math
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sabato 24 dicembre 2022
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il cinema sembra finito.
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Il primo capitolo aveva funzionato. Sebbene la trama fosse tra le più raccontate al cinema ed i personaggi un po' piatti, comunque essa aveva funzionato insieme agli effetti speciali che, seppur avevano rappresentato una componente fondamentale nella costruzione del film, allo stesso tempo avevano creato un contorno alla storia a cui lo spettatore stava assistendo. Ed è per questo che "Avatar" mi era piaciuto e mi piace tutt'ora. Perché i suoi difetti comunque non hanno intaccato il film nel complesso, regalandomi molte emozioni.
Era il 2009 e avevo 8 anni.
Ora siamo nel 2022 e ne ho 21. Ho perso fiducia nel cinema, a causa dei cinecomic. Tanti effetti speciali, talvolta belli, talvolta da buttare, e sceneggiature sempre meno coinvolgenti e piuttosto piatte.
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Il primo capitolo aveva funzionato. Sebbene la trama fosse tra le più raccontate al cinema ed i personaggi un po' piatti, comunque essa aveva funzionato insieme agli effetti speciali che, seppur avevano rappresentato una componente fondamentale nella costruzione del film, allo stesso tempo avevano creato un contorno alla storia a cui lo spettatore stava assistendo. Ed è per questo che "Avatar" mi era piaciuto e mi piace tutt'ora. Perché i suoi difetti comunque non hanno intaccato il film nel complesso, regalandomi molte emozioni.
Era il 2009 e avevo 8 anni.
Ora siamo nel 2022 e ne ho 21. Ho perso fiducia nel cinema, a causa dei cinecomic. Tanti effetti speciali, talvolta belli, talvolta da buttare, e sceneggiature sempre meno coinvolgenti e piuttosto piatte.
Ahimè, questo secondo capitolo della saga di Avatar non è da meno. Ammetto che avevo posto piccole speranze in questo film, tutte quante tradite. Quindi no, non ho riacquisito fiducia nel cinema.
Questo secondo capitolo possiede effetti speciali superiori al primo, molto più suggestivi e incantevoli e coinvolgenti. Non ho mai visto in nessun altro film l'acqua realizzata in una maniera quasi realistica in computer grafica. Quindi, belli gli oceani e i paesaggi marini di Pandora. Tolti gli effetti speciali, però, che rimane?
Una storia piatta, senza mordente, pur presentando un sacco di temi (come la famiglia e il legame tra l'uomo e gli animali) senza approfondirli, che fa capire, quindi, quanto sia inutile il film stesso. Lo stesso Quaritch è un nemico ormai insensato, fatto e finito nel primo capitolo.
3h e un quarto di effetti speciali e basta. Spiacente, questo per me non è cinema.
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umberto
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giovedì 22 dicembre 2022
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assolutamente da vedere.... anche se...
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AVATAR - LA VIA DELL'ACQUA... Dopo 13 anni di gestazione arriva nelle sale il secondo capitolo del "digi-kolossal" di James Cameron, un film atteso soprattutto per la curiosità del pubblico verso quell'aspetto digitale che tanto aveva affascinato nel 2009. Da questo punto di vista l'attesa non è stata vana perché è stato fatto un ulteriore passo avanti nella creazione di effetti speciali che rasentano la perfezione, in cui ogni minimo particolare è curato minuziosamente, rendendo ogni sequenza molto naturale e reale, anche senza la visione 3D. Ciò si nota soprattutto nella parte centrale del film che sembra un documentario del National Geographic messo a spezzare tutta la storia.
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AVATAR - LA VIA DELL'ACQUA... Dopo 13 anni di gestazione arriva nelle sale il secondo capitolo del "digi-kolossal" di James Cameron, un film atteso soprattutto per la curiosità del pubblico verso quell'aspetto digitale che tanto aveva affascinato nel 2009. Da questo punto di vista l'attesa non è stata vana perché è stato fatto un ulteriore passo avanti nella creazione di effetti speciali che rasentano la perfezione, in cui ogni minimo particolare è curato minuziosamente, rendendo ogni sequenza molto naturale e reale, anche senza la visione 3D. Ciò si nota soprattutto nella parte centrale del film che sembra un documentario del National Geographic messo a spezzare tutta la storia. Quest'ultima, purtroppo, non è all'altezza di tutta la struttura che la racconta. Essa è abbastanza scontata, poco originale e trova i suoi picchi emotivi solo nei momenti degli scontri e delle battaglie. Se non ci fossero stati gli effetti speciali (voto 10 e lode) e la parte "documentario" (l'ora in più di durata totale), il film sarebbe stato da 7 massimo. Nonostante ciò, è assolutamente da vedere al cinema.
