d. leo's
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mercoledì 23 gennaio 2013
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un classico
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Uno dei classici d'azione con Sylvester Stallone datato 1989; anche un classico film sulla dura vita carceraria. Un film che ha come protagonista la vendetta e la sporca immagine del potere giudiziario. Un direttore di un durissimo penitenziario, interpretato da uno spento Donald Sutherland, renderà una vera sofferenza, più di quanto non lo sia già, la permanenza in carcere di Frank Leone (Stallone), già detenuto in un altro posto ma che il direttore ha fatto trasferire nel suo solo per potersi vendicare di lui per un vecchio sgarbo. Proverà in tutti i modi di provocarlo per scatenare in lui una reazione che gli costerebbero altri anni di detenzione; reazioni che non arrivano finché il direttore non lo colpirà nel suo punto debole.
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Uno dei classici d'azione con Sylvester Stallone datato 1989; anche un classico film sulla dura vita carceraria. Un film che ha come protagonista la vendetta e la sporca immagine del potere giudiziario. Un direttore di un durissimo penitenziario, interpretato da uno spento Donald Sutherland, renderà una vera sofferenza, più di quanto non lo sia già, la permanenza in carcere di Frank Leone (Stallone), già detenuto in un altro posto ma che il direttore ha fatto trasferire nel suo solo per potersi vendicare di lui per un vecchio sgarbo. Proverà in tutti i modi di provocarlo per scatenare in lui una reazione che gli costerebbero altri anni di detenzione; reazioni che non arrivano finché il direttore non lo colpirà nel suo punto debole...
Figura quella di Frank Leone che ricorda molto quella di John Rambo, recitato dallo stesso Stallone; reietto vessato e maltrattato dall'esercito americano solo perché è un reduce "perdente" della guerra del Vietnam, Rambo sarà costretto a subire le torture dei suoi superiori finché non perderà le staffe. "Sorvegliato Speciale" è un po' la stessa cosa. Per questo lo si può definire un classico dei film con Stallone, che mantiene sempre la figura del pacato uomo di mondo, ma che si innervosisce facilmente appena qualcuno lo tocca nell'intimo, come abbiamo visto tra l'altro anche nei film di Rocky.
Tema del genere sulla dura vita carceraria, lo ritroveremo 5 anni dopo con il capolavoro di Frank Darabont "Le Ali della Libertà", film con il quale possiamo riscontrare molto in comune con questo film di John Flynn. Come il lungo tempo trascorso in isolamento; i "bulli" che prendono di mira il protagonista e lo maltrattano; le amicizie all'interno del carcere, specialmente, quella più sentita, con un uomo dalla pelle nera; la morte ingiusta del detenuto più giovane; le guardie corrotte; per non parlare della malvagità del direttore...
Purtoppo questo non è solo un film, ma anche una cruda verità che spesso esiste all'interno di un duro luogo sistema quale quello carcerario. Gente che rende più difficile la dentenzione di un uomo più di quanto non lo sia già solo per ripicca.
Classico che dovrebbe far riflettere.
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luca scial�
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giovedì 8 gennaio 2015
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tanta violenza ma anche speranza
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Ultimo film anni '80 per Sylvester Stallone, un decennio che lo ha reso un'icona grazie soprattutto alla serie fortunata di Rocky e Rambo, ma anche del personaggio duro e puro di Cobra. La sua parabola sarà poi discendente e questa pellicola ne rappresenta lo spartiacque. Tanta azione, sofferenza, ingiustizia, nei panni di un detenuto modello vittima delle angherie ciniche di un direttore vendicativo (interpretato da Donald Sutherland).
Ma come in ogni film che lo vede protagonista, dopo tanto penare, intervallato da brevi momenti di spensieratezza e allegria, c'è anche il riscatto finale, tanto insperato quanto inevitabile.
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