brunopepi
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giovedì 15 settembre 2022
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nulla da salvare
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Peccato che la bella Ferilli ci sia cascata. Ormai e' risaputo che Pieraccioni predilige rispolverare la sua immagine di piacione approfittando dei suoi lavori, avvalendosi come sempre di avvincenti donne, senza accorgersi che ormai il suo solito format annoia. Il solito disastro dei suoi ultimi film, considerando quest'ultimo artificioso, piatto e di una comicita' tanto ripetitiva che scade nel patetico. Interpretazioni scarse dovute anche ad un copione mediocre. Nulla da salvare.
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brunopepi
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giovedì 15 settembre 2022
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Peccato che la bella Ferilli ci sia cascata. Ormai e' risaputo che Pieraccioni predilige rispolverare la sua immagine di piacione approfittando dei suoi lavori, avvalendosi come sempre di avvincenti donne, senza accorgersi che ormai il suo solito format annoia. Il solito disastro dei suoi ultimi film, considerando quest'ultimo artificioso, piatto e di una comicita' tanto ripetitiva che scade nel patetico. Interpretazioni scarse dovute anche ad un copione mediocre. Nulla da salvare.
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felicity
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martedì 16 agosto 2022
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rigido, stanco, stantio, poco divertente
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Il sesso degli angeli è un progetto che si regge sul senso di responsabilità dell’attore, a cui va riconosciuto il merito di uscire dal seminato, di esplorare le potenzialità di un personaggio complesso, sfaccettato, spigoloso, firmando un film che è una commedia, ma che ha i suoi momenti migliori quando si scopre dramma psicologico, quando lascia il suo protagonista solo con i suoi dubbi o quando, al massimo, il racconto dell’interiorità di Simone passa attraverso un dialogo minimale tra lui ed uno dei comprimari.
Ma Pieraccioni non riesce mai ad afferrare davvero la complessa materia del film, è rigido, stanco, assecondare le varie linee del racconto non lo diverte.
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Il sesso degli angeli è un progetto che si regge sul senso di responsabilità dell’attore, a cui va riconosciuto il merito di uscire dal seminato, di esplorare le potenzialità di un personaggio complesso, sfaccettato, spigoloso, firmando un film che è una commedia, ma che ha i suoi momenti migliori quando si scopre dramma psicologico, quando lascia il suo protagonista solo con i suoi dubbi o quando, al massimo, il racconto dell’interiorità di Simone passa attraverso un dialogo minimale tra lui ed uno dei comprimari.
Ma Pieraccioni non riesce mai ad afferrare davvero la complessa materia del film, è rigido, stanco, assecondare le varie linee del racconto non lo diverte.
A volte dimentica persino la sua straordinaria generosità, carica tutto il peso del film su di sé e non sostiene abbastanza i comprimari. E così capita che a essere più a suo agio negli sghembi spazi del racconto sia la più istintiva Sabrina Ferilli che il più navigato Marcello Fonte.
È distratto, Pieraccioni, preoccupato che una lucidissima satira laica sull’autodeterminazione della donna e contro una morale immobilista, gli sfugga dalle mani. Perché non è più tempo per lanciare strali così violenti e, soprattutto, lui per primo non pare avere più la mano ferma degli inizi, che gli avrebbe permesso di gestire un film così esorbitante. Il film è ancorato ad un’ideologia stantia, ma rassicurante per il pubblico.
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mauro@lanari
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domenica 7 agosto 2022
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"facce ride"
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I comici sono prigionieri del pubblico: vuole che si rinnovino aggiornando il repertorio però gli proibiscono un vero cambio di registro. Fu così già per il Chaplin di "Monsieur Verdoux" (1947) ed è così ancora di recente: Woody Allen stroncato quando flirta col pessimismo cosmico ("To Rome with Love", 2012; "Un giorno di pioggia a New York", 2019), Aldo, Giovanni e Giacomo incompresi quand'osano girare nientemeno ch'il loro "Hellzapoppin'" ("Fuga da Reuma Park", 2016), adesso quest'ultimo lungometraggio di Pieraccioni. Leggendo in giro non ho trovato recensioni che suggerissero una chiave metacinematografica per la sua 14a fatica da regista: ne "Il sesso degli angeli" egli prende le distanze da se stesso che raffigura nei panni dello zio tentatore impersonato da Ceccherini e, immalinconito (invecchiato?), dirige una commedia bonaria con cui fa ammenda della propria filmografia.
