il cinefilo
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lunedì 1 novembre 2010
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la commedia nera per definizione
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TRAMA:Un critico teatrale scopre le sue due zie avvelenano uomini tristi e soli e gli eventi prenderanno delle svolte ancora più inaspettate...COMMENTO:Questo film è da considerarsi,probabilmente,uno dei migliori esempi di commedia nera della storia del cinema americano.
La comicità è strepitosa dall'inizio alla fine(anche se sorge il sospetto che il finale,a tratti,vada troppo per le lunghe)grazie anche a un cast praticamente perfetto su cui spiccano,per genialità,il protagonista(l'attore Cary Grant in una delle sue interpretazioni migliori)e l'attore Raymond Massey(che interpreta il fratello galeotto simile a Boris Karloff).
Il regista Frank Capra riesce a rendere autenticamente umoristica una storia(tratta da una commedia teatrale scritta,nel 1941,da Joseph Kesselring)altrimenti tragica dove l'omicidio sembrerebbe essere descritto(in chiave meramente scherzosa,è ovvio)come un innocuo svago farsesco invece che per quello che,in realtà,è:uno dei peggiori crimini che possono essere commessi all'interno di una qualsiasi società civile.
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TRAMA:Un critico teatrale scopre le sue due zie avvelenano uomini tristi e soli e gli eventi prenderanno delle svolte ancora più inaspettate...COMMENTO:Questo film è da considerarsi,probabilmente,uno dei migliori esempi di commedia nera della storia del cinema americano.
La comicità è strepitosa dall'inizio alla fine(anche se sorge il sospetto che il finale,a tratti,vada troppo per le lunghe)grazie anche a un cast praticamente perfetto su cui spiccano,per genialità,il protagonista(l'attore Cary Grant in una delle sue interpretazioni migliori)e l'attore Raymond Massey(che interpreta il fratello galeotto simile a Boris Karloff).
Il regista Frank Capra riesce a rendere autenticamente umoristica una storia(tratta da una commedia teatrale scritta,nel 1941,da Joseph Kesselring)altrimenti tragica dove l'omicidio sembrerebbe essere descritto(in chiave meramente scherzosa,è ovvio)come un innocuo svago farsesco invece che per quello che,in realtà,è:uno dei peggiori crimini che possono essere commessi all'interno di una qualsiasi società civile.
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samanta
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martedì 28 aprile 2020
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lo zelo assassino del buonismo ...
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Il film venne realizzato nel 1942 ed uscì solo nel 1944. La regia è di un Frank Capra diverso dal solito, conosciuto come direttore di commedie brillanti con inevitabile finale ottimistico, famoso come regista con ben tre Oscar (Accadde una nottte, E' arrivata la felicità, L'eterna illusione). Invece Arsenico è vecchi merletti è un film comico con venature horror e noir.
Capra dopo la guerra cambiò carattere e dall'illusione di un ottimismo ingenuo (anche se meno ingenuo di quanto si creda) passò ad una visione sì ottimistica della vita (la possibilità di vivere onesti), ma consapevole delle sofferenze e delle difficoltà che deve affrontare ogni persona (Lo Stato dell'Unione , La vita è meravigliosa.
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Il film venne realizzato nel 1942 ed uscì solo nel 1944. La regia è di un Frank Capra diverso dal solito, conosciuto come direttore di commedie brillanti con inevitabile finale ottimistico, famoso come regista con ben tre Oscar (Accadde una nottte, E' arrivata la felicità, L'eterna illusione). Invece Arsenico è vecchi merletti è un film comico con venature horror e noir.
Capra dopo la guerra cambiò carattere e dall'illusione di un ottimismo ingenuo (anche se meno ingenuo di quanto si creda) passò ad una visione sì ottimistica della vita (la possibilità di vivere onesti), ma consapevole delle sofferenze e delle difficoltà che deve affrontare ogni persona (Lo Stato dell'Unione , La vita è meravigliosa. quest'ultimo un capolavoro assoluto del cinema), Capra si allontanò dal cinema nel 1951 perché in contrasto con il mondo finanziario che dominava Hollywood e si dedicò ai documentari per la TV , ritornò al cinema nel 1959 con Un uomo da vendere e Angeli con la pistola.
