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venerdì 25 aprile 2025
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riflessioni
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Verissimo che la situazione pu? presentarsi in altre forme. Dire che ad assaggiare i cibi sono donne e non uomini, per comodit? degli uomini stessi che sono loro a guardia. La figura di Rosa Sauer ? bellissima, ma non baster? a dare un po' di anima o cuore all' uomo con cui passa le notti. Anche nella vita pi? semplice ? difficilissimo che qualcuno si penta di quel che fa, che lo ammetta e non ripeta crimini o errori. Grazie per questo film.
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fabriziog
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domenica 20 aprile 2025
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il corpo strumento della volonta' di potenza
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?Le assaggiatrici? di Silvio Soldini ? tratto dall?omonimo romanzo di Rosella Postorino, vincitore del Premio Campiello 2018. Il film mantiene una costante tensione, una permanente carica emotiva e drammatica che non abbandonano mai lo spettatore. Le tinte chiaro scure, ocra, soffuse e grigie, ci immergono in una trama che evoca le storie vere di donne che assaggiavano, con brutale imposizione, cibi per verificare che non fossero avvelenati e non attentassero alla vita di Hitler. Si percepisce la presenza demoniaca del despota tedesco per tutta la durata della proiezione della pellicola pur non vedendolo mai. Il Male lo si respira per tutto il tempo, perch? ? dentro l?ottusa e criminale obbedienza di uomini in divisa che hanno dismesso ogni minimale forma di umanit?, trincerandosi proprio dietro a quella orripilante obbedienza.
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?Le assaggiatrici? di Silvio Soldini ? tratto dall?omonimo romanzo di Rosella Postorino, vincitore del Premio Campiello 2018. Il film mantiene una costante tensione, una permanente carica emotiva e drammatica che non abbandonano mai lo spettatore. Le tinte chiaro scure, ocra, soffuse e grigie, ci immergono in una trama che evoca le storie vere di donne che assaggiavano, con brutale imposizione, cibi per verificare che non fossero avvelenati e non attentassero alla vita di Hitler. Si percepisce la presenza demoniaca del despota tedesco per tutta la durata della proiezione della pellicola pur non vedendolo mai. Il Male lo si respira per tutto il tempo, perch? ? dentro l?ottusa e criminale obbedienza di uomini in divisa che hanno dismesso ogni minimale forma di umanit?, trincerandosi proprio dietro a quella orripilante obbedienza. L?obbedienza atona, anonima, acritica e vitrea conduce quel mondo che gravitava intorno alla Croce Uncinata ad accettare e compiere ogni blasfemia. Attraverso la fisicit? delle sette assaggiatrici, attraverso la loro mimica straordinariamente empatica, coinvolgente e comunicativa, attraverso episodi che possono apparire di portata di gran lunga inferiore al genocidio e agli orrori bellici, ognuno interiorizza a quale abisso imperscrutabile e senza confine pu? giungere l?Umanit?. Sette cavie, sette vite schiacciate, sette corpi, una unica volont? di potenza. Il cibo, cos?, da elemento gustoso di sostentamento vitale muta in mezzo di angosciante tirannide. Fabrizio Giulimondi
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scanderbeg
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lunedì 14 aprile 2025
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l''assaggiatrice
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Allora ci sono queste donne prelevate da un villaggio sfortunatamente troppo vicino al bunker di Hitler ed 'invitate' sistematicamente ed energicamente a pranzo e cena dal '43 al '45 nella locale caserma oltre che costrette ad assaggiare il menù del Fuhrer prima che questi piatti finiscano sotto i suoi nazistissimi baffetti. Adolf avrà avuto molti ammiratori in Germania ma in giro per il mondo erano in tanti a volerlo vedere in orizzontale e così le probabilità che la fantasia di verdure fosse rinforzata con l'arsenico erano tutt'altro che trascurabili. Rosa Sauer ha il marito al fronte ed un bel giorno questi viene dato per disperso in Russia.
