Francamente non mi ha entusiasmato... la trama è ben poco credibile (con questo pedinamento/corteggiamento iniziale che non sa bene neppur lui cosa vuol essere), il dialogo fra i due protagonisti una serie di luoghi comuni che non s'incontrano. Può essere accettabile solamente come una specie di rivelazione del vuoto: di idee, di consapevolezza, di comunicazione, sia a livello umano che politico. Ma ho l'impressione che non fosse questo l'intento del regista. Colpisce, inoltre, l'ottusità delle emozioni e delle argomentazioni espresse da Moretti (la vittima dell'attentato), in ciò, probabilmente, realistica rappresentazione della complexio di aspettative dell'individuo medio: pare dare per scontato un diritto alla propria vita ed integrità fisica, come pure un obbligo di rispetto delle leggi vigenti, e si scandalizza che a qualcuno venga in mente di sparargli in mezzo alla strada.
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Francamente non mi ha entusiasmato... la trama è ben poco credibile (con questo pedinamento/corteggiamento iniziale che non sa bene neppur lui cosa vuol essere), il dialogo fra i due protagonisti una serie di luoghi comuni che non s'incontrano. Può essere accettabile solamente come una specie di rivelazione del vuoto: di idee, di consapevolezza, di comunicazione, sia a livello umano che politico. Ma ho l'impressione che non fosse questo l'intento del regista. Colpisce, inoltre, l'ottusità delle emozioni e delle argomentazioni espresse da Moretti (la vittima dell'attentato), in ciò, probabilmente, realistica rappresentazione della complexio di aspettative dell'individuo medio: pare dare per scontato un diritto alla propria vita ed integrità fisica, come pure un obbligo di rispetto delle leggi vigenti, e si scandalizza che a qualcuno venga in mente di sparargli in mezzo alla strada... sente di aver diritto a delle "spiegazioni" da parte della sua giustiziera!! Ed anche in questo, orse, il film è specchio (molto) involontario di una lettura nichilistica del gregge umano...
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