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cardclau
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giovedì 27 febbraio 2025
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anche le prostitute sono esseri umani!
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MyMovies lo presenta come: "Un film divertentissimo con una dark side molto oscura, …”. Maschilista, e disumano, il commento, a mio modesto parere. Io l’ho percepito invece per la sua tragicità, e per l’assenza di cosa sia divertente. Comincio dove il film finisce: l’urlo silenzioso di Anora, che Igor accoglie, mi ha fatto venire in mente il grido di Elephant Man di David Lynch “… I am not an animali! I am a human being!” [io non sono un animale! io sono un essere umano!]. Si tratta di un film sulla sopravvivenza, della giovane ventitreenne Anora (Ani) di origine russa, di cittadinanza americana, che ha scelto, si è trovata costretta, forse troppo normale, meno umiliata da lavori con paghe da fame, a vivere la vita come prostituta (nel film viene definita “escort”) in un night club, finché la giovinezza non svapori, fingendo di essere piena di desiderio, per far godere l’estemporaneo cliente; in un mondo particolare, opulento, dove il detto “pecunia non olet” [il danaro non ha odore] risulta particolarmente appropriato.
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MyMovies lo presenta come: "Un film divertentissimo con una dark side molto oscura, …”. Maschilista, e disumano, il commento, a mio modesto parere. Io l’ho percepito invece per la sua tragicità, e per l’assenza di cosa sia divertente. Comincio dove il film finisce: l’urlo silenzioso di Anora, che Igor accoglie, mi ha fatto venire in mente il grido di Elephant Man di David Lynch “… I am not an animali! I am a human being!” [io non sono un animale! io sono un essere umano!]. Si tratta di un film sulla sopravvivenza, della giovane ventitreenne Anora (Ani) di origine russa, di cittadinanza americana, che ha scelto, si è trovata costretta, forse troppo normale, meno umiliata da lavori con paghe da fame, a vivere la vita come prostituta (nel film viene definita “escort”) in un night club, finché la giovinezza non svapori, fingendo di essere piena di desiderio, per far godere l’estemporaneo cliente; in un mondo particolare, opulento, dove il detto “pecunia non olet” [il danaro non ha odore] risulta particolarmente appropriato. In un paese dove diventi rapidamente un perdente, a meno che tu non sia dotato di particolari talenti. Ani si trova coinvolta nella storia di un giovane russo Ivan (figlio unico di due magnati russi, due oligarchi straricchi) che non ha compreso assolutamente il senso della vita, se non quello di divertirsi e scopare, in un delirio privo di qualsiasi consapevolezza, incapace di prendersi alcuna responsabilità, di comprendere da dove possa provenire quella inarrestabile cornucopia. Ma Ivan, che vive di temporanee infatuazioni le chiede di sposarla. E ad Ani, incapace di avere uno stabile senso di realtà e la capacità di avere una stabile programmabilità, ci casca, pensa di aver risolto, una volta per tutte, le sue ansie esistenziali: una “improbabile” principessa. Per scoprire poi che i ricchi sono privi del sentimento della condivisione.
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paolo
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martedì 25 febbraio 2025
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faccio fatica a capire la critica cinematografica
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C'è poco da recensire. Film vivace, tecnicamente ben girato, ma assolutamente nella media. Capisco sempre di meno i critici cinematografici e le giurie dei film contestazioni. Palma d'oro a cannes???
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alfredo posillipo
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sabato 22 febbraio 2025
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bastava un?ora e mezza...
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Bastava un'ora e mezza... Tutto prevedibile e scontato. Situazioni che non servono alla storia, scene dilatate, dialoghi ridicoli (non nel senso che fanno ridere)
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chiara
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sabato 22 febbraio 2025
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terrificante
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Terrificante. Il Trailer praticamente descrive i primi dieci minuti del film ed è quindi estremamente fuorviante. Guardando quello infatti si pensa sia un film totalmente diverso, con una trama profonda che vuole lasciare un messaggio preciso. In realtà ciò che accade nel trailer avviene nei primi dieci minuti del film, dopodiché ci si perde in scene totalmente inutili e prolungate allo sfinimento. Osceno....
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(di fra)
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melania
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venerdì 17 gennaio 2025
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bello!!
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storia assurda ma bella !
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santospago
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venerdì 17 gennaio 2025
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genio e sregolatezza
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una commedia e un film d'autore allo stesso tempo. Divertente e riflessivo. Gran film
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laurab
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mercoledì 8 gennaio 2025
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una favola mancata, vivace e malinconica
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Anora è stata una bella sorpresa, toccante, trascinante e drammatica, con momenti divertenti e a tratti surreali.
