marco zanelli
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giovedì 26 gennaio 2023
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molto fumo iridescente per un modestissimo arrosto
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Personalmente ho trovato “Avatar la via dell’acqua” molto “americano”, ovvero un pacchetto con un confezionamento assolutamente ipertrofico ed appariscente ma con un contenuto molto modesto se non risibile in termini narrativi. Del resto con un budget a disposizione come quello impiegato in questa produzione non è difficile produrre immagini visivamente impattanti e molto utili a coprire le apodittiche carenze della storia vera e propria che, se raccontata in un libro privo di illustrazioni, risulterebbe banale, scontata e priva di reale interesse. Se volete vedere del talento genuino andate su YouTube e cercare Lone Animator, pseudonimo di Richard Svennson, semisconosciuto film maker svedese che con mezzi poverissimi e lavorando nella sua abitazione riesce a dare vita a memorabili animazioni in stop-motion.
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harloch74
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domenica 15 gennaio 2023
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da vedere
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Bisogna proprio ammettere che James Cameron è una macchina per far soldi. 13 anni dopo il primo capitolo esce questa “via dell’acqua” che ripropone sostanzialmente la trama di fondo del primo con più o meno i soliti personaggi e con l’aggiunta di nuovi funzionali alla trama. Effetti speciali video e audio superlativi, come solo Cameron può garantire. Per il resto i punti forti sono allo stesso tempo i punti deboli: trama esile eccessivamente lunga per ciò che deve raccontare e un monopolio esclusivo di effetti speciali. Consiglio di vederlo come esperienza, di vederlo al cinema e in 3D. In altre forme diventa un film dimenticabile.
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frettuda22
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sabato 14 gennaio 2023
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film estremo nelle sue qualità e carenze.
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Scrivo il commento sul film “Avatar: la via dell’acqua” a caldo; sono appena tornato dal cinema Uci cinemas a porta di Roma, sala imax.
Sono stanco. Il film, si sa, dura tre ore. Sapevo che la trama sarebbe stata molto semplice. Sapevo che lo spettacolo sarebbe stato il massimo per questa tecnologia. Sapevo che la sala sarebbe stata anch’essa ipertecnologica. Confermo che è tutto vero: è uno spettacolo per gli occhi, un salto avanti enorme rispetto al primo Avatar, che a suo tempo mi deluse. Non so se attribuire il merito alla tecnologia utilizzata o alla qualità della sala ma per la prima volta ho percepito la profondità dello spazio con gli occhi, sia nelle scene “terrestri” e anche di più in quelle acquatiche, ma, per assurdo, i picchi più alti di questa “illusione” la trovavo più nelle scene statiche dei dialoghi.
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Scrivo il commento sul film “Avatar: la via dell’acqua” a caldo; sono appena tornato dal cinema Uci cinemas a porta di Roma, sala imax.
Sono stanco. Il film, si sa, dura tre ore. Sapevo che la trama sarebbe stata molto semplice. Sapevo che lo spettacolo sarebbe stato il massimo per questa tecnologia. Sapevo che la sala sarebbe stata anch’essa ipertecnologica. Confermo che è tutto vero: è uno spettacolo per gli occhi, un salto avanti enorme rispetto al primo Avatar, che a suo tempo mi deluse. Non so se attribuire il merito alla tecnologia utilizzata o alla qualità della sala ma per la prima volta ho percepito la profondità dello spazio con gli occhi, sia nelle scene “terrestri” e anche di più in quelle acquatiche, ma, per assurdo, i picchi più alti di questa “illusione” la trovavo più nelle scene statiche dei dialoghi.
Quindi tutto bene? Si e no. Si perché lo spettacolo visivo c’è, ed è il meglio del meglio ma tutto il resto? L’audio, per me, che sono abituato a sentire i film con l’audio originale e la presa diretta, è stato un po' faticoso reggerlo per tutto il film. Pompatissimo, iperbolico, con il tappeto del commento musicale invadente e onnipresente. Le voci degli attori troppo piatte e povere di tridimensionalità, come è solito nelle voci doppiate come anche nell’audio ambiente intorno agli attori. E la trama? Bè….quella non c’è. E’ banale, stereotipata, scontata. Dentro c’è il Vietnam, il colonialismo, Moby Dick, il costruttore di stelle di Olaf Stapleton, Pinocchio, il trionfo della famiglia.
I cattivi sono cattivissimi, i buoni sono buonissimi, la natura meravigliosa e benevola.
La trama oltre ad essere banale è lunga, troppo lunga. Tutto bello, tutto meraviglioso, ma dopo un’ora mi ero già stancato e all’intervallo, se non fossi stato in compagnia, me ne sarei andato; non ce la facevo più, ero saturo.
