jagofilm
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giovedì 29 maggio 2025
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un bel revenge movie, con un'idea inedita
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Tutti i western sono uguali. Tutti i thriller sono uguali. Tutti gli horror sono uguali. Tutti gli action sono uguali... Diciamo la verit?: tutti i film di genere sono uguali, in quanto seguono un clich?... Il genere, appunto. Allora, io sono anche d'accordo: aboliamo tutti i film di genere, a parte il primo, di ogni genere! Aboliamo il 99% dei film... Oppure, accettiamone l'esistenza, dando per scontato che in un western a un certo punto ci sar? un cowboy che tira fuori la pistola, e senza criticarlo per questo! Venendo a Silent Night: girato molto bene, con scene d'azione non affatto scontate, un'idea coraggiosa che per? regge magnificamente per quasi due ore, bella colonna sonora di Marco Beltrami (pregevole l'arrangiamento di "Silent Night" sui titoli di coda).
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Tutti i western sono uguali. Tutti i thriller sono uguali. Tutti gli horror sono uguali. Tutti gli action sono uguali... Diciamo la verit?: tutti i film di genere sono uguali, in quanto seguono un clich?... Il genere, appunto. Allora, io sono anche d'accordo: aboliamo tutti i film di genere, a parte il primo, di ogni genere! Aboliamo il 99% dei film... Oppure, accettiamone l'esistenza, dando per scontato che in un western a un certo punto ci sar? un cowboy che tira fuori la pistola, e senza criticarlo per questo! Venendo a Silent Night: girato molto bene, con scene d'azione non affatto scontate, un'idea coraggiosa che per? regge magnificamente per quasi due ore, bella colonna sonora di Marco Beltrami (pregevole l'arrangiamento di "Silent Night" sui titoli di coda). Unico appunto: troppo lunghe le scene patetiche. La sofferenza dei genitori sarebbe arrivata ugualmente tagliando un quarto d'ora di piantarelli... Da vedere... A chi piace il genere.
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felicity
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giovedì 18 luglio 2024
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l’essenza di john woo
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Silent Night inizia in corsa. Nel senso proprio con il protagonista che corre sporco di sangue in fuga da criminali, ma con il recondito fine di trovare una maniera per farli fuori mentre scappa.
Il punto di tutto sarà l’assenza di parole, il limite autoimposto per fare un film che funzioni il più possibile con l’azione, ovvero con le immagini.
Se c’è una cosa che caratterizza John Woo è l’aver ampliato il linguaggio dell’azione moderna. Nei suoi film, da sempre, l’espressività delle scene d’azione è ben superiore a quella delle scene di dialogo o recitate.
Tutto quello che un film ha da dire lo dice con quelle scene lì e, se c’è un senso più alto, sta nei momenti in cui i personaggi si muovono: da quello capiamo chi sono, cosa vogliono, che relazione hanno con il mondo circostante e in quale società sono inseriti.
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Silent Night inizia in corsa. Nel senso proprio con il protagonista che corre sporco di sangue in fuga da criminali, ma con il recondito fine di trovare una maniera per farli fuori mentre scappa.
Il punto di tutto sarà l’assenza di parole, il limite autoimposto per fare un film che funzioni il più possibile con l’azione, ovvero con le immagini.
Se c’è una cosa che caratterizza John Woo è l’aver ampliato il linguaggio dell’azione moderna. Nei suoi film, da sempre, l’espressività delle scene d’azione è ben superiore a quella delle scene di dialogo o recitate.
Tutto quello che un film ha da dire lo dice con quelle scene lì e, se c’è un senso più alto, sta nei momenti in cui i personaggi si muovono: da quello capiamo chi sono, cosa vogliono, che relazione hanno con il mondo circostante e in quale società sono inseriti.
Il finalone con finto pianosequenza nella tromba delle scale sembra quasi una risposta ad Atomica bionda. Non la perfezione rigorosissima delle arti marziali, degli stuntmen al massimo livello e della tecnica registica, ma il cinema vecchio stampo, un po’ montato nonostante finga il pianosequenza, molto più controllato come ritmo, ma sempre interessante e calamitante.
Dritto all’essenza senza dover accelerare il passo, ma sapendo mantenere un ritmo costante.
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sabato 20 gennaio 2024
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come sei finito male, john woo
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Mi domando se,veramente Lei abbia visto il film. Scrivere tutto quel po'po' di roba sul nulla...beh...complimenti. Maledizione se, all'inizio , fosse stato ucciso il padre, ci saremmo risparmiati questa boiata pazzesca di film.
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mario travo
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sabato 20 gennaio 2024
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genere strarivisto ma questo è in tema noioso
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Film dal genere rivisto mille volte.