La protagonista è bravissima, una giovane ragazza che sostiene il film in modo coinvolgente e ci mostra il suo mondo, faticoso e duro nel quale è bandita ogni forma di delicatezza. Vive e lavora in un sobborgo degradato di New York in uno di quei locali dove le donne esibiscono il loro corpo, ballando la pole e intrattenendo i clienti. Non voglio cadere nel gioco facile di etichettare Anora (Ani per tutti) definendola nei modi più fantasiosi, lei vuole mantenere una sua coerenza e un amor proprio che protegge con tenacia.
Il regista ne delinea un ritratto femminile umanissimo accarezzando ogni tratto doloroso e irriverente che appartiene alla giovane Ani, la fragilità e la determinazione nel difendersi e nel rivendicare la sua dignità per un riscatto doloroso e oltremodo necessario.
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Anora è stata una bella sorpresa, toccante, trascinante e drammatica, con momenti divertenti e a tratti surreali.
La protagonista è bravissima, una giovane ragazza che sostiene il film in modo coinvolgente e ci mostra il suo mondo, faticoso e duro nel quale è bandita ogni forma di delicatezza. Vive e lavora in un sobborgo degradato di New York in uno di quei locali dove le donne esibiscono il loro corpo, ballando la pole e intrattenendo i clienti. Non voglio cadere nel gioco facile di etichettare Anora (Ani per tutti) definendola nei modi più fantasiosi, lei vuole mantenere una sua coerenza e un amor proprio che protegge con tenacia.
Il regista ne delinea un ritratto femminile umanissimo accarezzando ogni tratto doloroso e irriverente che appartiene alla giovane Ani, la fragilità e la determinazione nel difendersi e nel rivendicare la sua dignità per un riscatto doloroso e oltremodo necessario.
Il film tratta diversi temi con intelligenza e spontaneità, senza comode banalizzazioni scandagliando la psicologia attraverso i comportamenti e i gesti di ogni personaggio. Raffigura la profondità del divario di classe e del potere esercitato dai potenti, in questo caso negli atteggiamenti infantili, viziati e stravaganti di Vania figlio di un oligarca russo e della madre prepotente e subdola. Ani, la sua “vittima” è soltanto un fastidio temporaneo e irrilevante da risolvere velocemente, una sorta di danno collaterale nei giochi del giovane.
Ho trovato notevole il confronto psicologico tra l’aridità e la superficialità di Vania e la profonda sensibilità di Igor, un personaggio che cresce ed emerge durante il film. Con i suoi timidi silenzi e la sua semplicità, sostiene il pianto e il dolore di Ani avvolgendola nel suo abbraccio e coccolando le sue fragilità.
La visione in lingua originale aumenta il coinvolgimento dello spettatore e rende il film un autentico e poliedrico inno alla diversità umana e sociale, dove le favole che ci fanno sognare difficilmente hanno un lieto fine.
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(di allibrator)
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lorenzo
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lunedì 6 gennaio 2025
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anora sola ti vorrei
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Nel Paese delle opportunità Anora fa la sex worker, detta anche spogliarellista. Un pischello russo si innamora di lei ed è abbastanza ricco da farla uscire dal mondo dei magnaccia Made in USA. Il problema è che il giovanotto è tanto ricco, grazie al papà oligarca, quanto volubile. Per tamponare le sue sparate, i genitori lo affidano ad un improbabile terzetto (stile De Sica, Ghini, Conticini) che strappa qualche risata, ma dopo un po' anche basta. Mille peripezie faranno incontrare Anora con la famiglia del ragazzo per cercare di dare un lieto fine a questa storia, ma il pischello non è certo Richard Gere: riuscirà Anora a non tornare a fare la Julia Roberts?
Il film tutto sommato scorre, soprattutto nella prima parte; purtroppo c'è questa moda di sequestrare lo spettatore per 2 ore e mezza sennò non si è fatto un film d'autore, ma io mi inchino alla moda e faccio scorta di pop-corn prima di entrare in sala.