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I comici sono prigionieri del pubblico: vuole che si rinnovino aggiornando il repertorio però gli proibiscono un vero cambio di registro. Fu così già per il Chaplin di "Monsieur Verdoux" (1947) ed è così ancora di recente: Woody Allen stroncato quando flirta col pessimismo cosmico ("To Rome with Love", 2012; "Un giorno di pioggia a New York", 2019), Aldo, Giovanni e Giacomo incompresi quand'osano girare nientemeno ch'il loro "Hellzapoppin'" ("Fuga da Reuma Park", 2016), adesso quest'ultimo lungometraggio di Pieraccioni. Leggendo in giro non ho trovato recensioni che suggerissero una chiave metacinematografica per la sua 14a fatica da regista: ne "Il sesso degli angeli" egli prende le distanze da se stesso che raffigura nei panni dello zio tentatore impersonato da Ceccherini e, immalinconito (invecchiato?), dirige una commedia bonaria con cui fa ammenda della propria filmografia. Appena due battute volgari in un lungo esame di coscienza col quale abiura il suo precedente libertinismo. "Ha i suoi momenti migliori quando si scopre dramma psicologico, quando lascia il suo protagonista solo con i suoi dubbi" (Alessio Baronci) e le sue autoriflessioni: sarà ingenuo quanto "Forrest Gump" (pure qui s'inizia con una piuma che volando cade vicino al protagonista), non sarà serioso quant'il prete morettiano de "La messa è finita" (1985), ma è una piacevole sorpresa. Almeno per chi è disposto a fruirne senza pregiudizi.
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lizzy
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venerdì 5 agosto 2022
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niente sesso, siamo cattolici!
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Sarà stata la pandemia, sarà il nuovo millennio non troppo favorevole a certe "vecchie glorie", sarà quel che sarà...
Ma insomma...a me questo film dii Pieraccioni fa veramente piangere, altro che ridere.
Come anche per l'ultimo lavoro di versione questo "Sesso degli angeli" mi sembra proprio l'ultima spiagga per il comico toscano.
Lontani i fasti "ciclonici" ed "universitari" qua ci ritroviamo con le medesime battute scontate e le stesse ambientazioni "buoniste" degli ultimi film.
Malgrado appena conosciuta la trama io abbia pensato "Beh... vediamo che esce fuori: gli ingredienti per grasse risate ci sono tutti", dopo la (triste) visione di questo (cortissimo) filmetto mi son dovuta ricredere.
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Sarà stata la pandemia, sarà il nuovo millennio non troppo favorevole a certe "vecchie glorie", sarà quel che sarà...
Ma insomma...a me questo film dii Pieraccioni fa veramente piangere, altro che ridere.
Come anche per l'ultimo lavoro di versione questo "Sesso degli angeli" mi sembra proprio l'ultima spiagga per il comico toscano.
Lontani i fasti "ciclonici" ed "universitari" qua ci ritroviamo con le medesime battute scontate e le stesse ambientazioni "buoniste" degli ultimi film.
Malgrado appena conosciuta la trama io abbia pensato "Beh... vediamo che esce fuori: gli ingredienti per grasse risate ci sono tutti", dopo la (triste) visione di questo (cortissimo) filmetto mi son dovuta ricredere.
Tutto è preso molto alla larga e manco le "situazioni impossibili" che potevano essere sfruttate sono spuntate a farmi sorridere abbondantemente.
Pieraccioni qua fa il prete bacchettone e poco lungimirante, la Ferilli invece non esiste (ormai passa da intense e osannabili interpretazioni tipo nel film di Sorrentino a melense e censurabili esibizioni tipo quando la scelse Nuti per il suo Quindicipalle). Marcello Fonte invece, tanto drammatico e nel personaggio in film di spessore (tipo Dogman), qua viene letteralmente sprecato in un ruolo che manco un bambino dell'asilo si rifiuterebbe di recitare.
