rongiu
|
martedì 17 agosto 2010
|
"ho sempre voluto essere un bel tipo"
|
|
|
|
Con il permesso del regista, Mimi Leder, entriamo in classe di Trevor; da uditori naturalmente.
Attenti! La lezione sta per avere inizio.
Pare che non abbiate mai visto un nuovo insegnante, finora. Sono il professor Simonet. Benvenuti in seconda media, Le medie ragazzi, quell’infernale traballante ponte che dovete attraversare, prima di diventare membri di quell’incessantemente invidiabile casta chiusa liceale. Alcuni di voi pensano di non attraversare questo ponte abbastanza in fretta, vorrebbero trattenere il fiato, chiudere gli occhi e non pensare a niente finché non sarà finita. Beh!, sono qui, per dirvi, che la cosa non è contemplata in questa classe.
[+]
Con il permesso del regista, Mimi Leder, entriamo in classe di Trevor; da uditori naturalmente.
Attenti! La lezione sta per avere inizio.
Pare che non abbiate mai visto un nuovo insegnante, finora. Sono il professor Simonet. Benvenuti in seconda media, Le medie ragazzi, quell’infernale traballante ponte che dovete attraversare, prima di diventare membri di quell’incessantemente invidiabile casta chiusa liceale. Alcuni di voi pensano di non attraversare questo ponte abbastanza in fretta, vorrebbero trattenere il fiato, chiudere gli occhi e non pensare a niente finché non sarà finita. Beh!, sono qui, per dirvi, che la cosa non è contemplata in questa classe.
Ritardo, indolenza. Fare tardi alla prima lezione, il primo giorno di scuola questo che cosa indica?
Che i capelli non mi tenevano? Forse, quello che indica è mancanza di rispetto.
Vedete io sarò qui, ogni giorno per voi, perciò mi aspetto che voi siate qui per me. Puntuali senza scuse. Ora. Questo è un corso, di Studi Sociali, ossia voi e il mondo.
Si, c’è un mondo là fuori e anche se decidete di non volerlo incontrare, comunque vi colpirà dritto in faccia.
Credetemi.
Dunque, è meglio cominciare a pensare al mondo ora, a cosa vuol dire per voi. Che significa il mondo per ognuno di voi. Coraggio, vorrei una classe che partecipa qui. E’ solo da quest’aula che volete tirarvi fuori, da casa vostra, dalla vostra strada? Nessuno di voi vuole spingersi oltre?
Nei negozi, sono solo a 3 chilometri da casa mia.
Beh!, voglio farvi un’altra domanda. Ogni quanto pensate alle cose che accadono fuori di questa città? Guardate il telegiornale? Si…, no. Bene non siamo ancora pensatori globali, ma perché non lo siamo?
Perché abbiamo undici anni.
Giusto rilievo. Ti chiami?
Trevor.
Forse Trevor ha assolutamente ragione, perché dovremmo pensare al mondo, dopotutto il mondo cosa si aspetta da noi.
Aspettarsi…?
Cos’è che il mondo si aspetta da te.
Niente!
N i e n t e! Mio Dio, ragazzi e ragazze, ha assolutamente ragione. Niente!
Si, eccovi qui. Non potete guidare, votare, non potete neanche andare in bagno senza un permesso da parte mia. Siete incastrati. Proprio qui, nella seconda media.
Ma… non per sempre. Perché un giorno… sarete liberi! (Applausi)
Ma che succede se il giorno il cui siete liberi non siete preparati, non siete pronti; eppure vi guardate intorno … e a voi non piace, il mondo com’è. E… se il mondo … è un’enorme delus i o n e… ?
Siamo fregati!
A meno che…, a meno che non prendete le cose che non vi piacciono di questo mondo e le sbattete via facendole finire per terra sulle chiappe. Non dite ai vostri che ho usato questa parola. E potete cominciare a farlo oggi.
