lorenzo1287
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sabato 9 luglio 2011
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grande commedia di billy wilder.
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Film bellissimo. L’istrionismo di Billy Wilder è inconfondibile. Maestria recitativa a tutto tondo. Sulla carta non potrebbe esistere ruolo più vacuo e insensato della vicina di casa, ma la mano abile del regista e la scelta azzeccata della Monroe ne fanno un personaggio da antologia. Satira feroce e corrosiva alla Wilder sul consumismo e sui valori sui quali si reggerebbe la famiglia moderna del secondo dopoguerra, quella del boom economico americano; ma più che di valori si parla si tic e manie tra le più svariate, quelle che assalgono di continuo il protagonista Tom Ewell, il tutto ritratto con una vena sarcastico-grottesca degna del nostro Monicelli. Tra aria condizionata, elettrodomestici vari e televisione (indimenticabile la scena in cui Marylin racconta al protagonista la pubblicità di dentifrici che interpreta in televisione).
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Film bellissimo. L’istrionismo di Billy Wilder è inconfondibile. Maestria recitativa a tutto tondo. Sulla carta non potrebbe esistere ruolo più vacuo e insensato della vicina di casa, ma la mano abile del regista e la scelta azzeccata della Monroe ne fanno un personaggio da antologia. Satira feroce e corrosiva alla Wilder sul consumismo e sui valori sui quali si reggerebbe la famiglia moderna del secondo dopoguerra, quella del boom economico americano; ma più che di valori si parla si tic e manie tra le più svariate, quelle che assalgono di continuo il protagonista Tom Ewell, il tutto ritratto con una vena sarcastico-grottesca degna del nostro Monicelli. Tra aria condizionata, elettrodomestici vari e televisione (indimenticabile la scena in cui Marylin racconta al protagonista la pubblicità di dentifrici che interpreta in televisione). È anche il film della famosa scena del vento che dal basso alza la veste bianca di Marylin, desiderosa di rinfrescarsi col vento mandato dalla metropolitana che risale in superficie attraverso dei tombini. Eccellente, decisamente 4 stelle.
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emmylemmon xd
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martedì 16 luglio 2013
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il prurito del settimo anno
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New York, anni 50. Un direttore di una piccola casa editrice Richard Sherman (Tom Ewell), dopo aver mandato la moglie e il figlioletto in villeggiatura per farli evadere dall'afa cittadina, s'invagisce della sua nuova vicina di casa (Marilyn Monroe). La bellissima e ingenua ragazza metterà a dura prova la fedeltà di Richard,che, tentando goffamente di sedurla, attraverserà dei momenti di pura follia mentale... Scritto e diretto dal "maestro della commedia" Billy Wilder, "Quando la moglie è in vacanza" mette a nudo, attraverso una grande quantità di ironia, uno degli argomenti più chiacchierati dell'Era Moderna: il tradimento.
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New York, anni 50. Un direttore di una piccola casa editrice Richard Sherman (Tom Ewell), dopo aver mandato la moglie e il figlioletto in villeggiatura per farli evadere dall'afa cittadina, s'invagisce della sua nuova vicina di casa (Marilyn Monroe). La bellissima e ingenua ragazza metterà a dura prova la fedeltà di Richard,che, tentando goffamente di sedurla, attraverserà dei momenti di pura follia mentale... Scritto e diretto dal "maestro della commedia" Billy Wilder, "Quando la moglie è in vacanza" mette a nudo, attraverso una grande quantità di ironia, uno degli argomenti più chiacchierati dell'Era Moderna: il tradimento. Il film, che ha rischiato la censura, è quasi totalmente incentrato sui pensieri e le paranoie del protagonista, che si trova inconsapevolemte vittima della sua "preda": la ragazza (dal nome sconosciuto), infatti, rappresenta una vera e propria femme fatale, poichè, sebbene inconsapelvomente, fa impazzire e forse anche soffrire Sherman ( una situazione simile avviene ne "L' Appartamento"). Wilder, come suo solito, critica aspramente la comunità, in particolare il bigottismo: l'individuo non è più libero di agire come vorrebbe, perchè oppresso dalla società in cui vive, per cui è costretto a seguire una rigida etichetta di comportamento. I due protagonisti sono interpretati dall'ottimo Tom Ewell, che ha vinto un Golden Globe per la sua esilarante performance, e dalla bellissima Marilyn Monroe. Come dimenticare la gonna bianca di Marilyn che viene sollevata dallo spostamento d'aria della metropolitana? Insomma "Quando la moglie è in vacanza" è commedia estremamente geniale, una delle più riuscite della storia del cinema.