La trama rigurda Mortimer Brewster (Cary Grant) scrittore famoso per la sua posizione contro il matrimonio e che all'improvviso si sposa con la bella figlia di un pastore Elaine (Priscilla Lane) che è vicina alla casa di famiglia di Mortimer in cui abitano le 2 zie Martha (Jean Adair) e Abby (Josephine Hull), oltre il fratello John che, pazzo, si crede il Presidente Theodore Roosewelt (1901-1909) che fu un politico ai suoi tempi molto popolare.Ma anche le ziette non sono mentalmente a posto, ma con l'apparenza di bontà e di amore per il prossimo, danno un vino avvelenato a signori soli e trascurati con l'intento di alleviare la loro solitudine, i corpi (ben 12!) sono seppelliti in cantina dal nipote pazzo che crede che siano morti nello scavo del canale di Panama per la febbre gialla.Mortimer che presenta la sposa alle zie, scopre per casoin una cassapanca il corpo dell'ultimo ucciso in attesa della sepoltura e rimane annichilito cercando in qualche modo di rimediare. La vicenda continua con una serie di sequenze senza respiro, all'improvviso cerca rifugio in casa un altro fratello Jonathan (Raymon Massey (attore inglese La valle dell'Eden, Il nudo e il morto) un assasino criminale fuggito dal manicomio e il suo complice il dr. Einstein (Peter Lorre) un chirurgo che gli ha fatto continui interventi di plastica per cambiargli il volto (l'ultimo assomiglia a Boris Karloff). Alla fine dopo frrentiche vicende Jonathan verrà arrestato, le zie e l'altro fratello andranno in manicomio, e Mortimer che credeva di diventare pazzo come tutta la famiglia, scopre con sollievo di non essere un Brewster ma di essere stato adottato, così felice potrà fare tranquillo il viaggio di nozze.
Il film è un capolavoro nel suo genere comico brillante, non c'è letteralmente un secondo di pausa nelle quasi 2 h di proiezione, le scene non solo sono ben costruite nella loro comicità a tratti irresistibile, ma Capra si dimostra un ineguagliabile direttore che sa trarre il meglio dalla recitazione del cast. Cary Grant fa una performance eccezionale, incredibile come muove gli occhi anche nella scena in cui è legato e imbavagliato dal fratello che lo vuole uccidere., anche i comprimari le zie il fratello "Roosewelt e Priscilla Lane sono molto bravi. Un film che merita di essere visto e rivisto.
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mondolariano
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martedì 19 aprile 2011
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quando gli americani fanno i poeti...
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Quando gli americani si mettono a fare i poeti, al cinema sono imbattibili. Quel miscuglio di fiaba, festa e affetto familiare che dovrebbe allietare l’immaginario collettivo di tutti è ben presente in questi vecchi merletti, commedia dark ambientata ad Halloween, con un Cary Grant insolitamente scatenato e un Frank Capra che due anni dopo firmò anche “La vita è meravigliosa”. La leggenda che circonda questo film ha il merito di nascondere alcuni nei, come una lunghezza un tantino eccessiva e tante, troppe parole. Ma proprio nella verbosità si realizza lo spasso, lo scherzo, all’interno di un copione trascinante come non mai (occorre ricordare che il film è stato ispirato da un successo teatrale di Broadway).
