noodles
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lunedì 11 dicembre 2006
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"buona la prima!"
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Buona la prima!”. Per l’esordio alla regia di Corrado Guzzanti il suo “Fascisti su Marte” ottiene infatti un buon riscontro al botteghino,ma la critica di esperti e di semplici spettatori paganti si divide.
Prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci il film è stato realizzato in quasi quattro anni comprendenti interruzioni,rivisitazioni e correzioni;nonostante ciò la fatica e l’impegno sono stati alla fine ricompensati.
”Fascisti su Marte” è la stralunata storia di cinque camerati fascisti spediti dal regime sul pianeta rosso “traditor”,con il fine di bonificare l’ostile ed arida terra rossa e di renderla pronta ad ospitare una futura civiltà in tutto e per tutto fedele al Duce. A capo della spedizione il gerarca Barbagli (Guzzanti) e sotto i suoi comandi i sempre fedeli Pini (Lillo Petrolo), Freghieri (Marco Marzocca), Fecchia (Andrea Purgatori) e Santodio (Andrea Blarzino).
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Buona la prima!”. Per l’esordio alla regia di Corrado Guzzanti il suo “Fascisti su Marte” ottiene infatti un buon riscontro al botteghino,ma la critica di esperti e di semplici spettatori paganti si divide.
Prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci il film è stato realizzato in quasi quattro anni comprendenti interruzioni,rivisitazioni e correzioni;nonostante ciò la fatica e l’impegno sono stati alla fine ricompensati.
”Fascisti su Marte” è la stralunata storia di cinque camerati fascisti spediti dal regime sul pianeta rosso “traditor”,con il fine di bonificare l’ostile ed arida terra rossa e di renderla pronta ad ospitare una futura civiltà in tutto e per tutto fedele al Duce. A capo della spedizione il gerarca Barbagli (Guzzanti) e sotto i suoi comandi i sempre fedeli Pini (Lillo Petrolo), Freghieri (Marco Marzocca), Fecchia (Andrea Purgatori) e Santodio (Andrea Blarzino).
Giunti sul terreno marziano al grido di “O Marte o morte!”, i cinque valorosi inizialmente prodighi e ricolmi di littorio ardore,dovranno misurarsi con le locali formazioni partigiane costituite dai “Mimimmi”,astuti esserini di roccia marziana. Nonostante la presenza dei piccoli rivoltosi e i vari tentativi di conversione per questi ultimi alla dottrina fascista,la vita sul pianeta si rivelerà per i vigorosi missionari più dura del previsto. Con il passare dei mesi le varie carenze di acqua e di ossigeno che il bolscevico pianeta riserverà ai cinque temerari,ispireranno poi in alcuni dei militi vigliacche tentazioni di resa,che si faranno ancora più forti quando sull’ostile pianeta giungeranno forme di vita fino ad allora soltanto sospirate dai subordinati dell’impavido Barbagli:le donne.
Caratterizzato da trovate pressoché geniali quali il linguaggio tipico dei cinegiornali dell’epoca e i rudimentali effetti speciali che lo rendono una simil-parodia dei cartoni animati anni settanta,il film per la prima metà è un susseguirsi di scenette esilaranti che assicurano buon ritmo e vivacità alla recitazione nonché all'umore della platea. Nella seconda parte invece si avverte una certa confusione nel procedere della storia e un calo della comicità della messa in scena,fattori che fanno crescere nello spettatore un senso di insoddisfazione e di leggera delusione. Si spiegano così alcune delle critiche mosse da chi tanto aveva atteso la proiezione nelle sale cinematografiche. Probabilmente una durata più contenuta avrebbe assicurato lodi e consensi ben maggiori.
“Fascisti su Marte” nonostante le comprensibili dissonanti critiche ,resterà comunque una piccola perla dello stanco e sempre più sfiorito panorama comico italiano al quale ha conferito quel tocco di originalità e di genialità che effettivamente mancava.
