vilma viora
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giovedì 26 settembre 2019
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audiard incontra bonnard
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Credo che la sospensione del giudizio morale sia il punto di forza del film. Audiard non giudica,descrive,ma le immagini sono raffinate. Lei dietro una parete rossa della stanza, sembra un dipinto di Bonnard.
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stefano capasso
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venerdì 17 giugno 2016
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l'amore che valorizza le risorse
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Carla è una donna di 35 anni, lavora come impiegata in un’agenzia immobiliare dove fatica a far emergere le sue qualità. Sente solo con un apparecchio e questo handicap la condizione nelle relazioni e le ha anche insegnato a leggere il labiale. Per farsi aiutare fa assumere Paul, che è un ragazzo appena uscito dal carcere. Trai due nasce una relazione complessa, dove ognuno avrà modo di entrare nel territorio dell’altro e che si evolverà nel tempo in modi imprevedibili.
Film ricco di suspance questo di Jacques Audiard, che sceglie di usare la macchina in movimento per sottolineare le difficoltà esistenziali dei due protagonisti che vivremo con grande partecipazione emotiva grazie ad un’ottima sceneggiatura.
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Carla è una donna di 35 anni, lavora come impiegata in un’agenzia immobiliare dove fatica a far emergere le sue qualità. Sente solo con un apparecchio e questo handicap la condizione nelle relazioni e le ha anche insegnato a leggere il labiale. Per farsi aiutare fa assumere Paul, che è un ragazzo appena uscito dal carcere. Trai due nasce una relazione complessa, dove ognuno avrà modo di entrare nel territorio dell’altro e che si evolverà nel tempo in modi imprevedibili.
Film ricco di suspance questo di Jacques Audiard, che sceglie di usare la macchina in movimento per sottolineare le difficoltà esistenziali dei due protagonisti che vivremo con grande partecipazione emotiva grazie ad un’ottima sceneggiatura. È un percorso di crescita di due persone che grazie all’altro possono trovare utilità a loro caratteristiche che non vivono ancora come risorse. La forza trainante dell’amore permette di riscoprirsi in modalità fino a quel momento sconosciute.
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gradisca
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martedì 15 luglio 2008
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suono ed immagine: una cosa sola.
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Audiard riesce a farci entrare nella trama attraverso l' udito della naturale e trascurata Devos. I caratteri e le caratterische dei personaggi diventano le nostre, coinvolgendoci in un turbine di attesa passione che culmina in una sceneggiatura ben delineata. Cassel trsforma Paul Angeli da ladro ex-carcerato a ladro ben pensante, e finisce con il trasportare Carla in un complotto che ha come fine, quello di riscattarsi dalla condizione precaria nella quale si trova, sfruttandone la capacità di leggere il labiale. Tutto questo in un fine intreccio nel quale subentrano fattori di ricamo molto importanti: il personaggio di chi deve sorvegliare la libertà vigilata di Paul,che si trasforma, insieme al finale liberandoci dal meraviglioso stato di impazienza nel quale volontariamente ci aveva gettato, unendo magistralmente suono ed immagini rendendoli piacevolemente aspri.
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Audiard riesce a farci entrare nella trama attraverso l' udito della naturale e trascurata Devos. I caratteri e le caratterische dei personaggi diventano le nostre, coinvolgendoci in un turbine di attesa passione che culmina in una sceneggiatura ben delineata. Cassel trsforma Paul Angeli da ladro ex-carcerato a ladro ben pensante, e finisce con il trasportare Carla in un complotto che ha come fine, quello di riscattarsi dalla condizione precaria nella quale si trova, sfruttandone la capacità di leggere il labiale. Tutto questo in un fine intreccio nel quale subentrano fattori di ricamo molto importanti: il personaggio di chi deve sorvegliare la libertà vigilata di Paul,che si trasforma, insieme al finale liberandoci dal meraviglioso stato di impazienza nel quale volontariamente ci aveva gettato, unendo magistralmente suono ed immagini rendendoli piacevolemente aspri.
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pixycat
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venerdì 25 aprile 2008
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la scelta del silenzio e del rumore
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Supsense, sentimento, sordità, silenzio, contrapposti a rumore, rabbia e ritmo. Un film originale, esistenzialista, che porta in scena la routine di vite amare e sofferenti. La sottile linea del bene e del male ed il tema dell'alienazione, fanno da sfondo alla vicenda principale e a quella, più in ombra, parallela al plot.
Nella caratterizzazione dei perosonaggi, ll dualismo è stato magistralmente costruito, collocato in un viaggio interiore che conduce all'unione e al superamento delle contrapposizioni.
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flora
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martedì 15 aprile 2008
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purtroppo non si legge (la recensione)
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Attenzione! Il contenuto della recensione su Ciak è totalmente sbagliato. Si riferisce aun altro film, un cartone animato......
