Il regista,Marchal, ex poliziotto anticrimine, non dimostra nessuna genialità in questo modesto polar, fedele alla tradizione più scontata. Il nipote di Belmondo è un protagonista incolore e a tratti persino grottesco, specialmente quando si confronta in scene di lotta estrema con giganti massicci, grandi tre volte più di lui.
Tutti i luoghi comuni sono ui tristemente riuniti, in una rappresentazione cupa, buia ed estremamente piatta e noiosa.
Da evitare persino per gli appassionati del genere come un estenuante dejà vu dove risulta impossibile rinvenire tracce di creatività.