Questo è il vostro compito. Avrete. . . un voto e v a l e per t u t t o l’anno.
E’ così…, strano, pazzesco, barboso, faticoso.
Strano, pazzesco, barboso, faticoso. Che ne dite di… possibile. E’ possibile.
Il regno della possibilità esiste. Dove?
In ognuno di voi!
Qui (indica la testa). Perciò potete farlo, potete sorprenderci. Spetta a voi o potete starvene impalati, e lasciarlo atrofizzare.
Ringraziamo, Mimi Leder ed usciamo.
Ci sono insegnanti che ti annoiano solo a guardarli, quando poi iniziano a parlare l’attenzione raggiunge il minimo storico. Eugene Simonet (Kevin Spacey) non è uno di questi e per due motivi. Il primo. E’ un profondo conoscitore della mente umana di quella dei ragazzi in particolare, stabilisce relazioni significanti, sa come stimolarli, come catturare la loro attenzione, come muoversi nel loro labirinto emozionale. Insomma, non insegna tanto per… . Il secondo. Ha avuto due maestri “senatori”: il Libro e la Vita. Con il primo ha sempre avuto un buon rapporto, è un pensatore, ama giocare con le parole e la scrittura. La seconda, lo ha modellato nel fisico e nell’animo. Sul proprio corpo il tempo, passato, quello della adolescenza, ha lasciato profondi e devastanti solchi.
La sua vita però è diventata, troppo ordinata, anche i suoi stati d’animo sono ordinati. Ogni sentimento è nel suo cassettino, ben chiuso.
Disordinata per motivi “Chimici” è Arlene McKinney (Helen Hunt), il suo disordine deriva dall’utilizzo di quel liquido chiaro/scuro chiamato alcol. Bugiarda come lo sa essere un’alcolista, vive con il figlio Trevor (Haley Joel Osment) in un quartiere operaio di Las Vegas, single, comunicava prima con la madre e poi con il marito solo attraverso la bottiglia. Lavora in uno strip club di notte ed in un casinò di giorno come cambiamonete.
Bottiglie nascoste dappertutto. Lei con la Vita, sta giocando una difficile partita e non vuole perdere. C’è ancora una cosa che non vuole perdere, la più preziosa, suo figlio. Sa bene di non poterlo illudere.
Trevor, undici anni, nonostante l’età, ha imparato troppo presto a “vivere da solo”. Trevor ama la mamma più di se stesso, conosce perfettamente il suo stato di salute fisico e mentale, è consapevole che da soli non riusciranno mai a scrivere una sola nuova pagina e bella, nel libro della loro vita. Non è tipo da abbandonare la partita. Non vuole più vivere in bilico. E’ tenace, riflessivo, fa e prende tutto sul serio. Il modo profondo medita sul lavoro proposto dall’insegnante Simonet quando una mattina in classe propone …
Think of an idea
to change our
world – and
put it into ACTION!
PENSA A UN’IDEA PER CAMBIARE IL MONDO E METTILA IN PRATICA!
A Trevon non serve altro che questo, un input, un sensato input. Infatti, mentre ritorna a casa...
Accomodiamoci e seguiamo Trevor nella realizzazione della sua idea.
Good Ciak!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rongiu »
[ - ] lascia un commento a rongiu »
|
|
d'accordo? |
|
salva66
|
giovedì 11 settembre 2014
|
una grande idea riuscita solo a metà
|
|
|
|
Il film è partito bene, con ottime idee "il far bene con il prossimo". Il finale "per il mio giudizio" è finito come non doveva succedere. Ripeto, l'idea era geniale e avrei dato un quattro stelle perchè aveva degli spunti, veramente significanti. Mi riferisco alla morale che il film, alla quale si incanalava: fai del bene e ricevi bene! In un mondo, dove il menefreghismo, il pensare a se stessi è sempre più attuale...parte una specie di catena di san'antonio, dove, a fin di bene, bisogna fare 3 gesti o favori, verso il prossimo che di conseguenza, in modo matematico porta ad una moltiplicazione di un mondo migliore. L'associazione, ad un ottimo Kevin Spacey della parte del professore, non è del tutto casuale.