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Nel Paese delle opportunità Anora fa la sex worker, detta anche spogliarellista. Un pischello russo si innamora di lei ed è abbastanza ricco da farla uscire dal mondo dei magnaccia Made in USA. Il problema è che il giovanotto è tanto ricco, grazie al papà oligarca, quanto volubile. Per tamponare le sue sparate, i genitori lo affidano ad un improbabile terzetto (stile De Sica, Ghini, Conticini) che strappa qualche risata, ma dopo un po' anche basta. Mille peripezie faranno incontrare Anora con la famiglia del ragazzo per cercare di dare un lieto fine a questa storia, ma il pischello non è certo Richard Gere: riuscirà Anora a non tornare a fare la Julia Roberts?
Il film tutto sommato scorre, soprattutto nella prima parte; purtroppo c'è questa moda di sequestrare lo spettatore per 2 ore e mezza sennò non si è fatto un film d'autore, ma io mi inchino alla moda e faccio scorta di pop-corn prima di entrare in sala. Per fortuna il famoso "PUGNO NELLO STOMACO" del finale, di cui sentirete parlare dai vostri amici più progressisti non è poi così forte, sennò sai che disastro con tutti quei pop-corn divorati. Per il resto, che dire? È finito il sogno americano? La gioventù è sempre più bruciata? Gli ultimi rimarranno sempre gli ultimi e dovranno accontentarsi delle briciole? C'è ancora spazio per l'Amore o rimane solo il sesso? Questo film ha sicuramente il merito di non passare indifferente e di dare allo spettatore l'opportunità di porsi diverse domande. Certo, nulla di originale o mai visto, però non è affatto poco. Menzione speciale per il montaggio, che ho trovato particolarmente ben fatto.
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clod
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sabato 28 dicembre 2024
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prevedibile e noioso
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si intuisce dai primi minuti tutto quello che accadrà e non bastano un paio di bravi attori a tenere in piedi una narrazione prolissa e scontata. Da evitare come la peste.
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rkm
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giovedì 26 dicembre 2024
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che fatica!
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Onestamente insostenibile. Si poteva tenere tutto in 90 minuti, meglio in 80, meglio ancora in un corto di 20! Ogni scena prolungata al parossismo, il più delle volte in modo inutile. Compresa la scena finale. Comprensibile, e magari apprezzabile l'attenzione ai caratteri minori, ai deboli, ai piccoli, che sono comparse e strumenti nella vita dei potenti e qui emergono come soli ad avere sussulti di dignità. Però a tutto c'è un limite. L'attenzione ai deboli non è che sia precisamente una novità e oltre a questo non c'è moltissimo. Un paio di passaggi del tutto irrealistici ci possono anche stare in un film che forse vuole essere una favola al contrario, una Pretty Woman alternativa e trasgressiva.
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Onestamente insostenibile. Si poteva tenere tutto in 90 minuti, meglio in 80, meglio ancora in un corto di 20! Ogni scena prolungata al parossismo, il più delle volte in modo inutile. Compresa la scena finale. Comprensibile, e magari apprezzabile l'attenzione ai caratteri minori, ai deboli, ai piccoli, che sono comparse e strumenti nella vita dei potenti e qui emergono come soli ad avere sussulti di dignità. Però a tutto c'è un limite. L'attenzione ai deboli non è che sia precisamente una novità e oltre a questo non c'è moltissimo. Un paio di passaggi del tutto irrealistici ci possono anche stare in un film che forse vuole essere una favola al contrario, una Pretty Woman alternativa e trasgressiva. Ma 50 minuti di sesso e sballo per dire che il protagonista può permettersi tutto e non trova un senso nella vita sono davvero prolissità ipertrofica insostenibile (come questa frase peraltro... ;-) ). E la comicità è davvero difficile da trovare. Sì qualcosa va bene, la scivolata sul ghiaccio va bene, le sberle va bene, il Battesimo interrotto va bene, ma è tutto un po' trito e ritrito. Buster Keaton o Bus Spencer erano un'altra cosa.
E non diciamo che c'era una denuncia sociologica delle diversità di opportunità fra ricchi e poveri, o una denuncia del conformismo di ritorno delle famiglie degli oligarchi in cui la madre, che per differenza di età col marito non è probabilmente molto diversa dalla ragazza che il figlio vorebbe sposare, si indigna per le ribellioni del figlio...
Insomma, qualche idea, qualche scena, una brava attrice protagonista, uno strepitoso attore protagonista, ma il tutto diluito in 138 insostenibili minuti che mettono a durissima prova resistenza e buona volontà.
(Sparare giudizi negativi dispiace e va fatto sempre con attenzione, ma davvero dopo il film ci siamo chiesti "Tutto bene a Cannes?")
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[+] mi hai tolto le parole di bocca
(di veronica )
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