Questo è noioso senza dialogo, scene action degni di un fantasy.
Non mi è piaciuto nulla di questo film
2 ore buttate via.
Sconsiglio la visione
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mario travo
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sabato 20 gennaio 2024
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film più che altro fantasy è noioso
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Un genere visto e rivisto e per sorprendere ci voleva un idea molto originale ma purtroppo non è stato nemmeno all altezza delle aspettative nn troppo alte. Film noioso, trama semplice e scontata, senza dialoghi che rende il film noioso. Ho fatto fatica a finire di vederlo. Sparatorie e scene action molto ma molto fantasy. Sconsiglio totalmente
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imperior max
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lunedì 11 dicembre 2023
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quando il silenzio dice veramente più di mille parole...!
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Della serie “Poche parole e solo fatti”. Dopo The Killer di David Fincher dove pensava tantissimo, parlava pochissimo e arrivava al punto e un Sisu l’Immortale che per tutto il tempo non ne dice una, ma in compenso fa’ strillare i nazisti come maiali, ecco l’ultima fatica di John Woo SILENT NIGHT.
Alla vigilia di Natale un uomo perde il figlio piccolo durante una sparatoria tra gang rivali. Rimasto pure ferito gravemente alla gola, decide di vendicarsi dei responsabili preparandosi per un intero anno fino alla vigilia prossima.
Qui le parole, salvo i notiziari alla radio, sono così ridotte all’osso che si conteranno sulle dita di due mani se non meno. In compenso la regia, le immagini, l’atmosfera urbana marcia e il linguaggio non verbale faranno da padroni.
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Della serie “Poche parole e solo fatti”. Dopo The Killer di David Fincher dove pensava tantissimo, parlava pochissimo e arrivava al punto e un Sisu l’Immortale che per tutto il tempo non ne dice una, ma in compenso fa’ strillare i nazisti come maiali, ecco l’ultima fatica di John Woo SILENT NIGHT.
Alla vigilia di Natale un uomo perde il figlio piccolo durante una sparatoria tra gang rivali. Rimasto pure ferito gravemente alla gola, decide di vendicarsi dei responsabili preparandosi per un intero anno fino alla vigilia prossima.
Qui le parole, salvo i notiziari alla radio, sono così ridotte all’osso che si conteranno sulle dita di due mani se non meno. In compenso la regia, le immagini, l’atmosfera urbana marcia e il linguaggio non verbale faranno da padroni. L’azione è girata da Dio, molto chiara e spettacolare, i rallenty azzeccati, la violenza e lo splatter esplodono per bene soprattutto nella seconda parte con sparatorie, botte da orbi, derapate con le macchine e fiammate. Inutile dire che c’è un bel piano sequenza a giostrare le fucilate. Il protagonista è depresso, determinato e concentrato fino in fondo. Si allena nei combattimenti, prepara le armi e l’auto, controlla gli obiettivi, uccide, mena, accoltella e le prende di santa ragione. I cattivi sono la classica gang di spacciatori abbastanza odiosi pronta a mettere a ferro e fuoco la città. Non mancheranno i momenti dolci passati col figlio che impronteranno non poco l’animo dell’uomo e anche un pizzico di buddy movie. Il finale devo ammettere che un po’ mi ha commosso nel suo essere misterioso in alcune sorti.
Di certo non è perfetto come film dato che per un quarto d’ora il protagonista diventa un giustiziere della notte e alla lunga quasi perde di vista l’obiettivo. In più alcune piccole azioni forzate sanno un po’ di botta di culo dove il protagonista ne esce forse troppo illeso.
Per chi ama l’azione, in particolare progenitrice di John Wick, ma con un bel filo di poetica orientale nella narrazione o semplicemente l’anti prolissità, questo fa’ proprio per voi.
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ma_theo
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venerdì 1 dicembre 2023
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non mi dire...
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Non mi dire che mentre il cattivo ti punta la pistola per l'ultimo colpo, il terzo,che sembrava precedentemente spacciato, lo anticipa di un soffio e lo fredda alla schiena!! Eppure è cosí, per l'ennesima volta, e questo forse basta per esprimere opinioni sull'originalità della trama e sulla suspance. Si potrebbe comunque creare un bel videogame per Nintendo, oppure dotare gli spettatori di un giubbotto antiproiettile e di una pistola giocattolo con cui possono in 3D interagire col protagonista mentre abbatte nemici come birilli lungo le scale che lo porteranno allo "Scontro finale". Sono da sempre convinto che qualsiasi opera d'arte debba anteporre al Bello chicchessia, sempre l'Utile, e francamente in questo caso non ne vedo l'ombra.
[+] ''action speaks louder than words''.
(di antonio montefalcone)
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