[+]
Il film è partito bene, con ottime idee "il far bene con il prossimo". Il finale "per il mio giudizio" è finito come non doveva succedere. Ripeto, l'idea era geniale e avrei dato un quattro stelle perchè aveva degli spunti, veramente significanti. Mi riferisco alla morale che il film, alla quale si incanalava: fai del bene e ricevi bene! In un mondo, dove il menefreghismo, il pensare a se stessi è sempre più attuale...parte una specie di catena di san'antonio, dove, a fin di bene, bisogna fare 3 gesti o favori, verso il prossimo che di conseguenza, in modo matematico porta ad una moltiplicazione di un mondo migliore. L'associazione, ad un ottimo Kevin Spacey della parte del professore, non è del tutto casuale. Il mio giudizio per il perchè riuscito solo a metà? E' perchè il ragazzo delle medie, il quale ha creduto fermamente al compito dato dal professore, non avrebbe meritato la morte. Si ci stà tutta,la drammaticità e le fatalità della vita, come spesso e purtroppo capita nella vita reale, ma il bene porta sempre al bene e il ragazzo, nel film voleva il bene! Il fatto stà che il positivismo, come l'essere ottimisti, porta sempre e comunque ad un attrazione sull'intento...Sia nei film che nella vita reale!!!
[-]
[+] le conseguenze..-
(di echosm)
[ - ] le conseguenze..-
|
|
[+] lascia un commento a salva66 »
[ - ] lascia un commento a salva66 »
|
|
d'accordo? |
|
giorpost
|
martedì 9 settembre 2014
|
buoni propositi e semplicità. straordinario spacey
|
|
|
|
Kevin Spacey è senza alcun dubbio uno dei migliori interpreti al mondo. Tra le sue performance migliori vanno citate quelle strepitose de ‘I soliti sospetti’ e ‘American Beauty’, oltre ad una vasta filmografia basata su ruoli mai convenzionali inseriti in opere talvolta campioni di incassi, talvolta passate sotto silenzio.
Un sogno per domani(USA, 2000) poteva essere una di queste, una pellicola uscita in sordina (vedi K-Pax ) ma che ha invece regalato una strabiliante interpretazione sia del grande attore del New Jersey che del piccolo genio Haley Joel Osment, in un perfetto asse voluto dalla regista Mimi Leder per una storia creata dalla volitiva penna di Catherine Ryan Hyde autrice del libro ispiratore del film chiamato in origine ‘Pay it forward’, titolo illuminante sull’ idea attorno alla quale si sviluppa la vicenda.
[+]
Kevin Spacey è senza alcun dubbio uno dei migliori interpreti al mondo. Tra le sue performance migliori vanno citate quelle strepitose de ‘I soliti sospetti’ e ‘American Beauty’, oltre ad una vasta filmografia basata su ruoli mai convenzionali inseriti in opere talvolta campioni di incassi, talvolta passate sotto silenzio.
Un sogno per domani(USA, 2000) poteva essere una di queste, una pellicola uscita in sordina (vedi K-Pax ) ma che ha invece regalato una strabiliante interpretazione sia del grande attore del New Jersey che del piccolo genio Haley Joel Osment, in un perfetto asse voluto dalla regista Mimi Leder per una storia creata dalla volitiva penna di Catherine Ryan Hyde autrice del libro ispiratore del film chiamato in origine ‘Pay it forward’, titolo illuminante sull’ idea attorno alla quale si sviluppa la vicenda.
