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belliteam
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mercoledì 20 agosto 2025
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quanto ci manca crowe
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Ridley Scott, 24 anni dopo (Il Gladiatore e' del 2000) riporta sulle scene un sequel di quello che e' stato un film iconico e di grande successo e che consacro' Russell Crowe, come Star mondiale.
E proprio qui iniziano i problemi di questo 2° capitolo, il cast: Paul Mescal e' sicuramente un bravissimo attore, pero' gli manca il carisma necessario, per un confronto che diventa ovvio e scontato. Solo Denzel Washington riesce a tenere alto il livello anche se costretto ad un "duello" alquanto poco credibile e ridicolo.
il film nella trama ripercorre le stesse tematiche della versione precedente, anche se ambientato 16 anni dopo la morte di Marco Aurelio, e che dopo i titoli iniziali che comprendono immagine de "il gladiatore I", ci catapulta in Numidia con l'invasione Romana capitanata dal generale Acacio.
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Ridley Scott, 24 anni dopo (Il Gladiatore e' del 2000) riporta sulle scene un sequel di quello che e' stato un film iconico e di grande successo e che consacro' Russell Crowe, come Star mondiale.
E proprio qui iniziano i problemi di questo 2° capitolo, il cast: Paul Mescal e' sicuramente un bravissimo attore, pero' gli manca il carisma necessario, per un confronto che diventa ovvio e scontato. Solo Denzel Washington riesce a tenere alto il livello anche se costretto ad un "duello" alquanto poco credibile e ridicolo.
il film nella trama ripercorre le stesse tematiche della versione precedente, anche se ambientato 16 anni dopo la morte di Marco Aurelio, e che dopo i titoli iniziali che comprendono immagine de "il gladiatore I", ci catapulta in Numidia con l'invasione Romana capitanata dal generale Acacio.
Tra le scene piu' "comiche" un colosseo sommerso d'acqua, con una battaglia tra 2 navi all'interno e squali pronti a divorare i combattenti caduti in acqua, tra sgozzamenti Tarantiniani... in generale un sequel che ci aggiunge poco se non quello di aumentare la nostalgia del precedente.
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ciolo
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venerdì 23 maggio 2025
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un fantasy, scontato...e bruttino
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Sicuramente non si può chiamare film storico, e penso (spero) che non sia il suo intento. Ambientato in un'antica Roma ucronica alternativa si muovono personaggi stereotipati e piatti. Si sussseguono battaglie al colosseo condite da animali fantastici, la cui unica utilità narrativa è fine a se stessa. Sceneggiatura ridotta all'osso e finale buttato li per far urlare un po di maschioni a caso... gli attori veramente pessimi e mal gestiti, Macrino (Danzel Washinton) che fa il gangster anni 2000 vestito con la toga è al limite del patetico!... Games of Thrones ultima stagione (quindi orribike) in versione Roman!!
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monica-esse
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venerdì 18 aprile 2025
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inguardabile
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Recitazione pessima, una Lucilla imbolsita che recita malissimo e Denzel Washington che non riesce a risollevare le sorti di un film pessimo. Dubito anche che sia stato davvero Ridley Scott a curarne la regia. Questo oltre alle numerose imperfezioni storiche tipo la ripetizione di “vae victis” che non era pronunciata dai soldati romani bensì da Brenno contro gli stessi, l’epitaffio sulla tomba scritto in inglese e altre pesantezze del genere. Una noia mortale e attori incapaci. Sembra che la tortura del Colosseo venga inferta agli spettatori. Ho speso 5 euro per niente. Questo film non ha nulla a che spartire con il primo: se questo era da 9, il secondo è:"non classificabile".
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Recitazione pessima, una Lucilla imbolsita che recita malissimo e Denzel Washington che non riesce a risollevare le sorti di un film pessimo. Dubito anche che sia stato davvero Ridley Scott a curarne la regia. Questo oltre alle numerose imperfezioni storiche tipo la ripetizione di “vae victis” che non era pronunciata dai soldati romani bensì da Brenno contro gli stessi, l’epitaffio sulla tomba scritto in inglese e altre pesantezze del genere. Una noia mortale e attori incapaci. Sembra che la tortura del Colosseo venga inferta agli spettatori. Ho speso 5 euro per niente. Questo film non ha nulla a che spartire con il primo: se questo era da 9, il secondo è:"non classificabile". Purtroppo.
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fanfulla
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giovedì 3 aprile 2025
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corazzata pot?mkin
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salvatore di maria
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domenica 23 febbraio 2025
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affondare un mito
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Diciamolo subito un mediocre seguito che non si avvicina minimamente all epicità del primo film. Neppure il cast riesce a risollevare le sorti di questo film dai dialoghi scontati e banali. Di Massimo Decimo Meridio oltre che il ricordo nel film non c'è niente, tutto e tutti annegano nella banalità di una qualunque serie Netflix La colonna sonora resta nell animato.