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Allora ci sono queste donne prelevate da un villaggio sfortunatamente troppo vicino al bunker di Hitler ed 'invitate' sistematicamente ed energicamente a pranzo e cena dal '43 al '45 nella locale caserma oltre che costrette ad assaggiare il menù del Fuhrer prima che questi piatti finiscano sotto i suoi nazistissimi baffetti. Adolf avrà avuto molti ammiratori in Germania ma in giro per il mondo erano in tanti a volerlo vedere in orizzontale e così le probabilità che la fantasia di verdure fosse rinforzata con l'arsenico erano tutt'altro che trascurabili. Rosa Sauer ha il marito al fronte ed un bel giorno questi viene dato per disperso in Russia. Ora la solitudine è una brutta bestia e così mentre il consorte è diventato un ghiacciolo nel gelo delle steppe protoputiniane, di contro la temperatura nelle parti basse della protagonista incomincia ad innzalzarsi in maniera preoccupante. Da quel momento in avanti i piatti di Hitler non saranno l'unica cosa che assaggerà, ed il fienile dei suoceri diverrà la location ideale per saziare ulteriori appetiti, questa volta spontanei e non spintanei. Salvo scoprire poi che l'ufficiale delle SS con cui si intrattiene di notte, come potete immaginare, non è esattamente un principe azzurro e c'era da aspettarselo. Il cinema di Soldini si rivela sempre attento all'universo femminile ed anche in questo caso non poteva essere altrimenti dato che gli uomini del villaggio erano tutti in guerra a farsi ammazzare per la gloria. Dove c'è un nazista con la faccia cattiva non può non esserci la vittima sacrificale, una delle ragazze, che si scopre essere ebrea. Il film, carico di scene di sesso fini a sè stesse, invece di due ore ne potrebbe durare una e mezza e lasciarci la restante mezz'ora per andare su youporn.
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mauridal
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domenica 13 aprile 2025
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assaggi di vita e morte
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La sceneggiatura è tratta da un romanzo che, a sua volta, si ispira alla testimonianza reale di una donna sopravvissuta, che in vecchiaia ha raccontato la sua esperienza come assaggiatrice di cibo destinato a Hitler. Ambientato negli anni della guerra, tra il ’43 e il ’44. leprotagoniste: sette giovani tedesche reclutate da un tenente colonnello nazista, Ziegler, per un compito pericoloso assaggiare i pasti destinati al Führer, per verificarne l’eventuale avvelenamento.
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La sceneggiatura è tratta da un romanzo che, a sua volta, si ispira alla testimonianza reale di una donna sopravvissuta, che in vecchiaia ha raccontato la sua esperienza come assaggiatrice di cibo destinato a Hitler. Ambientato negli anni della guerra, tra il ’43 e il ’44. leprotagoniste: sette giovani tedesche reclutate da un tenente colonnello nazista, Ziegler, per un compito pericoloso assaggiare i pasti destinati al Führer, per verificarne l’eventuale avvelenamento. Il film, scritto da Soldini insieme a Cristina Comencini , ha un’impronta decisamente femminile. La narrazione è interamente centrata sulle donne protagoniste, che interagiscono tra loro con dinamiche di solidarietà, ma anche di tensione, condividendo la paura di rischiare la vita due volte al giorno. L’azione si svolge quasi interamente in una cucina di caserma, con un tavolo sempre apparecchiato per pranzo e cena. Le donne vengono prelevate quotidianamente da casa, mangiano, e se non presentano sintomi, vengono riaccompagnate da un manipolo di soldati agli ordini di Ziegler. All’inizio, le scene appaiono ripetitive, ma la scansione temporale con scritte che indicano i mesi e gli anni ci trasmette la sensazione di un tempo interminabile. È la stessa sensazione vissuta da queste donne, prigioniere di un compito assurdo che una di loro, molti anni dopo, ha voluto raccontare. Il film approfondisce le singole storie delle protagoniste, tutte considerate lavoratrici dello Stato e persino ben pagate. Rose, inizialmente prelevata con la