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greatsteven
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sabato 8 settembre 2018
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le tentazioni istigate di un trentanovenne.
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QUANDO LA MOGLIE è IN VACANZA (USA, 1955) di BILLY WILDER. Con TOM EWELL, MARILYN MONROE, OSCAR HOMOLKA, ROBERT STRAUSS, EVELYN KEYES
Richard Sherman è il caporedattore di una casa editrice che pubblica edizioni tascabili dei classici letterari con copertine erotizzate per renderli più appetibili al pubblico. Sposato con Helen, ha un figlio di nome Ricky e in estate la consorte e il pargoletto si recano in campagna nel Maine, sulle rive di un lago. Anche quest’anno è così, e Richard si ritrova, da luglio a settembre, solo nella sua abitazione a due piani, di cui lui occupa quello sotto… finché una sera, arriva una bellissima ex modella ed attrice pubblicitaria che ha preso in affitto il piano soprastante che, con la scusa di un vaso di patate precipitato dall’alto e della mancanza dell’aria condizionata nel suo appartamento, si intrufola in quello di Richard e lo adesca con la sua aria svampita e inconsapevolmente provocante.
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QUANDO LA MOGLIE è IN VACANZA (USA, 1955) di BILLY WILDER. Con TOM EWELL, MARILYN MONROE, OSCAR HOMOLKA, ROBERT STRAUSS, EVELYN KEYES
Richard Sherman è il caporedattore di una casa editrice che pubblica edizioni tascabili dei classici letterari con copertine erotizzate per renderli più appetibili al pubblico. Sposato con Helen, ha un figlio di nome Ricky e in estate la consorte e il pargoletto si recano in campagna nel Maine, sulle rive di un lago. Anche quest’anno è così, e Richard si ritrova, da luglio a settembre, solo nella sua abitazione a due piani, di cui lui occupa quello sotto… finché una sera, arriva una bellissima ex modella ed attrice pubblicitaria che ha preso in affitto il piano soprastante che, con la scusa di un vaso di patate precipitato dall’alto e della mancanza dell’aria condizionata nel suo appartamento, si intrufola in quello di Richard e lo adesca con la sua aria svampita e inconsapevolmente provocante. La tranquilla esistenza del caporedattore diventa così un susseguirsi di ignominiose fantasie scandalistiche sul fatto che la moglie e i conoscenti potrebbero venire a sapere che egli ha contravvenuto agli obblighi coniugali lasciandosi abbindolare dal fascino di una giovane vamp, soprattutto in virtù del fatto che due dottori gli han prescritto di non bere alcolici e di non fumare e specie dopo che Richard ha tentato di baciare la ragazza in seguito ad un duetto al pianoforte su un panchetto. Come se i pensieri costernanti non bastassero, ci si aggiungono anche il suo superiore che gli propone una notte di baldoria (anch’egli è sposato e con la famiglia lontana per le vacanze) e un venditore di tappeti che, con la pretesa delle tarme divoratrici, lo tartassa giorno e notte per convincerlo a comprare i suoi articoli e che per puro caso viene a sapere della presenza della nuova, affascinante co-inquilina. A complicare ulteriormente la mente già abbastanza tartassata del pover’uomo ci si mettono anche una pagaia che il figlioletto ha dimenticato di portare seco per remare sull’acqua e il chiodo fisso che la consorte lo stia tradendo con Tom McKenzie, un amico comune di entrambi. Tutto si risolve quando, al termine di una notte in cui Richard e Mary (questo il nome dell’attrice che fa la réclame di un dentifricio costoso) vanno al cinema per poi addormentarsi, complice l’alcol, lui sul divano e lei nel letto di lui, McKenzie giunge a casa di Richard e gli ricorda che Ricky ha scordato la pagaia a casa. Richard lo stende con un pugno lasciandosi trasportare dall’immaginazione che lo convince che sia l’amante di Helen, ma poi, quando Mary ricompare col caffè appena preparato per la colazione, il nostro esce con la pagaia impacchettata di fortuna per raggiungere nel Maine la famiglia col primo treno. Il film non è solo passato alla storia del cinema perché ha consacrato M. M. come sex-symbol degli USA e per la sua gonna bianca che si solleva all’alito dell’aria che proviene dal tombino, ma anche e specialmente perché abbiamo a che fare con una divertentissima commedia dove l’immaginazione la fa da padrone, e più nello specifico dove la fantasia si mescola impunemente alla realtà creando un gioco degli specchi che rende il protagonista motore unico e inamovibile