Las Vegas. Trevor è un bambino molto sensibile, certamente sopra la media per quanto concerne l’ approccio alle materie umanistiche. Eugene Simonet è il suo professore in seconda media, uomo apparentemente chiuso e burbero, caratterialmente affine a Trevor per lo più a causa di un difficile passato per il quale porta vistosi segni sul volto. Non è un insegnate qualsiasi, riesce ad attrarre l’ attenzione dei ragazzi stimolandoli con discorsi mai scontate, ponendoli sempre dinnanzi a quesiti e scelte, esigendo comunque rispetto, disciplina e puntualità. Un giorno assegna una sorta di compito in classe con il quale sprona gli alunni a creare un’ idea che possa risultare utile a migliorare il mondo nel quale vivono, un’ intuizione che possa cambiare, in meglio, la vita delle persone. Tra tutte le bizzarrie proposte dagli studenti, esce fuori il pensiero altruistico di Trevor, il quale pensa ad una sorta di catena di Sant’ Antonio benefica, con la quale s’ impegna a fare tre favori a tre persone diverse a patto che queste facciano altrettanto verso altri individui e così via, titolando l’ intuizione ‘passa il favore’. L’ aiuto che intende Trevor deve riguardare qualcosa d’ indispensabile per un uomo o una donna in seria difficoltà che non saprebbero come uscirne senza l’ intervento di terzi. L’ idea piace molto a Eugene tant’ è che la pubblicizza al resto della classe e Trevor, dunque, inizia la sua avventura. Mentre risolve il primo caso (aiutare un senzatetto tossicomane interpretato da Caviezel) scopriamo che sua madre Arlene (Helen Hunt ) è una spogliarellista separata col vizio dell’ alcool e ci rendiamo conto che è proprio la vita di Trevor che ha bisogno di una mano in quanto nulla pare facile nelle sue giornate, a partire dal padre assente e considerando che, incredibile ma vero, è lui a prendersi cura della madre e non il contrario. Quando il ragazzo comincia a rendersi conto degli ostacoli che non tardano ad arrivare anche nell’ aiutare il prossimo, capisce che Arlene e Eugene necessitano di stabilire un contatto umano e, quindi, organizza un incontro combinato tra i due con l’ ennesima intuizione (un finto incontro genitore - insegnante). Lo sviluppo del film è certamente scontato nella forma, ma davvero intenso nella sostanza soprattutto quando comincia a prendere piede il personaggio interpretato da uno Spacey davvero straordinario, attraverso il quale scopriamo il vero Eugene, timido ed introverso uomo attanagliato dalla solitudine, invaso da un campionario di abitudini e consuetudini che hanno in lui provocato, nel tempo, un distacco perentorio dall’ altro sesso, con estrema difficoltà nel relazionarsi. Quest’ aspetto della sua personalità deriva da quel difficile passato accennato e non tarda ad essere spiegato quando, in una delle scene più belle del film e dopo che la scintilla tra i due si è già accesa, lui le racconta di un padre violento che gli ha provocato, ancora adolescente, ustioni di primo grado sul viso che lo hanno segnato per sempre. Un racconto che si dipana attraverso un’ accesa discussione dovuta al rientro a casa del marito di lei, disposta nonostante tutto a ‘perdonare’ il padre di suo figlio, una scelta che Eugene trova incomprensibile. Ma la vera svolta si avrà quando la catena di ‘passa il favore’ comincia a trovare intrecci in ogni dove, come la nonna di Trevor che aiuta un ragazzo di colore che vive di espedienti: la madre di Arlene vive da barbona lontana dalla figlia da tre anni. Sarà l’ idea di Trevor a farle riavvicinare. Ma a Trevor, secondo i suoi calcoli, manca ancora un gesto e, proprio nel giorno in cui un giornalista arriva fino alla sua scuola per intervistarlo, comunicandogli (con grande sorpresa di tutti) che quel passaparola è arrivato fino in California assumendo i crismi di un fenomeno culturale di proporzioni immense, Trevor vede la sua vita prendere quella piega che non ti spetti. Finita l’ intervista, si rende conto che Eugene e la madre si sono appartati e riappacificati e che ormai hanno iniziato una vera storia d’ amore, spinti proprio dalle sue dolci parole fatte di una rara integrità morale. Poi, spinto dall’ entusiasmo, trova la forza per di chiudere il cerchio facendo l’ ultimo favore rimasto, aiutando un coetaneo attaccato dai bulli, finendo tragicamente e mortalmente accoltellato. L’ opera si conclude con una memorabile sequenza nella quale vediamo centinaia di persone recarsi presso casa di Trevor per rendere omaggio ad un bambino che ha insegnato al mondo come si possa stare meglio facendo del bene, mentre sullo sfondo si intravedono automobili avvicinarsi da ogni dove per tributargli affetto e compassione.