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monica
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domenica 13 aprile 2008
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inquietante e profondo
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Attratta dalla recensione, mi lascio catturare da questo film francese, immaginandolo lento, cupo, osservando nella locandina un Cassel quasi irriconoscibile. E mi ritrovo di fronte ad una Devos brava da far paura. Ad una storia che, partendo dalla banalità di una segretaria incompresa, schiacciata dall'arrivismo dei colleghi eppure "piegata ma non spezzata", ad un coinvolgente film pieno di insospettabili colpi di scena. Il tutto visto attraverso gli occhi di lei, attraverso il suo mondo fatto di silenzi e rumori assordanti. Una donna alla conquista della sua femminilità sopita (molto belli gli scorci che il regista dedica ai sogni erotici, alle fantasie sessuali impensabili, ai sandali rossi dal tacco alto indossati di fronte ad uno specchio.
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Attratta dalla recensione, mi lascio catturare da questo film francese, immaginandolo lento, cupo, osservando nella locandina un Cassel quasi irriconoscibile. E mi ritrovo di fronte ad una Devos brava da far paura. Ad una storia che, partendo dalla banalità di una segretaria incompresa, schiacciata dall'arrivismo dei colleghi eppure "piegata ma non spezzata", ad un coinvolgente film pieno di insospettabili colpi di scena. Il tutto visto attraverso gli occhi di lei, attraverso il suo mondo fatto di silenzi e rumori assordanti. Una donna alla conquista della sua femminilità sopita (molto belli gli scorci che il regista dedica ai sogni erotici, alle fantasie sessuali impensabili, ai sandali rossi dal tacco alto indossati di fronte ad uno specchio....); una donna che crede di poter emergere nel lavoro, nella vita. E che con l'aiuto più o meno lecito di Cassel, riesce ad ottenere ciò che voleva. C'è tanto in questo film, oltre alla regia, oltre agli attori. C'è da riflettere. E io che non amo i film francesi, lo consiglio caldamente a tutti.
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(di eles )
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temj
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martedì 8 maggio 2007
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"abbassa la musica" - "togliti l'apparecchio!"
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Sulle mie labbra è un film del poco prolifico jaques audiard.
TRAMA Carla è una insipida impiegata con gli angoli della bocca perennemente all'ingiù sottovalutata e mobizzata dai colleghi di lavoro che lasciano sulla sua scrivania il bicchiere vuoto del caffè quasi fosse una pattumiera. Oltretutto Carla è anche sorda. Ma il suo handicap non la rende debole, tutt'altro è molto furba e incazzata e sebbene non sia bellissima la Devos le da in prestito un corpo ricco di tanta sensualità inesplosa. Le viene data l'opportunità di assumere un assistente e lei lo richiede uomo, educato e con delle belle mani. Le mandano un ex galeotto che è si Vincent Cassel, ma per l'occasione lo hanno imbruttito parecchio.
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Sulle mie labbra è un film del poco prolifico jaques audiard.
TRAMA Carla è una insipida impiegata con gli angoli della bocca perennemente all'ingiù sottovalutata e mobizzata dai colleghi di lavoro che lasciano sulla sua scrivania il bicchiere vuoto del caffè quasi fosse una pattumiera. Oltretutto Carla è anche sorda. Ma il suo handicap non la rende debole, tutt'altro è molto furba e incazzata e sebbene non sia bellissima la Devos le da in prestito un corpo ricco di tanta sensualità inesplosa. Le viene data l'opportunità di assumere un assistente e lei lo richiede uomo, educato e con delle belle mani. Le mandano un ex galeotto che è si Vincent Cassel, ma per l'occasione lo hanno imbruttito parecchio. Tale personaggio oltre a non essere un esempio di beltà è anche rozzo e poco raccomandabile, ma è comunque meglio di tutti glia altri che lavorano con Carla. Lui la sfrutterà per mettere in atto un colpo, lei lo sfoggerà con le amiche, ma alla fine il rosa diventa thriller...
CRITICA Il film l'ho trovato per prima cosa meritevole del cesar x la sceneggiatura, poi bellino come trama e interpretato bene da tutti, anche dai personaggi minori. La storia alla fine è un pochino romanzata però sta in piedi. Gli ambienti sono tutti espressivissimi dall'ufficio pieno di macchine alla camera dove lei si specchia alla casa arrangiata di lui all'attico del boss. Spettacolare lei che balla sul tetto. Un film da vedere.
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andrea
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venerdì 1 dicembre 2006
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piccolo grande film di genere
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Piccolo grande capolavoro. E non certo per le cosiddette atmosfere francesi citate nella pessima recensione di Giancarlo Zappoli ma per le grandi e indubbie capacità di narrazione della coppia Audiard-Benacquista. Il cinema francese dimostra con questo piccolo grande film di sapersi rinnovare sul confine del film di genere, con un linguaggio moderno ma mai banale e semplificatorio.
