stefano73
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mercoledì 9 marzo 2016
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tecnicamente scarso ma messaggio forte e chiaro
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anche se tecnicamente un pò scarso viste le limitate possibilità economiche il film a un messaggio forte e chiaro. la location è la periferia milanese rappresentata molto bene. Gli argomenti sono l'emarginazione giovanile, la droga e il diritto al lavoro senza schiavitù e rispetto della dignità.
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hayley
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martedì 28 ottobre 2014
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più attuale che mai
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Fame chimica non è solamente un film bensì una realtà comune. Come l'odio rispecchiava la periferia Parigina, le banlieue, cosi fame chimica riflette non solo la periferia milanese, la Barona, ma i sobborghi italiani; soprattutto delle città del nord.
Quando l'effetto della droga inizia a scemare sale la fame chimica, che è il tramite fra l'evasione e la quotidianità. La droga è il mezzo con cui i ragazzi cercano di distaccarsi dalla realtà.
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Fame chimica non è solamente un film bensì una realtà comune. Come l'odio rispecchiava la periferia Parigina, le banlieue, cosi fame chimica riflette non solo la periferia milanese, la Barona, ma i sobborghi italiani; soprattutto delle città del nord.
Quando l'effetto della droga inizia a scemare sale la fame chimica, che è il tramite fra l'evasione e la quotidianità. La droga è il mezzo con cui i ragazzi cercano di distaccarsi dalla realtà. E' lo strumento maggiormente reperibile ed economico che conoscono per sognare, per essere lontani anche solamente per un'ora dalle loro deleterie vite, segnate da un disagio economico, dal razzismo, da ideali inesistenti, da licenziamenti, da furti, da spaccio. Spade, pasticche, sesso per riempire vuoti. Vuoti creati dalla società, dalla famiglia, dai mass media, dai valori persi e dalla speranza dissipata. Un meccanismo di evasione che è solo un vortice masochista, autodistruttivo.
Il film può essere visto principalmente in due modalità diverse: superficialmente o cercandone l'interiorità. Nel primo caso, fermandosi solo all'apparenza, la trama è spicciola e banale: due ragazzi, amici di vecchia data, che fanno uso di droghe quotidianamente e abbondantemente il sabato sera quando sono in discoteca, si infatuano della stessa ragazza.
Invece se si guarda il film scavando a fondo possiamo percepire la sua genialità ed emotività. Il contesto in cui si svolge è piazza Gagarin, la quale deve essere recintata per allontanare gli immigrati. Pregiudizi razziali, insulti, referendum sostenuti anche da partiti politici sfociano in scontri fra stranieri e italiani. Oltre al tema del razzismo ne troviamo altri diversi. Il lavoro, visto come uno sfruttamento, per cui è meglio ringraziare, chinare la testa e stringere i denti ovvero essere schiavizzati ed inginocchiarsi davanti al proprio carceriere. L'estero che sembra l'ancora di salvezza: la fuga verso posti nuovi in cui per tutti c'è una possibilità. La televisione che imbambola e rende anch'essa schiavi trasmettendo solo fatti di cronaca nera che tengono le persone in uno stato di terrore.
Sono passati 11 anni dall'uscita di questo film ma la situazione italiana è ancora immortalata perfettamente.
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fabrizio cirnigliaro
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martedì 2 febbraio 2010
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i posti hanno un caratter, come le persone
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Gli sceneggiatori hanno dato un nome immaginario alla piazza che funge da punto di ritrovo. Poteva essere benissimo un altro quartiere, un’altra città. Qualche anno dopo l’uscita del film l’immaginazione degli sceneggiatori è diventata infatti realtà: il muro di Padova. In un quartiere di Padova sono state erette delle barriere , per separare gli immigrati. Questa recinzione è nota con il nome di Muro di via Anelli. A Torino invece un cancello è stato costruito in un cortile allo scopo di separare le famiglie che alloggiano nelle case popolari da quelle che vivo in case di loro proprietà. Il tutto a danno dei bambini, che non possono più giocare insieme.