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gianluca stanzani
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venerdì 25 luglio 2008
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satira evergreen
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Fecchia, Santodio, Freghieri, Pini, il gerarca Barbagli e “il Balillo” 37enne Caorso, sbarcarono in quel di Maggio... e con maschia precisione, alle ore 15:00 del 10 Maggio 1939, sul bolscevico suolo marziano. E tra l'esaltazione generale frutto dell'arte affabulatoria della retorica di regime, i nostri fulgidi eroi in fez combatterono una guerra lampo di 15 minuti, con la bellicosa tribù dei “Mimimmi”. Vasi ebrei pieni di comunismo, dalle subdole e comuni sembianze di paciosi e volgari sassi. Resi prigionieri, messi in campi di concentramento e fucilati, i nostri Mimimmi furono ridotti a più miti consigli. Ma nella storica spedizione serpeggiava il disfattista “Sconforto”, per il brullo nulla di nulla marziano e allora che fare, se non chiedere consiglio al mezzo duce bronzeo da passeggio o alla Madonna fascista, detta comunemente la Madonna del Manganello? Tra l'ironico e il grottesco, il film vive di numerosi spunti sull'italietta fascista e sulla perpetrata creduloneria odierna.
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Fecchia, Santodio, Freghieri, Pini, il gerarca Barbagli e “il Balillo” 37enne Caorso, sbarcarono in quel di Maggio... e con maschia precisione, alle ore 15:00 del 10 Maggio 1939, sul bolscevico suolo marziano. E tra l'esaltazione generale frutto dell'arte affabulatoria della retorica di regime, i nostri fulgidi eroi in fez combatterono una guerra lampo di 15 minuti, con la bellicosa tribù dei “Mimimmi”. Vasi ebrei pieni di comunismo, dalle subdole e comuni sembianze di paciosi e volgari sassi. Resi prigionieri, messi in campi di concentramento e fucilati, i nostri Mimimmi furono ridotti a più miti consigli. Ma nella storica spedizione serpeggiava il disfattista “Sconforto”, per il brullo nulla di nulla marziano e allora che fare, se non chiedere consiglio al mezzo duce bronzeo da passeggio o alla Madonna fascista, detta comunemente la Madonna del Manganello? Tra l'ironico e il grottesco, il film vive di numerosi spunti sull'italietta fascista e sulla perpetrata creduloneria odierna. Tormentone intelligente, “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti e Igor Skofic, paga un ampliamento a “dismisura di film” di un'idea televisiva del 2002 (l'Ottavo Nano), molto più divertente sul piccolo schermo.
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giu/da(g)
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venerdì 28 gennaio 2011
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incompiuto
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Pini, Fecchia, Freghieri, Barbagli e Santodio sono gli scalcagnati fascisti alla conquista del pianeta rosso, eroi dimenticati dalla storiografia avversa. Giocando sulla parodia dei cinegiornali del ventennio ed impreziosendo con vari coup de théatre gli sketch già andati in onda su Il caso Scafroglia, Guzzanti cerca di traghettare Fascisti su Marte al cinema, ma forse è un passaggio troppo improvvisato. Per una buona parte il film è ben lavorato, coinvolge e diverte, ma prima di arrivare verso la fine dei 100 minuti (troppi) non si può non respirare una certa stanchezza, un calo di stile, soprattutto cinematografico, interrotto da alcune buone trovate.
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Pini, Fecchia, Freghieri, Barbagli e Santodio sono gli scalcagnati fascisti alla conquista del pianeta rosso, eroi dimenticati dalla storiografia avversa. Giocando sulla parodia dei cinegiornali del ventennio ed impreziosendo con vari coup de théatre gli sketch già andati in onda su Il caso Scafroglia, Guzzanti cerca di traghettare Fascisti su Marte al cinema, ma forse è un passaggio troppo improvvisato. Per una buona parte il film è ben lavorato, coinvolge e diverte, ma prima di arrivare verso la fine dei 100 minuti (troppi) non si può non respirare una certa stanchezza, un calo di stile, soprattutto cinematografico, interrotto da alcune buone trovate. L'atmosfera parodistica di regime della prima parte infatti si perde inesorabilmente nella seconda, che gira attorno alcuni aspetti trascurabili della sceneggiatura, lasciando un vago senso di noia. Lo stesso Guzzanti disse in un'intervista televisiva che avrebbe voluto lavorare ancora sul film, ma che per vari motivi tempistici gli fu letteralmente tolto di mano. Debutto sfilacciato ed in definitiva incompleto è più un'estensione degli sketch televisivi che un film vero e proprio.