forza dalla casa dei suoceri (il marito è dato per disperso al fronte), non si considera una prigioniera, ma una collaboratrice del regime, in attesa del ritorno del marito. Tra le assaggiatrici ci sono donne come lei, non contrarie al nazismo, e altre che vivono la situazione come una costrizione, rifiutando il cibo e rischiando per questo la vita. Sotto la minaccia della morte, e attraverso l’influenza di Ziegler e del cuoco (che prepara piatti spesso prelibati), vengono convinte a continuare per convenienza e per speranza di salvezza. Il racconto si arricchisce quando, in assenza del Führer da Berlino, le donne possono uscire e incontrarsi. Da questa libertà temporanea nasce un senso di sorellanza. Rose è la figura più ambigua: in attesa delle lettere del marito dalla Russia, inizialmente resiste alle attenzioni di Ziegler, ma poi cede, diventando sua amante. L’uomo, apparentemente freddo ufficiale SS, si innamora di lei. Il film accenna così al tema del rapporto vittima/carnefice (come ne Il portiere di notte di Liliana Cavani). La narrazione si apre su più livelli: da un lato le donne continuano, sotto minaccia, il loro compito; dall’altro si sviluppano le storie individuali. Quando, nel 1944, la guerra volge al termine e il rifugio di Hitler viene chiuso, il gruppo di assaggiatrici si scioglie. Rose vuole tornare a Berlino e chiede aiuto a Ziegler, che la fa passare per una volontaria destinata a curare i soldati sui treni in ritirata. Il finale avrebbe potuto lasciare spazio all’ambiguità, ma un gesto decisivo definisce il senso ultimo della storia. Rose chiede di portare con sé la sua amica Elfriede, che le ha confidato di essere di origini ebraiche. Ziegler, presente in stazione per salutarla, si accorge della presenza di Elfriede e, nel tentativo delle due donne di scappare dal treno, torna a essere il carnefice: spara ed uccide Elfriede, ma salva Rose, caricandola sul treno in partenza. Un finale d’azione e di forte impatto. Soldini non cerca una morale, ma lascia allo spettatore l’amarezza di una riflessione profonda. Nell’ultima scena, vediamo Rose sul treno, salva ma con le mani sporche del sangue dell’amica: un’immagine che sembra volerci parlare della perdita di umanità in un mondo devastato da guerre e genocidi, dove i popoli soccombono sotto il potere cieco di pochi. (Mauridal)
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aizram
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giovedì 10 aprile 2025
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non convince
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Le assaggiatrici è un film esteticamente perfetto, ma non risulta essere anche altrettanto coinvolgente per lo spettatore. Ho provato una certa noia, che non ricordo, al contrario, durante la lettura del romanzo omonimo. I contenuti narrati non giustificano le 2 ore di durata: forse si sarebbe potuto tagliare qualche dialogo e qualche incontro nel fienile col nazista e mettere in scena il vero finale del libro della Postorino, che avrebbe apportato un risvolto interessante. Non il miglior Soldini.
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angelo umana
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lunedì 7 aprile 2025
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dalla storia di margot wölk
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Un altro film sul nazismo, o principalmente su ciò che il suo capo volle per proteggersi da attentati, la paura di morire, di una piccola persona in fondo. Eppure costui, sappiamo già tutti il nome, con le sue manie e col desiderio di essere osannato, riconosciuto per i suoi "dubbi" valori, si improvvisò il condottiero di un popolo, prendersi i Sudeti, la Polonia e poi anche la Russia e tutta Europa, lui tapino. Questa smania di venire "riconosciuti", di essere ripagati di fallimenti privati (Hitler ne ebbe, ed anche il suo imitatore italiano), o di sentirsi "grandi", appartiene ancora a tanti pseudo "dittatori" attuali, è cosa di esseri umani modesti che però riescono a trascinare un popolo, con mezzi e desideri di conquista, o chissà, di ricchezza e benessere.
