edotiratino
|
sabato 3 maggio 2014
|
incomprensibile
|
|
|
|
a me è sembrato un film sconclusionato, che non si riesce a seguire, di difficile fruizione. Certo, regia, attori e interpretazioni ineccepibili.
Ma sfido a trovare un significato "accettabile" in questa serie di azioni paradossali, illogiche e irrealistiche.
Ma forse sono io un po' primitivo oppure il film un po' datato
|
|
[+] lascia un commento a edotiratino »
[ - ] lascia un commento a edotiratino »
|
|
d'accordo? |
|
paola di giuseppe
|
domenica 1 maggio 2011
|
notte agitata a providence
|
|
|
|
Horror, fantasia e realtà possono fondersi bene a Providence, ma non siamo negli Stati Uniti di Lovercraft, bensì in un castello immerso nel bosco, come si conviene ai castelli inglesi.
Resnais gira quest’unico film inglese ma lo fa da francese, e a volte sembra di essere a Marienbad, altre lo vediamo che strizza l’occhiolino mentre prende in giro gli inglesi con molta serietà, in qualche passaggio si ricorda di Notte e nebbia e lì sì, ci mette un’angoscia a non finire, da Hitler a Pinochet, passando per i colonnelli greci, la sintesi c’è tutta e a Resnais non serve sbrodolarsi in lunghe filippiche.
Secondo me Resnais si è divertito molto a girare questo film, ha piazzato una telecamera nella testa di Clive Langham, vecchio acciaccato abbastanza malvissuto sul piano nutrizionale (beve in continuazione, ma altrettanto fanno gli altri, e solo vino bianco, non ne ho mai visto bere tanto come qui) e gli ha registrato pensieri, sogni, pulsioni, fase rem e post-rem, tutto, e tutto nell’arco di una notte (una delle tre unità aristoteliche, il tempo, quanto al luogo e all’azione provate ad arginare i sogni e i pensieri!).
[+]
Horror, fantasia e realtà possono fondersi bene a Providence, ma non siamo negli Stati Uniti di Lovercraft, bensì in un castello immerso nel bosco, come si conviene ai castelli inglesi.
Resnais gira quest’unico film inglese ma lo fa da francese, e a volte sembra di essere a Marienbad, altre lo vediamo che strizza l’occhiolino mentre prende in giro gli inglesi con molta serietà, in qualche passaggio si ricorda di Notte e nebbia e lì sì, ci mette un’angoscia a non finire, da Hitler a Pinochet, passando per i colonnelli greci, la sintesi c’è tutta e a Resnais non serve sbrodolarsi in lunghe filippiche.
Secondo me Resnais si è divertito molto a girare questo film, ha piazzato una telecamera nella testa di Clive Langham, vecchio acciaccato abbastanza malvissuto sul piano nutrizionale (beve in continuazione, ma altrettanto fanno gli altri, e solo vino bianco, non ne ho mai visto bere tanto come qui) e gli ha registrato pensieri, sogni, pulsioni, fase rem e post-rem, tutto, e tutto nell’arco di una notte (una delle tre unità aristoteliche, il tempo, quanto al luogo e all’azione provate ad arginare i sogni e i pensieri!).
Ne esce un bel miscuglio, come è giusto che accada con l’onirico e la fantasia creatrice, dentro c’è la realtà più vera ma vattelappesca dove arpionarla e metterla insieme in un giusto ordine razionale, quello che è tanto necessario per stare in buona compagnia, la giusta ragionevolezza che ci fa essere bravi, gentili ed educati.
Clive tira pesci in faccia a tutti in questo pot-pourri che si agita nella sua mente in dormiveglia e nel corpo dolorante, ne esce male soprattutto quel coglioncello del figlio, un Dirk Bogarde che più antipatico di così non si potrebbe, affilato nei doppiopetti azzimati e nelle battute fulminanti, nuora, moglie, amante sfilano in un bel repertorio dell’ “universale femminino”, tempo sensibile e memoria soggettiva si fondono e decostruiscono tranquillamente qualsiasi principio narrativo non appena comincia a formarsi.
Come in una sinfonia il regista dirige l’orchestra, i movimenti, allegro, lento, moderato e rapido si alternano, c’è un’intenzione comunicativa, infatti come una sinfonia ha un titolo, Providence, e cosa ci sia di provvidenziale tocca allo spettatore scoprirlo, e dal caos nasce la forma, il film, che si snoda con il suo ordine, che è quanto mai simile a quello vero della vita che, per l’appunto, non è un romanzo.
Decostruzione narrativa totale, e dove meglio che di notte e in una mente ormai alterata dagli anni e dall’alcool, ma geniale al punto giusto da dar forma ai sogni e farli sembrar veri?
Ma poi arriva la luce del giorno e i piani temporali tornano al loro posto, i rapporti analogici si rifugiano nel profondo, pronti a riemergere appena cadranno di nuovo i freni inibitori, è il giorno del settantottesimo compleanno dello scrittore e i personaggi si ritrovano tutti alla tranquillizzante luce della realtà.
Ora hanno un autore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paola di giuseppe »
[ - ] lascia un commento a paola di giuseppe »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
domenica 16 maggio 2010
|
unico
|
|
|
|
Meraviglioso film di Alain Resnais che, con grazia e talento, ci illustra - nel vero senso del termine - l'immaginazione di un vecchio scrittore, le sue idiosincrasie, le sue insoddisfazioni e tutte le aspettative sulla sua famiglia.
Con talento visionario e enigmatico, continui scambi di ruolo e parafrasi psicologiche, "Providence" è un capolavoro unico nel suo genere ed è un film prettamente francese. Merita una menzione anche la bellissima colonna sonora.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
graziella barca
|
domenica 30 novembre 2008
|
providence
|
|
|
|
l'ho visto tanti anni fa, lo cerco in dvd o cassetta.
esiste?
[+] reperibile
(di edotiratino)
[ - ] reperibile
|
|
[+] lascia un commento a graziella barca »
[ - ] lascia un commento a graziella barca »
|
|
d'accordo? |
|
|