Elisa Battistini
Quinlan
È affascinante ammirare la distanza poetica ed esistenziale tra due film diversamente "terminali" come Megalopolis di Francis Ford Coppola (classe 1939) e Oh, Canada di Paul Schrader (1946), entrambi in competizione sulla Croisette: il primo finisce in levare, celebrando l'utopia della creazione con speranza; il secondo si chiude con una morte che porterà per sempre nella tomba i dubbi morali del suo protagonista, un celebrato documentarista e un impostore. Anche per Schrader l'arte è forse l'unica strada per emendare le miserie umane e farne qualcosa di eticamente superiore, ma solo in una messa in scena esemplare che non può divenire vita neppure nel sogno dunque non stupisce che i due autori, diversamente "afferenti" alla New Hollywood, anche nella loro senilità esprimano pulsioni tanto distanti come hanno, dopo tutto, sempre fatto. [...]
di Elisa Battistini, articolo completo (6804 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 19 maggio 2024
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