E’ stato come guardare una serie di quadri molto belli a lungo; troppo a lungo. Per quanto belli dopo un po' subentra la stanchezza e vorresti passare oltre.
Malgrado questo sulla base di questa esperienza consiglio comunque di vedere il film, ovviamente in una sala imax, ma di non farsi scrupoli se si vuole uscire dalla sala prima del tempo.
L’ultima considerazione riguarda Avatar 3 e 4. Non ho intenzione, quando usciranno, di andare a vederli: mi è bastato questo.
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cristiano zattara
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lunedì 9 gennaio 2023
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solo effetti speciali...
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Storia banale e innescata, in uno dei passaggi chiave, da una leggerezza assurda se osserviamo i valori morali messi in campo nel film. Si salva solo per gli effetti speciali indubbiamente al top.
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tristaaaannn
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sabato 7 gennaio 2023
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meraviglioso
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Fotografia stupenda e grandi emozioni. Tre ore volate. Da vedere assolutamente.
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paolp78
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sabato 7 gennaio 2023
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una meraviglia per gli occhi
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In ambito cinematografico è usanza molto diffusa quella di denigrare i grandi successi commerciali, con la scusa dello scarso spessore artistico dell’opera. In effetti spesso sono critiche fondate, mentre altre volte sono il frutto di ingiustificato snobismo, che rivela prevenzione e scarsa obiettività come nel caso di quelle rivolte alla cinematografia di James Cameron ed in particolare ad “Avatar”, autentico capolavoro con la quale l’autore canadese ha espresso ai massimi livelli il suo genio visionario.
Con questo sequel “Avatar - La via dell'acqua” Cameron dimostra un eccezionale coraggio nel tornare su un’opera di tale successo (ancora oggi il film di maggior incasso nella storia del cinema), realizzando una produzione costosissima e quindi ponendosi nella scomoda posizione di dover per forza ottenere un enorme successo planetario per non fallire.
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In ambito cinematografico è usanza molto diffusa quella di denigrare i grandi successi commerciali, con la scusa dello scarso spessore artistico dell’opera. In effetti spesso sono critiche fondate, mentre altre volte sono il frutto di ingiustificato snobismo, che rivela prevenzione e scarsa obiettività come nel caso di quelle rivolte alla cinematografia di James Cameron ed in particolare ad “Avatar”, autentico capolavoro con la quale l’autore canadese ha espresso ai massimi livelli il suo genio visionario.
Con questo sequel “Avatar - La via dell'acqua” Cameron dimostra un eccezionale coraggio nel tornare su un’opera di tale successo (ancora oggi il film di maggior incasso nella storia del cinema), realizzando una produzione costosissima e quindi ponendosi nella scomoda posizione di dover per forza ottenere un enorme successo planetario per non fallire. A quanto pare anche stavolta il geniale regista ha vinto la scommessa in modo strameritato.
Cameron riesce a replicare l’operazione eseguita nel primo film, regalando al pubblico uno spettacolo che lascia a bocca aperta e che ti porta letteralmente in un altro mondo per oltre tre ore, che scorrono leggerissime e velocissime.
Ancora una volta si resta meravigliati dalla creazione di Cameron e dalla capacità anche solo di immaginare qualcosa di questo genere.
Quanto alla messa in scena c’è solo da togliersi il cappello di fronte ad un lavoro di tale livello tecnico; lo studio, la meticolosità e l’abilità che ci devono essere voluti sono difficili anche solo da intuire, ma certamente non possono essere sminuiti e meritano rispetto ed un grande tributo.
La storia è meno potente che nel primo film, anche perché la sceneggiatura è condizionata dal doversi calibrare rispetto ad un ciclo di film di cui questo è soltanto il primo capitolo; tuttavia la trama è avvincente e molto ben narrata.
Eccezionali le riprese acquatiche, che sono il più rilevante elemento di novità rispetto al primo film e confermano l’ottimo feeling di Cameron con questo elemento, già evidenziato in passato in pellicole come “The Abyss” e “Titanic”. Tra le altre sequenze è da ricordare quella della caccia agli enormi cetacei dei mari di Pandora (i tulkun), nella quale Cameron propone in una prospettiva rovesciata rispetto a quella classica le tematiche di capolavori letterari (“Moby Dick” di Melville) o cinematografici (“Lo squalo” di Speilberg), rimettendo così in primo piano le battaglie animaliste ed ambientaliste che già avevano caratterizzato la pellicola del 2009.
Le prove attoriali sono la parte meno interessante del film in quanto la gran parte del cast, che vede la conferma di Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver e Stephen Lang e l’aggiunta di Kate Winslet, recita con la tecnica del motion capture.