del suo destino, costruttore delle proprie fortune e sfortune, esecutore di quanto gli capita fin nel più insignificante dettaglio. Nonostante la presenza ammaliante di Norma Jeane Baker (1926-1962), Ewell ribadisce il suo ruolo di personaggio principale dimostrandosi una spanna al di sopra di lei perché sa trasformare un’autoironia inarrestabile in un punto di forza che va come un treno e in un’arma che taglia e punge per regalare spassosità allo spettatore, il quale raccoglie svariati momenti esilaranti senza ridere alle spalle dell’attore perché non compiange le sue disgrazie, ma si mette nei suoi panni, e proprio qui risiede il merito di Wilder (1906-2002) nel dare risalto alla sceneggiatura come regista che ama i propri caratteri e li apprezza per come agiscono, pur non condividendone sempre le motivazioni, come dimostra Sherman quando, ripetutamente, si dà dello stolto nei suoi lunghi ed efficienti monologhi per aver mancato di parola alle promesse strette. Funzionano molto bene anche i personaggi di contorno, da McKenzie, amico-nemico che nelle fantasie autodistruttive di Sherman ne concupisce la coniuge su un carro di fieno senza carrettiere e coi cavalli muniti di paraocchi, a Brady, proprietario della casa editrice che propone di fare de Il ritratto di Dorian Gray (proprio la mattina dopo che Sherman, specchiandosi, s’è visto invecchiare di colpo!) un successo tascabile strepitoso, finanche a Helen, donna felicemente maritata che, sempre in una delle innumerevoli fantasticherie del protagonista che costituiscono il succo fermentante di questa pellicola esuberante, strappa un applauso meritatissimo irrompendo in casa col fucile credendo, con una gelosia infiammata, che una bionda abbia carpito la carnalità di suo marito. Uno dei migliori lavori di Wilder e una delle opere in cui ha saputo tirare fuori la sua abituale vena satirica sui costumi abituali della società americana senza sarcasmo puramente dissacrante, ma con la più convincente spiritosaggine mai fine a sé stessa e pronta invece a demistificare usi e consuetudini per esaltare e inneggiare la nobiltà dell’anticonformismo.
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paolp78
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sabato 10 luglio 2021
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divertente ma un po’ monotono
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Tratta da un’opera teatrale, è una commedia umoristica ben sceneggiata e con ottimi dialoghi, che però risente della storia un po’ ripetitiva ed incentrata su pochi personaggi, nonché claustrofobicamente ambientata quasi totalmente nell’appartamento del protagonista; a causa di questo insieme di circostanze le situazioni che si creano sono pressoché sempre le stesse ed inoltre non c’è un’evoluzione trama che riesca realmente ad appassionare lo spettatore. Mancano i risvolti un po’ paradossali, con equivoci vari ed altri espedienti del genere, che di solito sono capaci di divertire e creare situazioni di forte ilarità in commedie come questa.
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Tratta da un’opera teatrale, è una commedia umoristica ben sceneggiata e con ottimi dialoghi, che però risente della storia un po’ ripetitiva ed incentrata su pochi personaggi, nonché claustrofobicamente ambientata quasi totalmente nell’appartamento del protagonista; a causa di questo insieme di circostanze le situazioni che si creano sono pressoché sempre le stesse ed inoltre non c’è un’evoluzione trama che riesca realmente ad appassionare lo spettatore. Mancano i risvolti un po’ paradossali, con equivoci vari ed altri espedienti del genere, che di solito sono capaci di divertire e creare situazioni di forte ilarità in commedie come questa.
La regia del maestro Billy Wilder è comunque ottima, riuscendo a valorizzare al meglio l’opera, che nonostante le difficoltà di cui si è detto resta certamente apprezzabile.
Gradevoli le parti in cui vengono messe in scena le fantasie più bislacche del protagonista, bene inserite da Wilder in mezzo al resto della narrazione.
La star del film è Marilyn Monroe, che sebbene compaia sullo schermo per un minutaggio ben inferiore a quello del protagonista maschile, interpretato dal comico Tom Ewell, si impone decisamente come la principale attrazione della pellicola. Quanto a Ewell la sua prova è sicuramente di ottimo livello, tuttavia deve dirsi che non riesce a bucare lo schermo come altri comici del tempo che infatti ebbero un maggiore successo cinematografico.
