don Camillo.... Il tutto condito da momenti toccanti e dolci come la ricerca della tomba del fratello del Brusco, la rinascita di una chiesetta ortodossa, la storia d'amore fra Scamoggia e Nadia...
Purtroppo questo è l'ultimo film in cui i grandissimi Fernandel e Gino Cervi rivestono i ruoli di Don Camillo e Peppone... Sicuramente tutti i loro fan avrebbero voluto che la loro saga non finisse mai, ma, si sa, tutte le cose prima o poi finiscono. Don Camillo e Peppone sono per eccellenza i ruoli di questi due bravissimi attori e per tutta l'eternità i personaggi verranno associati ai simpatici e bravissimi Fernandel e Gino Cervi e mai ad altri attori che hanno osato scimmiottarli. Vedendo quest'ultimo film della serie, certamente un fortissimo senso di nostalgia assale il cuore di tutti gli ammiratori del prete e del sindaco di Brescello. Quest'ultimo capolavoro è il saluto dei veri Don Camillo e Peppone che vivranno per sempre nel cuore e nel pensiero di chi li ha amati, di chi li ama ancora e di chi li amerà per sempre. Ciao Don Camillo, ciao Peppone, e grazie tante per averci fatto ridere e commuovere. Grazie Fernandel e grazie Gino Cervi per aver magistralmente interpretato questi ruoli. Avete scritto tantissime e lunghissime del libro della storia di tutto il cinema mondiale. Non sarete mai dimenticati da chi vi adora, perchè voi siete immortali.
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elgatoloco
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lunedì 2 aprile 2018
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don camillo e peppone quasi"in exitu"
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Con questo film, diretto da Luigi Comencini, che sostituiva i classici registi Carmine Gallone e julien Duvivier, registi dei classici film, si avviava alla fine la serie filmica(tratta sempre dai racconti di "juanìn" Guateschi), dato che poi Fernandel(che impersona Don Camillo)e l'altrettanto grande Gino Cervi(Peppone-solo un liberale covinto poteva interpretare un comunista ortodossamente "krusceviano")dopo non avrebbero più recitato insieme nella serie, ma il testimone sarebbe poi passato a Gastone Moschin(Don Camillo)e Lionel Stander(Peppone)in un film del 1972 diretto da Camerini, per non dire di quello del 1983 realizzato(anche come regia)da Terence Hill, che è di produzione.
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Con questo film, diretto da Luigi Comencini, che sostituiva i classici registi Carmine Gallone e julien Duvivier, registi dei classici film, si avviava alla fine la serie filmica(tratta sempre dai racconti di "juanìn" Guateschi), dato che poi Fernandel(che impersona Don Camillo)e l'altrettanto grande Gino Cervi(Peppone-solo un liberale covinto poteva interpretare un comunista ortodossamente "krusceviano")dopo non avrebbero più recitato insieme nella serie, ma il testimone sarebbe poi passato a Gastone Moschin(Don Camillo)e Lionel Stander(Peppone)in un film del 1972 diretto da Camerini, per non dire di quello del 1983 realizzato(anche come regia)da Terence Hill, che è di produzione. In questo film il paese di Brescello è già cmabiato(ma oggi noi avvertiamo il film , comunque, come rappresentante una realtà da noi, dal nostro tempo molto aliena, per non dire lontana anni luce...), nel senso che Peppone è in doppio petto e più conciliante, ma i viaggi"della speranza"in URSS si fanno e in uno di questi s'intrufola Don Camillo, che è ancora un Fernandel dai salti"epici", mentre Peppone-Cervi è decisamente non meno sanguigno ma a suo modo prudente, salve qualche"trasgressione"exstra-coniugale(storicamente si ricorda la liaison tra Togliatti e Nilde Jotti, sempre tenuta nascosta, rivelata solo ex post), comunque qui molto attutita, per motivi di censura, forse anche da parte del principale partito(allora)di opposizione... Altri attori in evidenza, qui, sono Graziella Granata, Giannni Garko, Marco Tulli, ma acnhe qualche altra presenza. Qui "funziona" ancora anche la voce del crocefisso(di Renzo Ricci)che richiama all'ordine Don Camillo quando "esagera"e"sfora".... El Gato
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