lizzy
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martedì 10 ottobre 2023
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na cafonata
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Come da titolo: un film forse "osceno", magari "burino", ma certamente "cafone".
Cioè, d'accordo che i nomi sulla locandina non sono il gotha dell'arte attoriale italiana, ma qualcuno di loro dovrebbe avere un certo "mestiere" in modo da imbastire qualcosa di carino.
Invece la sceneggiatura e la messa in scena sono veramente pessimi, al limite dei pomodori da tirare sul grande schermo (per chi ha voglia di buttare i biglietti e vedere questo lavoro al cinema).
Non vorrei essere troppo cattiva, ma i personaggi, la loro gestione e tutto il cucuzzame non divertirebbero nemmeno un ragazzino.
Infatti: a chi dovrebbe essere destinato questo "capolavoro"?
A noi adulti? Non credo.
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Come da titolo: un film forse "osceno", magari "burino", ma certamente "cafone".
Cioè, d'accordo che i nomi sulla locandina non sono il gotha dell'arte attoriale italiana, ma qualcuno di loro dovrebbe avere un certo "mestiere" in modo da imbastire qualcosa di carino.
Invece la sceneggiatura e la messa in scena sono veramente pessimi, al limite dei pomodori da tirare sul grande schermo (per chi ha voglia di buttare i biglietti e vedere questo lavoro al cinema).
Non vorrei essere troppo cattiva, ma i personaggi, la loro gestione e tutto il cucuzzame non divertirebbero nemmeno un ragazzino.
Infatti: a chi dovrebbe essere destinato questo "capolavoro"?
A noi adulti? Non credo... troppo leggero e raffazzonato.
Ai teenagers? Quelli ormai abituati ai miracoli degli effetti speciali e alle storie tipo Guerre Stellari, Blade Runner, Hunger Games e cose del genere non si avvicinerebbero nemmeno a questo prodotto.
I bambini? Suvvia: abituati a cartoni tipo Cattivissimo Me o creazioni tipo Harry Potter...che dovrebbero dire davanti tale raccapricciante commediola (raccapricciante non tanto per il soggetto...).
Quindi non ho idea a chi dovrebbe essere dedicata questa "opera".
Chiudono la mia misera recensione i dialoghi del film: ma dai, ma che, davero davero? Chi ha scritto cotante fesserie?
Beh, lo so, "de gustibus", ma non riesco a capire chi possa anche solo "giustificare" la creazione di questo film.
Forse il peggiore italiano del 2023. Comunque fra i primi 3.
(E quest'anno ce ne sono stati molti di film italiani brutti...)
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maramaldo
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domenica 23 luglio 2023
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salviamo il salvabile
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Film visto con buona disposizione che, a seguito di appiattimenti e comparizioni non proprio memorabili, è divenuta pazienza e, talvolta, impazienza. A me, Volfango De Biasi piace. Non ha grandi idee ma da alcune ricava tratti di freschezza e inventiva. Credetemi, oggi non è poco. Detto tra noi, come campa il cinema italiano che conta? Con un amarcord della ribollita o con la ribollita di un amarcord. Non vorrei deprimervi ma amplierei il discorso. Da tempo ho preso l'abitudine di guardare, prima di sfilare la programmazione, la graduatoria del botteghino del giorno prima, scoraggia. Scoraggia ancor di più scorrere una rassegna della stampa estera, un titolo italiano dopo 30/40.
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Film visto con buona disposizione che, a seguito di appiattimenti e comparizioni non proprio memorabili, è divenuta pazienza e, talvolta, impazienza. A me, Volfango De Biasi piace. Non ha grandi idee ma da alcune ricava tratti di freschezza e inventiva. Credetemi, oggi non è poco. Detto tra noi, come campa il cinema italiano che conta? Con un amarcord della ribollita o con la ribollita di un amarcord. Non vorrei deprimervi ma amplierei il discorso. Da tempo ho preso l'abitudine di guardare, prima di sfilare la programmazione, la graduatoria del botteghino del giorno prima, scoraggia. Scoraggia ancor di più scorrere una rassegna della stampa estera, un titolo italiano dopo 30/40.
A Volfango sfugge qualche scorretezza, tipo la metamorfosi di Paolo Calabresi (Zio Nanni in versione Art Déco). Ma sono facezie una volta innocenti. Da caffè, tra amici che si prendevano in giro. Attitudine ormai tramontata ma, da qui a denunciare come "retrivo" quello che è solo un buontempone con un'ancor libera (?) fantasia ce ne corre.
Spero, mi auguro che De Biasi migliori ossia diventi se stesso. Appartiene ad una certa "classe", quella di autori che, pur a contatto con grosse personalità, non lasciano fare "quello che vogliono" ma guidano, plasmano, (impongono), il personaggio che hanno essi in mente. Funziona a lunga gittata. Voi avete i vostri "idoli" non perchè la critica vi ha spiegato quant'erano sublimi ma dopo aver visto i film.
De Biasi ha a che fare con professionisti di lungo corso, con caratteristi eccellenti interpreti (ditemi chi nel panorama attoriale dell'Italia non sa recitare), ma li modella secondo una "sua " fisionomia.
Io non sapevo chi era Ilara Spada ma ora mi "vibra", non saprei farne a meno in una storia come quella. Mi succede anche in altri campi. In TV, ad es., a Ballando, se mi togliessero la perfida pestilenziale di quella vipera, eppur vezzosa coi suoi boccoli barocchi, non so come reagirei emotivamente.
PS. Mi frulla da tempo in testa una "favola" che mi auguro di cuore sia una distopia senza futuro. La racconto contento se mi sarò sbagliato. Il titolo è: Emma Watson story. La Hermione dei primi Harry Potter, ci stravedevo per la secchioncella saputella (la Rowling ci avrà messo del suo), di gran lunga più divertente del maghetto legnosetto e un po' melenso. La ragazzina crebbe, abbandonò il grembiule da british college e cominciò ad indossare golfini e completi che le stavano un amore. Poi il maligno (e chi altri?) le mise in testa che era un'attrice. Chi l'ha più vista?
Meditate gente e proteggete il giovane virgulto. Se son rose fioriranno.
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