Mastro Agostino Miciacio è un portinaio-ciabattino, molto devoto di San Giovanni decollato, avendo estrema cura e forte gelosia per la statuetta del santo giacente nel cortile del condominio del quale è portinaio. Litiga spesso con la moglie Concetta, e ben presto si troverà nei guai poichè la figlia Serafina non vuole sposare il pupillo del guappo del quartiere, nutrendo invece simpatie per un giovane studente, Renato.
Terzo film di Totò, che dona ad una pellicola tecnicamente "essenziale", tutta la sua straripante verve comica, tra battute, impressionanti mimiche facciali, uno spiccato dinamismo verbale e fisico.
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Mastro Agostino Miciacio è un portinaio-ciabattino, molto devoto di San Giovanni decollato, avendo estrema cura e forte gelosia per la statuetta del santo giacente nel cortile del condominio del quale è portinaio. Litiga spesso con la moglie Concetta, e ben presto si troverà nei guai poichè la figlia Serafina non vuole sposare il pupillo del guappo del quartiere, nutrendo invece simpatie per un giovane studente, Renato.
Terzo film di Totò, che dona ad una pellicola tecnicamente "essenziale", tutta la sua straripante verve comica, tra battute, impressionanti mimiche facciali, uno spiccato dinamismo verbale e fisico. Ottime spalle sono Titina De Filippo nei panni della moglie Concetta, e Don Raffaele il barbiere, interpretato da Franco Coop. Storia semplice, gradevole e divertente.
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