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Quando gli americani si mettono a fare i poeti, al cinema sono imbattibili. Quel miscuglio di fiaba, festa e affetto familiare che dovrebbe allietare l’immaginario collettivo di tutti è ben presente in questi vecchi merletti, commedia dark ambientata ad Halloween, con un Cary Grant insolitamente scatenato e un Frank Capra che due anni dopo firmò anche “La vita è meravigliosa”. La leggenda che circonda questo film ha il merito di nascondere alcuni nei, come una lunghezza un tantino eccessiva e tante, troppe parole. Ma proprio nella verbosità si realizza lo spasso, lo scherzo, all’interno di un copione trascinante come non mai (occorre ricordare che il film è stato ispirato da un successo teatrale di Broadway). Certo, è pericoloso girare un’intera commedia all’interno di una stanza senza che il ritmo a volte ne risenta, o senza che alcune gag siano tirate troppo all’inverosimile (Grant legato alla sedia, per esempio). Ma davvero suggestivo è il ponte di Brooklyn usato come fondale, la metropoli stagliandosi immensa dietro gli alberi secolari del giardino. I quali perdono le foglie a migliaia, come se fossero fiocchi neve, per far capire che è la fine di ottobre.
Capra avrebbe voluto riproporre le cicatrici di Boris Karloff, poi sostituite dalla maschera di Raymond Massey. Gli ultimi venti minuti sono privi di colonna sonora e affidati completamente ai dialoghi. Il modellino della nave tenuto in mano dal poliziotto è quello del “Rex”: tacita allusione all’italianità di Frank Capra?
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noia1
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martedì 20 marzo 2018
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una delle migliori commedie di sempre
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Un ragazzo appena prima di partire per il viaggio di nozze passa a trovare le due amate zie che con l’età si sono trasformate negli anni in due assassine seriali, intanto coincidenza vuole che si ripresenti anche il fratello scomparso da anni, ha bisogno d’aiuto lui invece per nascondere il cadavere tenuto nascosto nel baule della macchina.
Frank Capra era famoso per le sue commedie fatte apposta perché se le potessero godere le classiche famigliole appagate dal lieto fine sorridente al bravo ragazzo che con la sua bontà d’animo guarda caso ogni volta otteneva tutto, per questo nel millenovecentoquarantuno quando uscì questo pugno nel’occhio inaspettato nel pieno di un periodo storico delicato come la seconda guerra mondiale si decise di rimandarne l’uscita, tre anni dovettero passare.
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Un ragazzo appena prima di partire per il viaggio di nozze passa a trovare le due amate zie che con l’età si sono trasformate negli anni in due assassine seriali, intanto coincidenza vuole che si ripresenti anche il fratello scomparso da anni, ha bisogno d’aiuto lui invece per nascondere il cadavere tenuto nascosto nel baule della macchina.
Frank Capra era famoso per le sue commedie fatte apposta perché se le potessero godere le classiche famigliole appagate dal lieto fine sorridente al bravo ragazzo che con la sua bontà d’animo guarda caso ogni volta otteneva tutto, per questo nel millenovecentoquarantuno quando uscì questo pugno nel’occhio inaspettato nel pieno di un periodo storico delicato come la seconda guerra mondiale si decise di rimandarne l’uscita, tre anni dovettero passare. Un’ora e mezza di dimostrazione che dietro il fabbricatore seppur talentuoso di una certa retorica si nascondeva un certo gusto nella messa in scena e per un certo tipo di storia che, non è importante in quanto tale malgrado il classico oggettivo fascino del noir rispetto alla classica commedia americana, dimostra l’altra faccia di un artista che si rivela veramente completo e pieno d’inventiva anche alla faccia del suo stesso pubblico.
Quando con gli amici ci si trova per guardare un film mai si propongono le commedie ormai perché non c’è più incisività, dalle parolacce alla merda si vede di tutto, peccato che l’ammasso di roba sia sterilmente fallace. Una volta era esattamente il contrario, per fare un esempio si parla continuamente di morti ma non se ne vede uno e l’unica parolaccia è un “deficiente” appena accennato, eppure è coinvolgente e realmente crudele nell’idea tanto che a tratti il cuore sale alla gola con situazioni che da inquietanti si trasformano in follia pura da far scompisciare. La storia poi c’è ed è solida perché il protagonista cade realmente in nevrosi, le due pazze ammazzano veramente la gente, il fratello malvagio è realmente spaventoso; la storia però verte sul fraintendimento, sulla farsa, sulla costruzione dei tempi comici: non è ciò che succede a definire l’umorismo o la storia ma il puro talento registico, una libertà d’espressione che forse ora si ha più paura di concedersi.
