Le emozioni imprevedibili di Una notte a New York
di Cristina Piccino Il Manifesto
Due sconosciuti nello stesso spazio, un taxi. Lei è bella, giovane, non sembra infastidita dal tassista che prova a fare conversazione. Il tragitto dall'aeroporto JFK a Manhattan può essere lungo, Clark, questo il nome dell'uomo ha un lessico ruvido, lei è divertita, quelle parole la distraggono dai messaggini che le arrivano a raffica, e intanto il caso prolunga questa convivenza di prossimità con un incidente che blocca la strada. Le prime sequenze del film di esordio di Christy Hall, sceneggiatrice fra gli altri di It ends with us (di Justin Baldoni) dichiarano subito la sua sfida di regia. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (4132 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 19 dicembre 2024