lu pichi
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giovedì 28 agosto 2025
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uno dei tanti film sulle corse
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La morale del film è che in formula 1 le piccole scuderie vincono con le scorrettezze, poi c'è l'anziano che a 55 anni prende una scuderia piccola con zero punti e a 9 gare dalla fine gli fa vincere una gare e un giovane pilota che rinuncia ad una proposta di Toto Wolf (Mercedes). La solita favoletta.
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papiroc
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sabato 23 agosto 2025
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che spreco
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Che peccato.. Scene di corsa impeccabili, niente da dire..Grandi attori a disposizione ma non utilizzati all'altezza della loro bravura.. Sceneggiatura senza particolari sforzi di fantasia.. Le Mans la grande sfida, Rush, questi si grandi film sulle corse
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felicity
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venerdì 15 agosto 2025
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ecco il vecchio che ci insegna a vivere
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F1 il film sta a Giorni di tuono come Top Gun Maverick sta a Top Gun.
I presupposti produttivi sono gli stessi: fare un film che sia ripreso con un grado di coinvolgimento completamente diverso dal solito delle entità rappresentate (in Top Gun l’aeronautica militare, qui la Formula 1), avere una grandissima star degli anni ‘90 nella parte protagonista, raccontare della vecchia scuola che è sempre meglio di questi ragazzini che non sanno niente della vita, marketing aggressivo, puntare sull’esperienza cinematografica, usare lo stesso regista ecc. ecc. Il medesimo pacchetto. Solo che Top Gun: Maverick è perfetto, F1 no. È un buon film scritto parecchio male.
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F1 il film sta a Giorni di tuono come Top Gun Maverick sta a Top Gun.
I presupposti produttivi sono gli stessi: fare un film che sia ripreso con un grado di coinvolgimento completamente diverso dal solito delle entità rappresentate (in Top Gun l’aeronautica militare, qui la Formula 1), avere una grandissima star degli anni ‘90 nella parte protagonista, raccontare della vecchia scuola che è sempre meglio di questi ragazzini che non sanno niente della vita, marketing aggressivo, puntare sull’esperienza cinematografica, usare lo stesso regista ecc. ecc. Il medesimo pacchetto. Solo che Top Gun: Maverick è perfetto, F1 no. È un buon film scritto parecchio male.
Il disastro è che F1 – Il film è retrodatato. Non effettivamente, ma narrativamente.
È un film pienamente in linea con il nuovo corso politico americano, perché riesuma idee sull’America e gli americani che non appartengono alla nostra epoca ma vengono dagli anni ‘80.
Sono idee riguardo protagonisti infallibili, “maledettamente in gamba”, dei ribelli che hanno il vizio di essere dei vincenti, dotati di una coolness fuori scala che Brad Pitt consegna in ogni singola scena, più intelligenti di tutti, più forti di tutti, più bravi di tutti.
Nonostante Top Gun: Maverick sia il suo modello, quello che F1 non copia è l’idea che il protagonista, ancora un ribelle a un’età in cui non ha senso esserlo, sia per questo ridicolo, un perdente che non è mai andato da nessuna parte proprio per quel carattere e abbia bisogno di rivincite.
È così pompato questo protagonista che fa sembrare Pete Maverick uno sfigato.
La forza eccezionale di Top Gun: Maverick era quanto la narrazione fosse avvolta strettissima intorno all’azione, e come il protagonista si guadagnasse lo statuto di migliore lungo la storia. Qui è l’esatto opposto: quel tipo di film hollywoodiano convinto che storia e azione siano agli antipodi e quindi o si corre, oppure in momenti separati si sta fermi a guardare il tramonto e parlare dei propri sentimenti.
Così poca fiducia ha questo film nella sua capacità di raccontare per immagini che è stato inserito un commentatore che ci spiega tutto il funzionamento di ogni cosa, raddoppia quello che avviene e a parole crea l’hype per i sorpassi. Una vera resa.