Un film in pratica dove il regista sembra volersi scusare per il troppo buonismo e dove, dopo una coppietta melensa che si rincorre nel prato, appare un assassino all’improvviso dietro la finestra; dove durante una sacrosanta partita a baseball ci si prende rozzamente a pugni e dove dopo una sofferta accettazione del matrimonio che sigilla la coppia il protagonista rinnega gioiosamente la propria famiglia.
Non voglio fare lo stronzo adesso ma nello splendido cast l’unico motivo per cui non ho avuto il desiderio di alzarmi ed andare a prendere a schiaffi Cary Grant personalmente nella sua tomba è che comunque le sue facce da culo loro malgrado facevano ridere, anche se onestamente il suo essere perennemente sopra le righe a quel modo mi ha irritato assai.
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eugen
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lunedì 22 gennaio 2024
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riveden il film, se ne apprezzano i meriti
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"Arsenic and Old Lace"(Frank Capra, dalla pie'ce grottesca di JOseph Kesselring, non omonimo dal boia ricordato da Calamandrei, screenplay di Juuus e Philp Epstein, 1944)se ne apprezznao i merti, dove peronsalmnete, come critico teatrlae, ho visto la versione teatrlae in lingua italina, nello scorso autunno. In primis il film rispetta la piece "di partenza", appunto seguendo gli insegnamenti di Bazin ne"L'ontologie du cine'ma", poi la fotografia in bianco e nero(di Sol Polito) e la regia straordinaria di Capra riescono a ridare in peino il clima di come'die noire dell'originale, con due fratelli "pazzi"(uno criminale, l'altro si crede il presidente Roosevelt, un terzo,"savio", cerca di internare in manicomio gli altri due, ma le anziane ziette sono a loro volta"assassine a fin di bene").
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"Arsenic and Old Lace"(Frank Capra, dalla pie'ce grottesca di JOseph Kesselring, non omonimo dal boia ricordato da Calamandrei, screenplay di Juuus e Philp Epstein, 1944)se ne apprezznao i merti, dove peronsalmnete, come critico teatrlae, ho visto la versione teatrlae in lingua italina, nello scorso autunno. In primis il film rispetta la piece "di partenza", appunto seguendo gli insegnamenti di Bazin ne"L'ontologie du cine'ma", poi la fotografia in bianco e nero(di Sol Polito) e la regia straordinaria di Capra riescono a ridare in peino il clima di come'die noire dell'originale, con due fratelli "pazzi"(uno criminale, l'altro si crede il presidente Roosevelt, un terzo,"savio", cerca di internare in manicomio gli altri due, ma le anziane ziette sono a loro volta"assassine a fin di bene"). DIetro il velo del perbenismo, si nascondono crimini orrendi, notoriamente e il film lo dice senza problemi, anzi lo sbatte in faccia al pubblico, nell'Anno Domini 1944, nel quale si svolgeva ancora la seconda guerra mondilae. Intepreti straoridnari, da un Cary Grant terrorizzato da quanto si svolgee nella sua famiglia a Josephine Hull e Jean Aclair, le due "arzille vechciette", a John Alexander, che fa "Ted Roosvelt"a Peter Lorre, che fa il pavido medico, anzi meglio chirurgo plastico"very german"a Raymond Massey "psicopatico criminale", come lo definirebbe la tassonomia psichiatrica. Anticipazione molto azzzeccata ma decisamente superiore a quanto viiene dopo di"The Addam's Family"etc. Eugen
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nicolas bilchi
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giovedì 21 aprile 2011
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arsenico e vecchi merletti.
