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Non pensate che mi metta a criticare il film. Il verso di quel verso di Dante chiarisce le mie intenzioni. Plaudo all'intemerato esperimento.
Allo sparuto e smarrito spettatore non rimane molta scelta. Stagione grama, questa, e pure matta, uno scompiglio climatico, non so se è natale o ferragosto. Se si sfugge all'incessante Disneyland, fatta di fracassi ed effetti speciali, s'incappa nella... ribollita, più di una scodella, da farci una scorpacciata ad averci lo stomaco.
Abbraccerei l'intero cast, credetemi, anche i più superflui ed approssimativi, ce l'hanno messa tutta per farci felici.
Kessisoglu con il Bizzarri, da onesti cabarettisti, da tempo hanno fatto un salto, non so se di qualità, certo d'impegno sociale. A loro è stata affidato il compito, fin ad ora inopinato, di fare satira politica, che dico, geopolitica, con respiro internazionale, mirano a bersagli che non dormono più tranquilli.
Buccirosso, poi, per me è come Scarlett Johansson. Non fraintendetemi, mi spiego. Vado a vederlo, come dire, ad occhi chiusi, prescindendo dal film, di solito perdibile e/o dimenticabile. Non sto scherzando, professionista serio, caratterista efficace, assicura prestazione impeccabile ed incisiva, forse stavolta con qualche prosecchino di troppo.
Non so essere, non dico, severo ma nemmeno obiettivo con "l'opera prima". Ad Andrea siamo tutti riconoscenti e affezionati, per il tramite del suo Maurizio o, forse, apprezziamo Maurizio per il tramite del suo Andrea. Zalone, affinita artistica ma non parentela in quanto nome di battaglia del più noto Checco. Ce l'avete presente, ultimamente ha composto una lirica delicata e significativa, "Sulla Barca dell'Oligarca", tra poco la canterete tutti.
Segno dei tempi, siamo messi così con l'arte e la... cultura. Il "nuovo" avanza? Chiederselo mi sembra fare umorismo, anche stavolta a buon mercato.
Non mi pento di aver visto il film. Non posso che dire: grazie.
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