Ce ne avessimo noi nel cinemino italiano di registi come Audiard. Ottima interpretazione della coppa Devos-Cassel.
A proposito del regista: Jacques Audiard è un figlio d'arte, figlio di un grandissimo sceneggiatore del cinema di genere francese, Michel Audiard.
Ma evidentemente in Francia, a differenza del nostro paese pieno zeppo di figli d'arte senza talento, certi legami fanno solo buon sangue.
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Piccolo grande capolavoro. E non certo per le cosiddette atmosfere francesi citate nella pessima recensione di Giancarlo Zappoli ma per le grandi e indubbie capacità di narrazione della coppia Audiard-Benacquista. Il cinema francese dimostra con questo piccolo grande film di sapersi rinnovare sul confine del film di genere, con un linguaggio moderno ma mai banale e semplificatorio.
Ce ne avessimo noi nel cinemino italiano di registi come Audiard. Ottima interpretazione della coppa Devos-Cassel.
A proposito del regista: Jacques Audiard è un figlio d'arte, figlio di un grandissimo sceneggiatore del cinema di genere francese, Michel Audiard.
Ma evidentemente in Francia, a differenza del nostro paese pieno zeppo di figli d'arte senza talento, certi legami fanno solo buon sangue.
Lo sceneggiatore è invece Tonino Benacquista, scrittore francese di indubbie origini italiane. Di Benacquista scrittore consiglio la lettura del mirabolante "Saga".
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anorak
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domenica 5 gennaio 2003
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incontro esplosivo di due esistenze.
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Film francese, premiato con tre César. Mi aspetto una storia coinvolgente. Come al solito, mi faccio attirare dal titolo del film, dalla locandina, da quanto mi promette e mi lascia immaginare. Al contrario, cerco di non farmi influenzare in alcun modo da recensioni, voti, ecc. Dei film francesi, e di quelli europei in generale, mi piace l'approccio: spesso si affrontano grandi temi partendo da piccole storie, da vite all'apparenza insignificanti. Niente fuochi d'artificio o grandi proclami, ma piccole storie, che sembrano mettere radici nelle budella stesse della società, nelle budella delle nostre vite. Claudia è una insignificante segretaria, dedita al lavoro e incapace di esprimersi, di farsi luce.
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Film francese, premiato con tre César. Mi aspetto una storia coinvolgente. Come al solito, mi faccio attirare dal titolo del film, dalla locandina, da quanto mi promette e mi lascia immaginare. Al contrario, cerco di non farmi influenzare in alcun modo da recensioni, voti, ecc. Dei film francesi, e di quelli europei in generale, mi piace l'approccio: spesso si affrontano grandi temi partendo da piccole storie, da vite all'apparenza insignificanti. Niente fuochi d'artificio o grandi proclami, ma piccole storie, che sembrano mettere radici nelle budella stesse della società, nelle budella delle nostre vite. Claudia è una insignificante segretaria, dedita al lavoro e incapace di esprimersi, di farsi luce. Viene calpestata, ignorata. Ma è anche brava, tenace e, con paura, sogna una vita diversa; tenta di immaginarsi diversa... Nell'intimità della sua camera da letto gioca con la sua femminilità repressa, ma latente. E' sorda e riesce a sentire grazie ad un apparecchio. Questo suo problema le ha regalato il dono del saper leggere le labbra. Il film lo ascolto con i suoi orecchi. All'improvviso si piomba nel silenzio e poi se ne viene fuori. Claudia annaspa nella vita, mi mostra attraverso i suoi occhi sempre spalancati e all'erta la durezza di questi giorni, il peso dei "modelli vincenti": denaro, apparenze, potere, arrivismo a tutti i costi, sotterfugi per raggiungere una posizione migliore. Il caso fa entrare nel film un personaggio rozzo, crudo, ma vero: Paul è appena uscito di prigione e vuole ricominciare. Diventa l'assistente di Carla. Paul di fronte ai problemi della vita reagisce come si reagisce al prurito: con leggerezza si gratta, e con altretrtanta leggerezza finisce per complicarsi la vita. Ma stavolta c'è, nononstante l'insensibilità apparente di Paul, Carla. Il film assume i toni del thriller, accelera verso il progetto di una truffa ai truffatori, con Paul che sogna di partire, insieme ai soldi, ma senza Carla, mentre Carla sogna di essere donna con Paul. Nel frattempo continuo ad essere angosciato dalla durezza della vita, mentre colui che doveva garantire il reinserimento di Paul nella società (un poliziotto) finisce in prigione! Anche se il finale è senza 'morale', diventa comunque un po' americano. Per fortuna Claudia realizza il sogno che aveva a lungo covato, senza implicazioni balorde, del tipo "e vissero felici e contenti".
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[+] attenzione al nome della protagonista
(di mimid)
[ - ] attenzione al nome della protagonista
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