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A fronte di una analisi superficiale e veloce, "Arsenico e vecchi merletti" potrebbe sembrare uno dei film meno belli di Frank Capra, perchè svuotato di quelle tematiche portanti del suo cinema (su tutte la riflessione intimista e mai boriosa sull'uomo) che il regista di origini italiane era riuscito ad imporre con fermezza grazie ai suoi precedenti capolavori, da "Accadde una notte" fino a "Arriva John Doe", includendo tutte le altre produzioni databili entro queste due. In realtà non è giusto esprimere un parere così negativo, perchè la mancanza di profondità intellettuale di "Arsenico e vecchi merletti" non è riconducibile ad uno sforzo fallito da parte dell'autore, ma è anzi la conseguenza della ben precisa scelta artistica di realizzare una commedia di pura evasione, frutto, forse, dell'ansia generale causata dalla Guerra in quel periodo.
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A fronte di una analisi superficiale e veloce, "Arsenico e vecchi merletti" potrebbe sembrare uno dei film meno belli di Frank Capra, perchè svuotato di quelle tematiche portanti del suo cinema (su tutte la riflessione intimista e mai boriosa sull'uomo) che il regista di origini italiane era riuscito ad imporre con fermezza grazie ai suoi precedenti capolavori, da "Accadde una notte" fino a "Arriva John Doe", includendo tutte le altre produzioni databili entro queste due. In realtà non è giusto esprimere un parere così negativo, perchè la mancanza di profondità intellettuale di "Arsenico e vecchi merletti" non è riconducibile ad uno sforzo fallito da parte dell'autore, ma è anzi la conseguenza della ben precisa scelta artistica di realizzare una commedia di pura evasione, frutto, forse, dell'ansia generale causata dalla Guerra in quel periodo. Se quindi valorizziamo questo film relazionandolo alle altre opere di Capra, è logico che esso ne risulterà inferiore, ma sarebbe errato volerlo giudicare, in conseguenza di ciò, un fallimento. L'autore, da grande maestro cinematografico quale è, non sbaglia assolutamente un colpo: vuole creare un'opera che abbia come unica ragion d'essere divertire il pubblico in tutte le sue due ore di durata, senza applicarvi più o meno esplicitamente un sostrato moralistico, propagandistico o riconducibile a qualsiasi motivo esterno alle vicende narrate. "Arsenico e vecchi merletti" può essere valutato soltanto in relazione alla storia della commedia cinematografica, della quale assolutamente costituisce un caposaldo; ben lontana dalle trovate prettamente tecniche di Stanlio ed Ollio o dei Fratelli Marx, proprio questa pellicola rappresenta uno spartiacque fondamentale rispetto a tutta la gloriosa produzione del periodo del muto: il film di Capra si distacca con decisione da essa perchè all'impatto prettamente visivo delle gag comiche oppone un modello di comicità risultante dal connubio perfetto tra immagine (lo zio vestito come Theodore Roosevelt, la strepitosa mimica facciale di Cary Grant, Massey abbindato come il mostro di Frankenstein) e suono (il grido di "Carica!", le battute a ripetizione). Perciò, e questo è indice di quanto importante sia "Arsenico e vecchi merletti" per la Storia della Commedia, se non per quella del cinema in generale, anche il confronto con le grandi commedie degli anni '20 e '30 diventa francamente difficile e troppo soggettivo per esser veramente considerabile come valido, mentre è innegabile l'accostamento dell'opera con altri due capisaldi del periodo più fiorente e "kolossale" di Hollywood quali "Ero uno sposo di guerra" e "A qualcuno piace caldo". Il primo rimane troppo legato, quasi rallentato, dall'ambientazione bellica in cui la love story di Anne Baxter e, ancora una volta, di Grant si sviluppa, l'altro raggiunge senza dubbio livelli artistici più alti rispetto a quest'opera di Capra (soprattutto per la maggiore ricchezza e varietà scenografica, anche se l'assenza di essa in "Arsenico" è giustificata dal suo essere la trasposizione filmica di un'opera teatrale) ma presenta anche alcuni tratti di notevole satira e cinismo, seppur ben velati dall'abilità di Wilder. Molte differenze, anche significative, rispetto ad "Arsenico e vecchi merletti", ma è innegabile che questo film abbia svolto una importante funzione di traino e di modello per tutto il cinema comico successivo. Da menzionare anche l'ottima interpretazione di tutti i caratteristi (Josephine Hull e Jean Adair sono straordinarie nella parte delle due adorabili ma letali nonnine) e la presenza, quasi come se si trattasse di un'ospite d'eccezione, del leggendario Peter Lorre, uno dei maestri del muto che qui si dimostra adattabilissimo alle nuove istanze del sonoro e ci regala una prestazione dalla naturalità quasi straziante, che va ben al di là delle prerogative strettamente di genere che il film richiedeva.