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Un altro film sul nazismo, o principalmente su ciò che il suo capo volle per proteggersi da attentati, la paura di morire, di una piccola persona in fondo. Eppure costui, sappiamo già tutti il nome, con le sue manie e col desiderio di essere osannato, riconosciuto per i suoi "dubbi" valori, si improvvisò il condottiero di un popolo, prendersi i Sudeti, la Polonia e poi anche la Russia e tutta Europa, lui tapino. Questa smania di venire "riconosciuti", di essere ripagati di fallimenti privati (Hitler ne ebbe, ed anche il suo imitatore italiano), o di sentirsi "grandi", appartiene ancora a tanti pseudo "dittatori" attuali, è cosa di esseri umani modesti che però riescono a trascinare un popolo, con mezzi e desideri di conquista, o chissà, di ricchezza e benessere. Costoro si circondano di yes-men ubbidienti che stanno un gradino sotto il loro "dio", per il potere, per soldi o per importanza sociale.
Ed è un film che appare nelle sale proprio ora che sul pianeta si paventano venti di guerra, coi vari dittatori o condottieri più o meno finti, quello colorato americano, l'altro che regna da 25 anni in Russia, gli ayatollah ed emiri vari, l'altro della Corea del Nord, o l'altro ancora, l'israeliano di una terra martoriata da sempre. Non è il benessere del loro popolo che cercano costoro "pieni di sé", ma sono programmati per dominare, perché la loro brama si compia.
Il regista Silvio Soldini trae la storia (ma ne tralascia la parte finale) dal libro che ha lo stesso titolo, della scrittrice calabrese Rosella Pastorino, la quale nel 2012 seppe della testimonianza dell'unica sopravvissuta delle Assaggiatrici, Margot Wölk ormai 95enne. Soldini e gli sceneggiatori ne traggono le parti che promettono più pathos e paura, già la musica incombente e tonante che dissemina il film fa temere per le giovani e sane donne tedesche prelevate tra il popolo per assaggiare le prelibatezze di cui dovrà cibarsi il führer nella sua tana da lupo, dove si è rifugiato col suo entourage più stretto, onde evitargli eventuali avvelenamenti, lui così sacro, così supremo mentre detta i comandi e le strategie ai vari ufficiali sparsi per l'Europa: indimenticabile Bruno Ganz nel film La caduta-Gli ultimi giorni di Hitler. Lui che non volle che animali venissero martirizzati per nutrirsene (uomini sì! Per la presunta gloria), lui che accarezzava i caprioli nel Berghof, la sua residenza di montagna in Baviera; che "accarezzava" in qualche modo il suo popolo nei proclami alla radio, e molti credettero nella vittoria finale, che peraltro aveva molto minori probabilità di una disastrosa sconfitta.
E le 7 giovani e sane donne tedesche, che rischiavano la morte per avvelenamento da quei pasti, aspettavano i loro uomini, non sarai ucciso fin quando la tua donna ti ama scrivevano loro i mariti ed esse sentivano di smettere di esistere anche da vive all'arrivo di cattive notizie sui loro uomini dalla Russia. Alcune di queste, la protagonista nel caso specifico, furono "vittime" della sindrome di Stoccolma, quella di rendersi schiave ubbidienti e amanti dei loro ufficiali carcerieri (e il pensiero và a un altro film ancora, Il portiere di notte).
Grazie! Angelo Umana.
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mapf
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lunedì 7 aprile 2025
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guardabile ma perch? guardarlo?