Il ciclo di Avatar con i suoi incassi stratosferici e la sua impressionante forza visiva, passerà alla storia del cinema, checché ne dica qualche detrattore … poco intenditore.
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marce84
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giovedì 5 gennaio 2023
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avatar 2: un''esperienza immersiva
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Jake Sully e Neytiri hanno creato la loro famiglia sul pianeta Pandora, 3 figli a cui si aggiungono Kiri, figlia naturale della scomparsa dottoressa Augustine e “Spider” un orfano umano cresciuto da loro. La serenità familiare tuttavia è sconvolta dal ritorno sul pianeta da parte degli esseri umani, chiamati “la gente del cielo”, convinti a rimpossessarsi di zone del pianeta e massacrare i nativi. Tra i nuovi arrivati dal cielo ci sono anche pericolosi Avatar creati ad hoc con un backup della memoria di ex marines. Tra di loro è presente anche l’aggressivo e vendicativo avatar del colonnello Quaritch, deciso a trovare Jake e Neytiri.
Per salvare la propria famiglia i due protagonisti decidono di lasciare la propria casa nella foresta e chiedere ospitalità alla tribù dei Metkayna, una popolazione che vive in remote isole nell’Oceano.
Jake e la sua famiglia dovranno quindi farsi accettare dalla nuova tribù, conquistare la loro fiducia e soprattutto acquisire le loro abilità nella conoscenza del mare. Ma Quaritch e i suoi uomini sono pronti ad attraversare l’Oceano pur di trovare Jake e vendicarsi.
A 13 anni di distanza dal primo film, esce questo secondo capitolo di Avatar, sempre girato da James Cameron. Le aspettative dopo il grande successo del primo film erano molto alte e, il regista, direi che non le ha deluse. Avatar 2 – la via dell’acqua è un’esperienza immersiva, le scene e le immagini sono di una bellezza devastante e hanno il potere di immergere lo spettatore per 3 ore e trasportarlo letteralmente in un altro pianeta. Il film va assolutamente visto al cinema in 3D per godere totalmente della magnificenza degli effetti speciali e delle scenografie.
La trama è semplice e lineare e si inserisce nel filone della lotta fra bianchi e nativi, come già accaduto nel primo film: qui però vengono aggiunti alcuni temi universali quali quello della famiglia, il rapporto tra figli e genitori, l’accettazione del diverso, l’inclusività. Ma soprattutto viene ancora una volta presentato l’essere umano come un essere arrogante, violento, distruttivo, come una minaccia per la bellezza della vita e come portatore di morte e devastazione. A loro vengono contrapposti i Na’vi: popolazione affascinante, intelligente, selvaggia, che vive in una sorta di connessione con la natura che li circonda, come dimostrano ad esempio alcune scene sottomarine con gli enormi cetacei, chiamati Tulcun.
Il film dura 3 ore ma è caratterizzato da un ritmo serrato di azione, stupore, emozioni, empatia con i protagonisti. Tanto che non vorremmo più abbandonare Pandora. Questo sequel con il suo forte messaggio ecologista e pacifista, arriva ancora di più, rispetto a quello del 2009, ad intercettare un’urgenza quanto mai attuale in questi periodi bui dove guerre, pandemie e crisi climatica ci fanno simpatizzare totalmente per i Na’vi
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peppy86
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mercoledì 4 gennaio 2023
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gli alieni siamo noi
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Dopo più di dieci anni dal successo del primo Avatar, James Cameron sviluppa ed evolve l'arte cinematografica coerentemente con quanto fatto col primo capitolo.
Nonostante si intitoli La via dell'acqua, gli scenari acquatici vengono svelati dopo un'ora dall'inizio della pellicola. Da quel momento in poi, Cameron trascina lo spettatore tra le onde del pianeta Pandora. Non è tanto la trama a rapire lo spettatore, quanto le immagini e i meravigliosi quadri pensati dal regista. Il lato visivo è la porta per entrare in questo mondo e capirne le dinamiche narrative.
Ho visto il film sia in 2D che in 3D, e nonostante il primo sia sicuramente godibile, il 3D rende l'esperienza più immersiva e fluida, lasciando la sensazione di aver nuotato realmente assieme ai Na'vi.
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Dopo più di dieci anni dal successo del primo Avatar, James Cameron sviluppa ed evolve l'arte cinematografica coerentemente con quanto fatto col primo capitolo.
Nonostante si intitoli La via dell'acqua, gli scenari acquatici vengono svelati dopo un'ora dall'inizio della pellicola. Da quel momento in poi, Cameron trascina lo spettatore tra le onde del pianeta Pandora. Non è tanto la trama a rapire lo spettatore, quanto le immagini e i meravigliosi quadri pensati dal regista. Il lato visivo è la porta per entrare in questo mondo e capirne le dinamiche narrative.