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emanuel
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martedì 21 gennaio 2025
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la disfatta del gladiatore: un sequel senza anima
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Nonostante le alte aspettative, Il Gladiatore 2 si rivela una delusione sotto molti aspetti. La trama, inesistente e priva di originalità, si limita a un semplice copia-incolla del primo capitolo, senza aggiungere nulla di significativo. Gli attori non riescono a convincere, lasciando il peso del film ai costosi effetti speciali che, sebbene spettacolari, non possono mascherare la mancanza di sostanza. È evidente che il film si aggrappa al successo del suo predecessore, ma senza riuscire a replicarne la magia. Purtroppo, anche grandi nomi come Ridley Scott sembrano ormai segnare il passo, confermando una triste mancanza di idee nel panorama cinematografico odierno
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alessandro pignatelli
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martedì 14 gennaio 2025
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mettiti in naspi r.scott
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La rovina delle rovine;film per cosi dire VERGOGNOSO, OGNI riferimento storico è compromesso dalla produzione, evidentemente Scott ha una terza media serale..in ogni caso sconsiglio a tutti anche solo vederlo su rete4, non ha azzeccato nulla..attori mediocri,compreso Denzel che ormai è patetico, l unico decente è l imperatore Galba di cui non ricordo il nome, lo salvo da questo disastro cinematografico.
Perchè Scott non si mette in Naspi e finisce di produrre e dirigere film! Per me è morto il fratello sbagliato.
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(di monica-esse)
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felicity
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martedì 14 gennaio 2025
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fotocopia pi? grossa e scema del primo
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Il gladiatore II è quello che è: una fotocopia più grossa e scema del primo, con un cast tutto sommato adeguato e un bel po’ di scene spaccatutto costosissime. Tutto il resto è noia.
La spettacolarità di alcune sequenze di combattimento con annessi rinoceronti, babbuini e triremi non compensa la sciatteria della messinscena, malgrado le dosi massicce di CGI.
La mano di Scott si vede nei duelli, nelle carrellate fluide e aggressive, ma perde ogni traccia di visionarietà.
Si ripete persino la scena iconica di un gladiatore decapitato con un doppio fendente. Oggetti appartenuti a Massimo, il gesto di raccogliere la sabbia dell'arena e annusarla; il prequel viene richiamato a ogni passo.
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Il gladiatore II è quello che è: una fotocopia più grossa e scema del primo, con un cast tutto sommato adeguato e un bel po’ di scene spaccatutto costosissime. Tutto il resto è noia.
La spettacolarità di alcune sequenze di combattimento con annessi rinoceronti, babbuini e triremi non compensa la sciatteria della messinscena, malgrado le dosi massicce di CGI.
La mano di Scott si vede nei duelli, nelle carrellate fluide e aggressive, ma perde ogni traccia di visionarietà.
Si ripete persino la scena iconica di un gladiatore decapitato con un doppio fendente. Oggetti appartenuti a Massimo, il gesto di raccogliere la sabbia dell'arena e annusarla; il prequel viene richiamato a ogni passo.
Ma un fantastico, iridescente Denzel Washington non basta a bilanciare il confronto. Il duo imperiale Quinn-Hechinger non vale la metà di Joaquin Phoenix. Paul Mescal, salito alla ribalta con ruoli introversi in una filmografia indie, nei panni dell'eroe muscolare appare goffo e straperde il confronto con Russell Crowe.
Il gladiatore maneggiava alla perfezione il meccanismo aristotelico della peripeteia, alternando efficacemente buone e cattive sorti e continui rovesciamenti di fronte: la discesa da generale a schiavo, l'ascesa da schiavo a gladiatore, quindi cospiratore, il fallimento della congiura e la discesa nell'arena, infine il duello con Commodo. L'identificazione patemica con Massimo era totale.
Qui la narrazione, pur calcando il prequel, si sposta verso il genere action e si appoggia alle sequenze di combattimenti con un meccanismo seriale più simile alle serate di wrestling che alle tragedie antiche.
Dal film precedente sono passati più di vent'anni e Scott qui non ha aggiunto nulla alla sua strepitosa filmografia, nulla al cinema in generale.
Risulta alla fine solo un esercizio nostalgico. Farebbe tenerezza, se non fosse che Hollywood ormai ci ha abituati a questi tentativi di rebooting.
Saghe che si rialzano e vanno avanti vacillando come pugili suonati o come zombi in cerca di cervelli da divorare.
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mario nitti
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domenica 15 dicembre 2024
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un fantasy
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Se vado a vedere Il Signore degli anelli non mi disturbano le invenzioni, ma fanno parte del gioco. Se invece il film è ambientato nel 200 d.C. mi aspetto una parvenza di credibilità, quindi nessuno squalo affamato che nuota nel colosseo mangiandosi gli sventurati che cadono dalle navi e nessun rinoceronte gigante cavalcato da un improbabile uomo in armatura. Visto che la scena di "al mio segnale scatenate l'inferno" era perfetta il regista nel sequel o rinuncia a mettere una battagli nella stessa posizione iniziale o si fa venire qualche idea che non sia di attaccare dal mare una città murata. Poi che dire? Le oltre due ore di film passano senza troppa noia, ma quando si esce si è consapevoli di aver consumato un prodotto di media qualità, realizzato per sfruttare il successo di un primo capitolo ben riuscito.
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Se vado a vedere Il Signore degli anelli non mi disturbano le invenzioni, ma fanno parte del gioco. Se invece il film è ambientato nel 200 d.C. mi aspetto una parvenza di credibilità, quindi nessuno squalo affamato che nuota nel colosseo mangiandosi gli sventurati che cadono dalle navi e nessun rinoceronte gigante cavalcato da un improbabile uomo in armatura. Visto che la scena di "al mio segnale scatenate l'inferno" era perfetta il regista nel sequel o rinuncia a mettere una battagli nella stessa posizione iniziale o si fa venire qualche idea che non sia di attaccare dal mare una città murata. Poi che dire? Le oltre due ore di film passano senza troppa noia, ma quando si esce si è consapevoli di aver consumato un prodotto di media qualità, realizzato per sfruttare il successo di un primo capitolo ben riuscito.
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