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Graziato dalla non italianità del cast e dell'eleganza mirabile benché sottotraccia di abiti e capigliature, si lascia guardare, ma una bella sforbiciata di una mezzora buona non avrebbe guastato, e comunque non mi sovviene un vero motivo per cui lo si dovrebbe guardare. Anche di questi tempi, in cui ricordare e riflettere su varie cosette è oltremodo necessario, da ricordare c'è ben altro direi. Non basta tornare a respirare ogni tanto grazie al rinfrescante benché preoccupato pioppeggiare dei pioppi (populus?) per non sentirsi un po' soffocati da un racconto che, come spesso capita qui da noi, appare più convinto di se stesso (del proprio "messaggio" fin troppo incontestabilmente giusto e altrettanto incontestabilmente importante, delle proprie facce, tutte, anche qui come al solito, fin troppo belle, delle proprie inquadrature, ben curate, talvolta ai limiti del pittorico) che non convincente.
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Graziato dalla non italianità del cast e dell'eleganza mirabile benché sottotraccia di abiti e capigliature, si lascia guardare, ma una bella sforbiciata di una mezzora buona non avrebbe guastato, e comunque non mi sovviene un vero motivo per cui lo si dovrebbe guardare. Anche di questi tempi, in cui ricordare e riflettere su varie cosette è oltremodo necessario, da ricordare c'è ben altro direi. Non basta tornare a respirare ogni tanto grazie al rinfrescante benché preoccupato pioppeggiare dei pioppi (populus?) per non sentirsi un po' soffocati da un racconto che, come spesso capita qui da noi, appare più convinto di se stesso (del proprio "messaggio" fin troppo incontestabilmente giusto e altrettanto incontestabilmente importante, delle proprie facce, tutte, anche qui come al solito, fin troppo belle, delle proprie inquadrature, ben curate, talvolta ai limiti del pittorico) che non convincente. Guardabile ma lunghetto e un po' banalotto, ecco.
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no_data
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domenica 6 aprile 2025
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un film scontato e maldestro
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Sarà che non si può trattare così superficialmente i momenti cupi della storia, sarà che le battute inconsenti e scontate si sussegono senza tregua, sarà che la recitazione è stereotipata, sarà che mi ha dato sui nervi la faciloneria, il gioco ovvio con lo spettatore, l'assenza di sfumature, non ho apprezzato quasi nulladel film. E mi speigate come mai Rosa, la protagonista, inconsolabile per il marito disperso in Russia, va a letto tranquillamente notte dopo notte con il tedesco belloccio?
b.w.
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frankmoovie
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domenica 6 aprile 2025
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le assaggiatrici, assaggio di pazzie della guerra
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Questo film va giudicato per quello che ci fa vedere di una storia vera della Seconda Guerra mondiale, conosciuta solo nel 2012, e ci da un assaggio di quelle che possono essere le follie che una guerra può far nascere nella mente umana: donne che vengono costrette a testare pietanze che dovrà mangiare Hitler ... Il racconto cinematografico differisce dal romanzo in alcuni punti, ma la tragedia è reale, anche se nel corso della visione prende il sopravvento la storia di una passione tra l'interprete principale che è vittima ma anche colpevole per la sua debolezza e il suo dominatore che, pur eseguendo ordini militari, si rivela essere spietato esecutore e poi rivela anche sentimenti umani.
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Questo film va giudicato per quello che ci fa vedere di una storia vera della Seconda Guerra mondiale, conosciuta solo nel 2012, e ci da un assaggio di quelle che possono essere le follie che una guerra può far nascere nella mente umana: donne che vengono costrette a testare pietanze che dovrà mangiare Hitler ... Il racconto cinematografico differisce dal romanzo in alcuni punti, ma la tragedia è reale, anche se nel corso della visione prende il sopravvento la storia di una passione tra l'interprete principale che è vittima ma anche colpevole per la sua debolezza e il suo dominatore che, pur eseguendo ordini militari, si rivela essere spietato esecutore e poi rivela anche sentimenti umani. Soldini con questo film storico fa un passo avanti senza raggiungere alti livelli, ma è bravo regista nela scelta del cast e della fotografia. Non rimane impressa alcuna colonna sonora ma i vari personaggi sono ben interpretati. Si esce con una convinzione: gli orrori spesso sono inimmaginabili!
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