Mimi Leder (Deep Impact) non cerca virtuosismi ne tantomeno atmosfere ad effetto, ma punta alla pancia dei componenti del cast (e dello spettatore) e alla sostanza. Il tutto ruota fluidamente attorno al talento immenso di Spacey, che raramente sbaglia, il quale trova una sinergia forse inaspettata con quell’ interprete de ‘Il sesto senso’ che ha attraversato l’ età pre-adolescenziale recitando in numerose pellicole di successo dimostrando di avere, per quella fascia d’ età, una bravura mostruosa.
Un film semplicemente bello, dai contenuti lodevoli, con un finale che lieto non è ma che lascia una speranza, un sogno per domani, appunto. Una volta tanto, forse, è stato azzeccato anche il titolo italianizzato.
Voto: 8
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
paolp78
|
domenica 30 agosto 2020
|
buono, ma lascia perplessi
|
|
|
|
Film drammatico che pare voler raccontare una storia di formazione.
L'idea su cui si fonda la sceneggiatura è molto elementare, ma anche di buon effetto, tanto che viene rappresentata con un'ottima riuscita: ci sono chiaramente dei punti carenti e poco realistici che tuttavia non disturbano, in quanto non risaltano particolarmente.
L'impianto narrativo è ben costruito ed ha successo sfruttando l'originale idea di una storia collaterale a quella principale costituita dal giornalista che indaga sui gesti di gratuito altruismo che vengono realizzati.
Gli attori sono molto bravi. Sicuramente bravissimo il piccolo protagonista, già visto in altre pellicole di grosso successo e divenuto ormai uno degli attori bambini più apprezzati ed utilizzati in quegli anni.
[+]
Film drammatico che pare voler raccontare una storia di formazione.
L'idea su cui si fonda la sceneggiatura è molto elementare, ma anche di buon effetto, tanto che viene rappresentata con un'ottima riuscita: ci sono chiaramente dei punti carenti e poco realistici che tuttavia non disturbano, in quanto non risaltano particolarmente.
L'impianto narrativo è ben costruito ed ha successo sfruttando l'originale idea di una storia collaterale a quella principale costituita dal giornalista che indaga sui gesti di gratuito altruismo che vengono realizzati.
Gli attori sono molto bravi. Sicuramente bravissimo il piccolo protagonista, già visto in altre pellicole di grosso successo e divenuto ormai uno degli attori bambini più apprezzati ed utilizzati in quegli anni. Le prove di maggiore impegno e talento recitativo sono però offerte dai due protagonisti adulti, Kevin Spacey ed Helen Hunt, e non poteva essere diversamente con due interpreti di questo calibro. I due premi Oscar realizzano due importanti prove attoriali che si segnalano per intensità ed espressività, trovando anche una buona intesa e costituendo in definitiva l'elemento di maggior valore della pellicola.
Da ricordare anche la partecipazione di Angie Dickinson, sempre molto brava.
Insomma sin qui tutto bene, se non fosse che la storia fa continuo ricorso ad elementi tragici molto spinti, evidentemente per cercare di colpire ad ogni costo e commuovere. Tale ricerca ostinata, protratta sino al finale, lascia a tratti perplessi e rischia di far perdere di genuinità alla pellicola.