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peer gynt
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domenica 22 marzo 2015
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satira televisiva travestita da film
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Vanno riconosciuti a questo film alcuni meriti: un'idea simpatica, un'eccezionale scrittura simil-fascista nella quale troviamo le maggiori trovate satiriche, una resa grafica accattivante e fantasiosa e infine il coraggio di un film sicuramente diverso dal solito.
Ma e' giusto ascrivere a Guzzanti e soci anche un difetto: uno solo ma enorme. Il film...non è un film! Noioso e praticamente inguardabile in tutti i suoi 100 minuti, sarebbe stato un cortometraggio geniale al limite del capolavoro se fosse durato solo 25-30 minuti. Ma, cosi' com'e', non fa altro che giustapporre un numero eccessivo di gag televisive che mal si collegano in una storia che, praticamente, si ripete continuamente.
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Vanno riconosciuti a questo film alcuni meriti: un'idea simpatica, un'eccezionale scrittura simil-fascista nella quale troviamo le maggiori trovate satiriche, una resa grafica accattivante e fantasiosa e infine il coraggio di un film sicuramente diverso dal solito.
Ma e' giusto ascrivere a Guzzanti e soci anche un difetto: uno solo ma enorme. Il film...non è un film! Noioso e praticamente inguardabile in tutti i suoi 100 minuti, sarebbe stato un cortometraggio geniale al limite del capolavoro se fosse durato solo 25-30 minuti. Ma, cosi' com'e', non fa altro che giustapporre un numero eccessivo di gag televisive che mal si collegano in una storia che, praticamente, si ripete continuamente.
Peccato che l'idea originale, bella sulla carta, non si sia trasformata in un film vero e proprio.
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il tenente brook
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domenica 4 marzo 2007
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caro guzzanti, la tele è un'altra cosa!
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Ebbene lor signori ammettiamo che la comicità italiana riempi-sale risponda al nome di Boldi e de Sica; che le risate grasse, stupide e volgari siano orgasmo per i botteghini; che l'originalità sia cosa non di casa; che la qualità comica sia ormai obsoleto rimando al Principe Totò De Curtis.
In questo mare magnum di porcherie tutte italiane ci sguazzano in sordina dei comici cossidetti "sinistroidi", dei comunisti, attaccherebbe il Cavaliere.
Un nome di spicco tra questi è Corrado Guzzanti, uomo TV di tutto rispetto che un giorno decide di cimentarsi nel cinema, sfruttando un po' la pubblicità involontaria de "l'Editto di Sofia", l'ennessima trovata del Berlusconi dei Tempi Aurei.
Volando basso ma non troppo ecco Fascisti su Marte in qualche decina di copie per il bel paese.
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Ebbene lor signori ammettiamo che la comicità italiana riempi-sale risponda al nome di Boldi e de Sica; che le risate grasse, stupide e volgari siano orgasmo per i botteghini; che l'originalità sia cosa non di casa; che la qualità comica sia ormai obsoleto rimando al Principe Totò De Curtis.
In questo mare magnum di porcherie tutte italiane ci sguazzano in sordina dei comici cossidetti "sinistroidi", dei comunisti, attaccherebbe il Cavaliere.
Un nome di spicco tra questi è Corrado Guzzanti, uomo TV di tutto rispetto che un giorno decide di cimentarsi nel cinema, sfruttando un po' la pubblicità involontaria de "l'Editto di Sofia", l'ennessima trovata del Berlusconi dei Tempi Aurei.
Volando basso ma non troppo ecco Fascisti su Marte in qualche decina di copie per il bel paese.
Il pronti via è cosa da cult, roba assurda...la canzoncina orecchiabile accompagnata da una realizzazione tecnica strampalata (antidiluviana)è banchetto luculliano per il fun del Guzzanti e in breve si è su parte.
Appesantite dal commento documentaristico, le gag di per se non eccezionali stentano a prendere il volo, con debite e godibilissime eccezioni.
Insomma un film mediocre con ottimi spunti qua e là: Caro Guzzzanti, la tele è un'altra cosa!
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[+] gizzanti, buuuuuuu....
(di chip)
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