Ho visto il film sia in 2D che in 3D, e nonostante il primo sia sicuramente godibile, il 3D rende l'esperienza più immersiva e fluida, lasciando la sensazione di aver nuotato realmente assieme ai Na'vi.
Ad una seconda visione, ho sentito di più l'impatto narrativo dell'ottima sceneggiatura che si fregia dei tratti distintivi del cinema di Cameron. In particolare, ho trovato in questo film un attacco ormai aperto e per niente mascherato al militarismo e alla sua barbarie. Per la prima volta l'essere umano non è sotto l'attacco di un popolo venuto dallo spazio, bensì quella temuta razza aliena che adesso sta attaccando il pianeta Pandora. In pratica, questa volta gli alieni cattivi siamo noi.
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alexlaby
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martedì 3 gennaio 2023
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crollo di cameron
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Niente a che vedere con il primo Avatar che aveva coerenza narrativa, una bella idea, bei personaggi.
Qui zero trama. Scelte insulse per i protagonisti. Motivazioni risibili. Mare che di colpo diventa senza pesci e per decine di minuti (va bene che sono acquari, ma una sardina finta mettila). Mitra con miliardi di proiettili per il protagonista e bomba a mano catastrofica che tira fuori da un taschino al momento opportuno. Esercito con navi, navicelle, motoscafi siluranti, robot, missili costantemente battuto da 4-5 soggetti armati da freccette e da un cetaceo. Cattivo che sta 20 minuti sott'acqua e viene tranquillamente tirato su vivo. Sparizione di tutti gli amici dei buoni nei 40 minuti finali.
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Niente a che vedere con il primo Avatar che aveva coerenza narrativa, una bella idea, bei personaggi.
Qui zero trama. Scelte insulse per i protagonisti. Motivazioni risibili. Mare che di colpo diventa senza pesci e per decine di minuti (va bene che sono acquari, ma una sardina finta mettila). Mitra con miliardi di proiettili per il protagonista e bomba a mano catastrofica che tira fuori da un taschino al momento opportuno. Esercito con navi, navicelle, motoscafi siluranti, robot, missili costantemente battuto da 4-5 soggetti armati da freccette e da un cetaceo. Cattivo che sta 20 minuti sott'acqua e viene tranquillamente tirato su vivo. Sparizione di tutti gli amici dei buoni nei 40 minuti finali. Un Cameron alla frutta e senza alcun desser in vista. Un'accozzaglia di trovate, che irriterebbero anche un bambino un minimo critico, della durata di 3 ore e 12 minuti. E mi dicono che Cameron ha già girato il "3" e sta lavorando sul "4".
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alexlaby
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martedì 3 gennaio 2023
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crollo di cameron
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Niente a che vedere con il primo Avatar che aveva coerenza narrativa, una bella idea, bei personaggi.
Qui zero trama. Scelte insulse per i protagonisti. Motivazioni risibili. Mare che di colpo diventa senza pesci e per decine di minuti (va bene che sono acquari, ma una sardina finta mettila). Mitra con miliardi di proiettili per il protagonista e bomba a mano catastrofica che tira fuori da un taschino al momento opportuno. Esercito con navi, navicelle, motoscafi siluranti, robot, missili costantemente battuto da 4-5 soggetti armati da freccette e da un cetaceo. Cattivo che sta 20 minuti sott'acqua e viene tranquillamente tirato su vivo. Sparizione di tutti gli amici dei buoni nei 40 minuti finali.
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Niente a che vedere con il primo Avatar che aveva coerenza narrativa, una bella idea, bei personaggi.
Qui zero trama. Scelte insulse per i protagonisti. Motivazioni risibili. Mare che di colpo diventa senza pesci e per decine di minuti (va bene che sono acquari, ma una sardina finta mettila). Mitra con miliardi di proiettili per il protagonista e bomba a mano catastrofica che tira fuori da un taschino al momento opportuno. Esercito con navi, navicelle, motoscafi siluranti, robot, missili costantemente battuto da 4-5 soggetti armati da freccette e da un cetaceo. Cattivo che sta 20 minuti sott'acqua e viene tranquillamente tirato su vivo. Sparizione di tutti gli amici dei buoni nei 40 minuti finali. Un Cameron alla frutta e senza alcun desser in vista. Un'accozzaglia di trovate, che irriterebbero anche un bambino un minimo critico, della durata di 3 ore e 12 minuti. E mi dicono che Cameron ha già girato il "3" e sta lavorando sul "4".
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