Ciò posto si deve comunque riconoscere che lo sforzo drammaturgico compiuto coglie nel segno, consentendo il raggiungimento dell'effetto finale ricercato.
L'ultima scena è particolarmente apprezzabile per il coraggioso messaggio di speranza e solidarietà che vuole impartire, nonostante le asprezze della vita e le tragedie che accadono.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
cineman94
|
domenica 31 agosto 2014
|
film che poteva convincere!
|
|
|
|
Sì, il voto è basso, ed ha i propri motivi, ma inizierei, per giustificare il voto, dicendo quali sono in realtà i lati potenzialmente positivi del film: la regia è buona, interagisce bene con gli attori, altrettanto bravi, e il filo narrativo si sviluppa in maniera abbastanza interessante. Allora voi vi chiederete: perché un voto così basso se le carte in regola ci sono? Perché è proprio su questo che baso la mia critica principale al film, le basi c'erano ed erano molto solide, il problema è essenzialmente, secondo me, la costruzione del film in sè su delle fondamenta così vantaggiose. Innanzitutto, le tematiche trattate (la rivoluzione personale in primis) che di per sè sono molto lodevoli, ma non vengono mai esplorate abbastanza a fondo e che non vengono esplorate abbastanza in profondità, lasciando il messaggio del film alla mera superficie della storia, senza mai lasciare spazio ad un vero e proprio sottotesto interpretativo.
[+]
Sì, il voto è basso, ed ha i propri motivi, ma inizierei, per giustificare il voto, dicendo quali sono in realtà i lati potenzialmente positivi del film: la regia è buona, interagisce bene con gli attori, altrettanto bravi, e il filo narrativo si sviluppa in maniera abbastanza interessante. Allora voi vi chiederete: perché un voto così basso se le carte in regola ci sono? Perché è proprio su questo che baso la mia critica principale al film, le basi c'erano ed erano molto solide, il problema è essenzialmente, secondo me, la costruzione del film in sè su delle fondamenta così vantaggiose. Innanzitutto, le tematiche trattate (la rivoluzione personale in primis) che di per sè sono molto lodevoli, ma non vengono mai esplorate abbastanza a fondo e che non vengono esplorate abbastanza in profondità, lasciando il messaggio del film alla mera superficie della storia, senza mai lasciare spazio ad un vero e proprio sottotesto interpretativo. Anche i personaggi non godono in realtà di una caratterizzazione psicologica fantastica, sfaccettati soltanto dalle incredibili performance interpretative di Osment, Spacey e Hunt che sono qualcosa di veramente magnetico! La regia, come detto prima, è buona, non grida nè per lode nè per infamia, risultando pulita, non invasiva e che fa il suo lavoro narrativo senza pretese. Anche la trama a tratti però risulta essere un po' implausibile, con degli intrecci di trama e dialoghi un po' forzati che si notano facilmente, perché usati per portare avanti la trama in maniera troppo focalizzata, e che non riescono mai ad espandere degli orizzonti potenzialmente interessanti al fine di una critica ponderata ed intelligente. L'unico elemento che secondo me merita una lode particolare è la parte finale, che riesce per un momento a distaccarsi dalla nuance buonista che permea il film e che risulta inaspettata, però non basta a risollevare le sorti di un film a mio avviso compromesso nel suo svolgimento a causa di scelte narrative mai abbastanza rischiose o coraggiose da lasciare un vero segno. Un vero peccato, mi sarebbe sinceramente piaciuto apprezzare questo film dagli intenti così nobili e per cui va dato un plauso ai produttori, ma purtroppo devo essere sincero con me stesso e con chi guarda la recensione e dire che è stata una delusione per me, si poteva dare qualcosa in più, e solo in quel caso avremmo di fronte una piccola perla, ma non è questo il caso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cineman94 »
[ - ] lascia un commento a cineman94 »
|
|
d'accordo? |
|
|