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Gli sceneggiatori hanno dato un nome immaginario alla piazza che funge da punto di ritrovo. Poteva essere benissimo un altro quartiere, un’altra città. Qualche anno dopo l’uscita del film l’immaginazione degli sceneggiatori è diventata infatti realtà: il muro di Padova. In un quartiere di Padova sono state erette delle barriere , per separare gli immigrati. Questa recinzione è nota con il nome di Muro di via Anelli. A Torino invece un cancello è stato costruito in un cortile allo scopo di separare le famiglie che alloggiano nelle case popolari da quelle che vivo in case di loro proprietà. Il tutto a danno dei bambini, che non possono più giocare insieme. Questo cancello è stato momentaneamente rimosso, ma un altro “muro “ è pronto a sorgere. Sempre, in ogni città. La caduta del muro di Berlino è stato visto come un simbolo di libertà, come l’inizio di una nuova era, ma da allora quanti muri sono stati innalzati in tutto il mondo? Non serve citare il muro di Gaza, basta guardarsi intorno, nelle nostre città. E’ in atto una guerra fra poveri e la crisi economica non ha fatto altro che peggiorare questo diffuso malessere, l’ha giustificato in un certo senso. A volte la soluzione più semplice è quella di cacciare gli stranieri, di tenerli lontani, se possibile non facendoli proprio approdare sul nostro suolo. Sono loro la causa dei nostri problemi. Fame Chimica in pochi anni è diventato un piccolo cult movie. Girato con un basso budget e con molti attori non professionisti, ha descritto bene le “tensioni” del ghetto, delle periferie delle città, i benefici della “flessibilità” del lavoro che non consente nessuna progettualità, la voglia di evasione di un’intera generazione, la minaccia incombente di un razzismo che troppo presto si è tramutata in realtà.
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viper_xxl
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domenica 15 novembre 2009
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bellissimo
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bbbbar
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mercoledì 4 marzo 2009
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grande delusione
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mi aspettavo molto da questo film, ma alla fine il risultato è parecchio lontano lontano da quella che è la realtà delle periferie di milano! io in periferia milanese ci vivo, e posso tranquillamente affermare che certe atmosfere proprio non esistono, il film sembra un riassunto onirico di qualcuno che con le periferie e i proletari (che brutta parola.. ma tant'è)proprio non c'ha nulla a che fare, ma si arroga la supponenza di decriverne storie umori e non/cultura senza capirne veramente n'a fava! 2 stelle giusto per il tentativo
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(di sperminator)
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phil
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sabato 13 dicembre 2008
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barona comanda!!!!!!!!!!!
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e bellissimo fame chimica poi io che ci abito in barona so come e quasi tutto vero
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elvis shot jfk
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mercoledì 22 ottobre 2008
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film superficiale
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L'ho rivisto a distanza di qualche anno.........quanta superficialità! il film parte inizialmente scimmiottando il capolavoro LA HAINE......Per il resto del film la storia si basa su luoghi comuni e dialoghi imbarazzanti.......i comunisti sono visti come i soliti pulciosi con i rasta, i poliziotti come dei SemiDei che parlano con frasi scontate, i marocchini come i soliti involontari che subiscono l'odio dagli italiani, le persone che votano per la recinzione e per ripulire il quartiere come dei poveri razzisti............
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peacock69
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mercoledì 15 ottobre 2008
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buone intenzioni ma poca sostanza e molti cliché
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Visto in DVD ieri.
Pur condividendo in linea generale i messaggi che il film intende lanciare (quindi non ho pregiudiziali ideologiche) ho trovato il film appena mediocre.
Motivi:
1. più contesto che storia;
2. recitazione così così e comunque molto diversa fra gli attori professionisti e gli altri, il che fa suonare falso il tutto;
3. personaggi e situazioni molto sterotipate (sbirri e fascisti cattivi, ricchi debosciati, giovani di periferia comunque puri anche quando sbagliano, cooperative che sfruttano i soci lavoratori), sebbene - lo ripeto - non si tratti di tesi campate in aria. Diciamo che l'intento "ideologico" è un po' troppo trasparente;
4. dialoghi a tratti imbarazzanti, talvolta si sfiora la comicità involontaria;
5.
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Visto in DVD ieri.
Pur condividendo in linea generale i messaggi che il film intende lanciare (quindi non ho pregiudiziali ideologiche) ho trovato il film appena mediocre.
Motivi:
1. più contesto che storia;
2. recitazione così così e comunque molto diversa fra gli attori professionisti e gli altri, il che fa suonare falso il tutto;
3. personaggi e situazioni molto sterotipate (sbirri e fascisti cattivi, ricchi debosciati, giovani di periferia comunque puri anche quando sbagliano, cooperative che sfruttano i soci lavoratori), sebbene - lo ripeto - non si tratti di tesi campate in aria. Diciamo che l'intento "ideologico" è un po' troppo trasparente;
4. dialoghi a tratti imbarazzanti, talvolta si sfiora la comicità involontaria;
5. fotografia e montaggio ripropongono le "solite" scelte innovative, che alla lunga non sorprendono più.
Assolutamente sopravvalutato.
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diego rossomando
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venerdì 13 giugno 2008
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marco foschi troppo bono
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marco foschi troppo figooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
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marco foschi troppo figooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
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l'impaccator cortese
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sabato 10 maggio 2008
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che robaccia indegna....
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nella piazza dietro casa mia ne succedono di molto peggio....ma nessuno ne fa un film....
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