E questo nonostante Joseph Kosinski faccia un grandissimo lavoro tecnico sulle corse. E per fortuna: se la parte di costruzione dei personaggi e di preparazione dell’intreccio è risibile, la parte sulle corse, la costruzione della dinamica da film sportivo e lo svolgimento interno delle singole corse è invece molto molto buono.
F1 – Il film indubbiamente funziona tecnicamente, ha una colonna sonora che unita al carisma di Pitt ma soprattutto a Javier Bardem, che dai box con le sue espressioni e la sua tensione ci “vende” sempre l‘importanza di ogni momento, creano il ritmo migliore e la grande tensione.
Per il resto però è cinema per anziani, in cui un protagonista dall’età imprecisata, insegna come si vive a un ragazzino tutto social e apparenza. Lui, che viene dal mondo di una volta, analogico, che gareggiava con Senna, è un vero uomo, empatico con il team, determinato a vincere, focalizzato su quello che conta. Il ragazzo è un idiota che sbaglia tutte le priorità e tutto proprio nella vita.
Per fortuna sua è arrivato il vecchio che gli insegna a vivere.
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mardou_
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domenica 13 luglio 2025
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una piacevole overdose di brad pitt
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esistono soltanto tre nomi al mondo che hanno definito l estetica dell uomo ideale degli ultimi quarant anni. tutto ? partito da tom cruise, brad pitt e johnny depp, dopo l era james dean, che, non a caso, qualche giorno fa ? stato eletto il personaggio pi? hot di hollywood: peccato sia passato a miglior vita nel 1955. questo trio magico rappresenta un mix unico di bellezza, presenza scenica, capacit? comunicativa, ottima recitazione ed una vita privata che alimenta da sempre quella sul grande schermo. dopo aver diretto tom in maverick, joseph kosinski cuce addosso a brad una pellicola che ? gi? un win-win in partenza, giocando con gli stessi ingredienti della precedente: quasi tre ore di pura adrenalina, alternate a sequenze nostalgiche e battute memorabili.
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esistono soltanto tre nomi al mondo che hanno definito l estetica dell uomo ideale degli ultimi quarant anni. tutto ? partito da tom cruise, brad pitt e johnny depp, dopo l era james dean, che, non a caso, qualche giorno fa ? stato eletto il personaggio pi? hot di hollywood: peccato sia passato a miglior vita nel 1955. questo trio magico rappresenta un mix unico di bellezza, presenza scenica, capacit? comunicativa, ottima recitazione ed una vita privata che alimenta da sempre quella sul grande schermo. dopo aver diretto tom in maverick, joseph kosinski cuce addosso a brad una pellicola che ? gi? un win-win in partenza, giocando con gli stessi ingredienti della precedente: quasi tre ore di pura adrenalina, alternate a sequenze nostalgiche e battute memorabili. come cruise entrava in scena richiamando il primo top gun, pitt arriva con l inconfondibile camminata con cui aveva lasciato il segno in thelma&louise, accompagnato da quel mezzo sorriso di chi sa di averti gi? conquistato, dato che sar? lui a decidere come andr? a finire.. non c'? spazio per nessun altro sullo schermo, ? un' overdose di brad pitt, del suo corpo vibrante ( il workout notturno e il motto "slow is smooth and smooth is fast", mi hanno ricordato g.i. jane), del suo sguardo irresistibile e dell animo magnetico da lone wolf. l unico che riesce a non scomparire ? il sempre bravo javier bardem, mentre, se fosse stata scelta la nicole kidman di giorni di tuono e non l'anonima kerry condon, avrei potuto parlare di perfezione assoluta. si ride, si piange, si resta incollati a seguire le gare, come fossimo noi i piloti. produce jerry bruckheimer, le musiche sono firmate da hans zimmer. do we have a car? we have the driver
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folgore94
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sabato 28 giugno 2025
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film d intrattenimento
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Un film molto scorrevole forse più x la massa ma comunque intrattiene ,grazie soprattutto a due mostri sacri come Pitt e Barden. Nella realtà quello che accade è ovviamente inverosimile ma è un film ed è concesso tutto ,o quasi. Si esce piacevolmente soddisfatti dalla sala
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