Anche le "professioniste" e il loro "posto di lavoro" sono tutt'altro che realistici: giusto qualche scena per mettere della "carne al fuoco" per attizzare qualche sfigato spettatore (o spettatrice: siamo in tempi di par condicio!) e convincero a vedere la pellicola...scene che mi ricordano il girato di Verdone nel suo ultimo "Si vive una volta sola" dove ci vengono proprinati i soliti boccacceschi primi piani delle parti anatomiche della figlia.
Insomma: va bene "il mestiere" e "la materia prima", ma almeno facciam qualcosa con stile.
Qua invece l'unico stile che vedo... non arriva manco alla tanto cara "commedia sexy all'italiana degli anni 70".
Quei film certo erano schifezze inenarrabili, ma almeno si rideva.
Qua manco quello.
E per chiudere la "impossibile" liason fra il prete e la maitresse... già dalle prime battute si capisce che è tutta una fesseria e che andrà a finire...male.
Oddio... che brutta sceneggiatura, che trama pessima.
Però, come da copione, tutto ha una fine.
E gli ultimi metri di pellicola (va beh...ormai è tutto digitale, ma fatemi sognare ancora i bei vecchi tempi fatti da proiettori e bobine da cambiare!) sono più una vera benedizione che un triste commiato.
Amen.
(Giusto per restare in tema).
P. S. Eppure una cosa, una sola cosa bella, nel film l'ho trovata! Il brano degli Alcazar usato come colonna sonora: la cover di "Don't you want me" degli Human League.
E va beh... ma questa è una cosa "presa in prestito" e nulla ha a che fare col film stesso...
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fabrizio friuli
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domenica 31 luglio 2022
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è una pellicola insignificante
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Il personaggio principale è un prete al servizio di una Chiesa quasi del tutto fatiscente, ed ovviamente , si trova in difficoltà , ma col tempo scopre che ha ereditato una redditizia casa di appuntamenti ( e lui credeva che fosse un bar ) ed ovviamente, essendo un uomo di fede , è rappresentato come un casto bigotto che non vede di buon occhio le squillo che lavorano all' interno della tenuta , inoltre , egli dialoga con il fantasma di suo zio , che è colui che gli ha lasciato quella tenuta " immorale " che gli dà dei suggerimenti su come si deve " vivere " e lui non gli dà retta. Col tempo egli instaura un certo rapporto di amicizia con le squillo e specialmente con la protagonista femminile della storia , e verso la fine della vicenda , egli riesce a cambiare le vite di alcune delle squillo , o forse , solo di alcune.
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Il personaggio principale è un prete al servizio di una Chiesa quasi del tutto fatiscente, ed ovviamente , si trova in difficoltà , ma col tempo scopre che ha ereditato una redditizia casa di appuntamenti ( e lui credeva che fosse un bar ) ed ovviamente, essendo un uomo di fede , è rappresentato come un casto bigotto che non vede di buon occhio le squillo che lavorano all' interno della tenuta , inoltre , egli dialoga con il fantasma di suo zio , che è colui che gli ha lasciato quella tenuta " immorale " che gli dà dei suggerimenti su come si deve " vivere " e lui non gli dà retta. Col tempo egli instaura un certo rapporto di amicizia con le squillo e specialmente con la protagonista femminile della storia , e verso la fine della vicenda , egli riesce a cambiare le vite di alcune delle squillo , o forse , solo di alcune.