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elgatoloco
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lunedì 29 gennaio 2018
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capra versione commedie shock
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Da Frank Capra, regista serio e idealista non ce lo si aspetterebbe, forse, ma"Arsenic and Old lace"(1944)è film dove la commedia grottesca celebra i propri glorydays : rispettosa in pieno della trasposizione fi,mica della commedia(spazio senico, tempi, etc.)nella direzione dell'"ontologia del cinema"(A.Bazin docet), il film ripropone molto bene un successo comico a Broadway di Joseph Kesselring(dato che siamo in tema in qulche modo con il fim, nomen non semper omen...)di Joseph Kesselring(cfr.appunto prima...), con interpreti straordinari, pienamente rispettosi di quanto scritto da Kesselring, trasposto per il cinema dagli Epstein(sceneiggaitori, qui come molte altre volte, peraltro)e voluto da Capra, che qui si fa beffe degli stereotipi che volgiono le vecchiette sempre buone e pie.
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Da Frank Capra, regista serio e idealista non ce lo si aspetterebbe, forse, ma"Arsenic and Old lace"(1944)è film dove la commedia grottesca celebra i propri glorydays : rispettosa in pieno della trasposizione fi,mica della commedia(spazio senico, tempi, etc.)nella direzione dell'"ontologia del cinema"(A.Bazin docet), il film ripropone molto bene un successo comico a Broadway di Joseph Kesselring(dato che siamo in tema in qulche modo con il fim, nomen non semper omen...)di Joseph Kesselring(cfr.appunto prima...), con interpreti straordinari, pienamente rispettosi di quanto scritto da Kesselring, trasposto per il cinema dagli Epstein(sceneiggaitori, qui come molte altre volte, peraltro)e voluto da Capra, che qui si fa beffe degli stereotipi che volgiono le vecchiette sempre buone e pie...o meglio, lo sono anch'esse ma sono completamente"fuori", per non usare un gergo che spaventerebbe antipsichiatri e l'anima grande del compianto Giorgio Antonucci, che al movimento per la messa in discussione della psichiatria istituzionale ha dato tanto, con Laing, Cooper, Esterson, Szasz e altri. Sono due vecchiette che semplicemente nascondono in cantina un numero impressionante e tòpico(13!)di candaveri"autoprodotti", diciamo così. Benissimo Cary Grant, nel ruolo sintomatico del critico teatrla che "sbaracca baracca e burattini", ossia scopre gli altarini delle sue zie(che invero non lo sono, come si scoprirà alla fine), benissimo Peter Lorre, il "Maledetto Ungherese"che qui ci dà un horror soft e piegato, appunto, alle logiche della commedia, Josephine Hull e jean Adair, le vecchiette"arsenicanti", Raymond massey, John Alexander(gli altri due, con Lorre, veri nipoti matti), ma anche tutti gli altri interpreti, che, anche se"comprimari", lo sono alla lettera, ossia pienamente capaci di destreggiarsi con i primi. E gli esiti sono sempre più che esilaranti. Inutili qui movimenti di macchina improvvidi o altro . la fissità della scena va più che bene, per finalizzare l'"orrore da ridere". Sempre un classico da vedere e rivedere, meritatamente. El Gato
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