Scarso l’impatto dei personaggi minori, nessuno dei quali riesce a catturare l’attenzione.
Ottima la scelta delle musiche, in particolare il brano di musica classica di Rachmaninov, che in realtà ci sta benissimo nel film.
Indimenticabile la scena della gonna della Monroe che viene sollevata dallo spostamento d’aria proveniente da una griglia di areazione durante il passaggio di un treno della metropolitana.
La pellicola presenta anche altre scene allusive, ma in realtà in nessuna di queste viene mostrato un granché, come del resto è logico attendersi da una pellicola americana di quegli anni.
La saldezza dei sani principi e l’intangibilità del vincolo matrimoniale non vengono mai messe in discussione e sono confermate nel finale perbenista, perfettamente allineato alla morale del tempo.
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elgatoloco
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mercoledì 15 giugno 2022
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gioiello di billly wilder
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"THe Seven Year Itch"(Billy Wilder, scritto dal regista con George Axelrod, autore della commedia da cui il fikm 'e'stato tratto, con Tom Ewell come protagonista maschile, che poi sara' tale anche nel film, 1955). IMpiegato lettore presso una casa editrice di tascabili, estate newyorkese, moglie e bambino in vacanza al mare, una "muy bonita"vicina di casa che ha sempre caldo... Sotgni, strimpellamenti di piano anche a quattro mani, con lo"Chopisticks", brano che e'"prodigo di sensualita", quasi "galeotto"per la ragazza, mentre l'intellettuale preferisce naturalmnete Rachmaninov, segnatamente il Concerto n.2 per pianoforte, vera collonna sonora del filmm.
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"THe Seven Year Itch"(Billy Wilder, scritto dal regista con George Axelrod, autore della commedia da cui il fikm 'e'stato tratto, con Tom Ewell come protagonista maschile, che poi sara' tale anche nel film, 1955). IMpiegato lettore presso una casa editrice di tascabili, estate newyorkese, moglie e bambino in vacanza al mare, una "muy bonita"vicina di casa che ha sempre caldo... Sotgni, strimpellamenti di piano anche a quattro mani, con lo"Chopisticks", brano che e'"prodigo di sensualita", quasi "galeotto"per la ragazza, mentre l'intellettuale preferisce naturalmnete Rachmaninov, segnatamente il Concerto n.2 per pianoforte, vera collonna sonora del filmm. Naturalmente non "succede nulla", ma i sogni dell'uomo sono tanti. ... Difficile il ritorno alla"realta", ma sara' tutta una "cavalcata"ad inseguire la moglie e il bon ton borghese, tanto che il"maschio"finira'per rraggiungere moglie e pargolo, portando con se'la pagaia del kayak. Sublime, geniale Wilder, peraltro supportato(come indicato sopra(da Axelrod, Veramente straordinario, con la parodia geniale(che pero', al tempo stesso, e'un pieno riconsocimento del valore della problematica inconscia)della psicanalisi, dove la figura "parodistica"-appunto-.dello psicanalista autore del libro che il lettore deve esaminare e"giudicare", ma che sara'"giiudice"dlle nevrosi iniiziali del povero lettore, con tanto di tic al pollice, divieene rivelatrice dell'esistenza di un problema, dove la "swingiing "Big Apple meta'anni 1950, con tutto cio'che e'"di la'a venire", soffre una calura non solo atmosferica.metereologicamente causata, ma decisamente riconducibile a quanto e'nella psicologia dei (nion solo del protagonista)personaggi. E il viennese di origini ebraiche come Freud Wilder tutto questo lo sa e coglie in maniera straodinaria. Dialoghi di un livlelo straordinario, al cui confronto sparisce ancheIparlo di dialoghi, qui)un film europeo posteriore di un lustro, come"La dolce vita"di Fellini... Ewell e'bravissimo, nel rendere ogni sintomo nevrotico, anzi piu'che altro il suo ondeggiare tra realta'e sogno(all0'inzio mirabili le risate della moglie"immaginata"quando si vanta delle proposte femminili da luii ricevute.../sognate), la Monore da riscoprire(senza doppio senso, certo, proprio come interprete), Robert Strauss ottimo"artigiano muscoloso", bravisisma Evelyn Keyes come moglie del protagonista e anche gli altri/le altre interpreti di un film che e'tout court un chef..d'oeuvre totale. El Gato
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