Il sesso degli angeli è una commedia di Leonardo Pieraccioni ed è affiancato da Sabrina Ferilli e da Marcello Fonte ( un bravo attore ma di tendenza ) , dove lui veste i panni di un prete che rappresenta il tipico uomo casto e bigotto, che aporova poco e niente , invece Marcello Fonte interpreta il sacrestano che svolga principalmente il ruolo del " braccio destro " del protagonista, dato che lo segue con costanza , tuttavia, egli , rimane entusiasta dell' attività dello Zio del protagonista, diversamente dal prete , ed instaura un rapporto di amicizia con Margot, una delle squillo più belle , e tale rapporto di amicizia sembra essere una sorta di amore illusorio, un altro personaggio che viene visto nel film è quello interpretato da Massimiliano Vado ed è un soggetto grottescamente ridicolo , perché sfoggia una capigliatura color biondo platino , nonostante la sua barba sia grigia ed ovviamente è un marito infedele che frequenta frequentemente la casa degli appuntamenti, gli altri personaggi visti nel film non hanno sfaccettature , mentre lo zio del protagonista , interpretato da quella faccia da sniffatore di Massimo Ceccherini è, il depravato italiano , ossessionato morbosamente dal sesso e dalle donne, mentre il personaggio Interpretato da Sabrina Ferilli , è la donna matura ma sessualmente appetibile, quindi, non ha impersonato un ruolo eccezionale, e fortunatamente per lei , non ha indossato la maschera della coatta di Roma. Inoltre, essendo un film di Leonardo Pieraccioni, è presente un uomo umile e mite ( o meglio , tonto ) circondato da donne splendide, ed oltre a ciò, è un film costituito da una sceneggiatura al di sotto della sufficienza, la regia è squallida ed è lecito dover stroncare questa pellicola, perché si tratta di una pellicola insignificante che non fa ridere , non fa piangere , questa pellicola , fa schifo e basta.
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paolo
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lunedì 11 luglio 2022
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incredibile... c''è gente che nasce con la camicia
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Incredibile. Non mi viene un'altra parola. Ci sono persone che nascono con un karma assurdo, che permette loro di avere
successi incredibili senza nessun motivo logico. Pieraccioni campa da una vita su un film che era appena passabile, sia pur scopiazzato,
e che aveva un finale di una stupidità insopportabile. Di lì in poi è riuscito a fare sempre peggio. I suoi film sembrano i superotto che si giravano
da ragazzini per far finta di essere registi. Sono finito a veder sta roba solo perché ero in compagnia di amici con figli che hanno
pensato che Pieraccioni fosse innocuo. Per la volgarità forse, per l'intelligenza e per il buon gusto è mefitico.
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Incredibile. Non mi viene un'altra parola. Ci sono persone che nascono con un karma assurdo, che permette loro di avere
successi incredibili senza nessun motivo logico. Pieraccioni campa da una vita su un film che era appena passabile, sia pur scopiazzato,
e che aveva un finale di una stupidità insopportabile. Di lì in poi è riuscito a fare sempre peggio. I suoi film sembrano i superotto che si giravano
da ragazzini per far finta di essere registi. Sono finito a veder sta roba solo perché ero in compagnia di amici con figli che hanno
pensato che Pieraccioni fosse innocuo. Per la volgarità forse, per l'intelligenza e per il buon gusto è mefitico. Ovviamente sono uscito a metà oltre non reggevo.
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ilamar
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lunedì 20 giugno 2022
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mi aspettavo di più
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Dopo anni di assenza di Pieraccioni dal grande schermo mi aspettavo un ritorno col botto ma così non è stato.
La trama è originale ma la parte comica langue un po', mi aspettavo di ridere e invece si sorride.
Le battute a volte sono già trite e scontate. Il ruolo della Ferilli secondo me avrebbe dovuto essere sviluppato meglio.
Il finale mi è sembrato un po' affrettato e tronco come se mancasse qualcosa a conclusione della storia
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ciolo
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martedì 26 aprile 2022
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il sesso degli angeli? il senso del film!
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Personaggi stereotipati, comicità compassata... non strappa neanche un mezzo sorriso! veramente pessimo... Na storiella senza caopo ne coda che risulta anche priva di ogni spessore.... veramente na c... pazzesca!
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ciolo
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martedì 26 aprile 2022
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il sesso degli angeli? il senso del film!
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Personaggi stereotipati, comicità compassata... non strappa neanche un mezzo sorriso! veramente pessimo... Na storiella senza caopo ne coda che risulta anche priva di ogni spessore.... veramente na c... pazzesca!
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