Voto: 9
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franco bartoli
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giovedì 22 dicembre 2022
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tre ore di magnifica noia
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Non si può non restare ammirati dal prodigioso livello raggiunto dagli effetti speciali in questo film. Visto in 3D è un'esperienza visiva impareggiabile. Sarebbe tutto perfetto se il film non fosse di una noia mortale dal punto di vista della narrazione e della recitazione (se vogliamo considerare attori gli amabili omoni blu). In pratica, dopo l'impatto iniziale notevole ci si abitua agli effetti visuali. E si sta per tre ore a contemplare un bellissimo salvaschermo iper-tecnologico dove gli eventi si susseguono in modo macchinoso e poco coinvolgente, forse anche perché l'effettistica straordinaria prevale su tutti gli altri aspetti della narrazione.
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temat825
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mercoledì 21 dicembre 2022
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purtroppo la magia non si è ripetuta
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Speravo che si ripetesse la magia del primo Avatar, quella che a quasi 50 anni di età mi fece tornare bambino, saltare sulla poltrona del cinema, gridare di stupore e soprattutto, per la prima volta nella storia della cultura, tifare spudoratamente contro gli umani. Tutto impeccabile (perciò le mie 3 stelle) ma ho capito che le magie non si ripetono, si possono soltanto rinnovare e stavolta non è successo. Ho anche capito che la magia è fusione perfetta di forma e contenuto, qui alla forma è mancato l'effetto sorpresa e il contenuto è davvero troppo scarno e didascalico, oltretutto sporcato dal colonialismo implicito nella fuga dei Sully verso i popoli del mare.
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rosmersholm
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martedì 20 dicembre 2022
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stupore e noia
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Probabilmente era inevitabile che, per ottenere il successo di botteghino necessario a ripagare i costi, la storia fosse declinata nel modo più semplice e familiare possibile. Ma infine, quante volte abbiamo viso queste storie nel cinema americano? Migliaia... Tutto è nello stupore delle immagini, che presto passa, lasciando un senso di vuoto e di noia. E' cinema? Forse non più.
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gfm22
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lunedì 19 dicembre 2022
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uno spettacolo per gli occhi
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Film stupendo! Cameron questa volta ha deciso di seguire maggiormente lo sviluppo dei personaggi e la storia della famiglia Sully all'interno della nuova tribù, senza però dimenticare di farci immergere nuovamente in questo mondo stupendo e facendoci scoprire le meraviglie sottomarine di Pandora! Da vedere sicuramente al cinema!
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antonio montefalcone
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lunedì 19 dicembre 2022
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un sequel visionario superiore al suo predecessore
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Visto il planetario, eccezionale successo del primo “Avatar” nel 2009, il regista James Cameron decise di realizzare una trilogia che avrebbe allargato l’universo narrativo di Pandora. Sempre rimandata. Ora, dopo 13 anni e ben otto rinvii, il tanto atteso sequel è arrivato: “Avatar – La via dell’acqua”, ambientato 15 anni dopo le vicende della prima pellicola e concentrato sull'oceano di Pandora e una parte della foresta pluviale, nonché sulla storia generazionale della famiglia di Jake Sully e della sua compagna Neytiri.
Nel 2012 Cameron iniziò a progettare il sequel autonomamente, pensandolo tutto sott’acqua.
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Visto il planetario, eccezionale successo del primo “Avatar” nel 2009, il regista James Cameron decise di realizzare una trilogia che avrebbe allargato l’universo narrativo di Pandora. Sempre rimandata. Ora, dopo 13 anni e ben otto rinvii, il tanto atteso sequel è arrivato: “Avatar – La via dell’acqua”, ambientato 15 anni dopo le vicende della prima pellicola e concentrato sull'oceano di Pandora e una parte della foresta pluviale, nonché sulla storia generazionale della famiglia di Jake Sully e della sua compagna Neytiri.
Nel 2012 Cameron iniziò a progettare il sequel autonomamente, pensandolo tutto sott’acqua.
Solo l’anno dopo coinvolse il team di sceneggiatori che ha delineato contemporaneamente quattro storie che continueranno a parlare del rapporto dell’Uomo con la Natura. Per scrivere tutte le singole sceneggiature sono stati impiegati complessivamente quattro anni.
Costato oltre 350 milioni di dollari (il primo “solo” 237 milioni di dollari), e girato contemporaneamente al terzo episodio della serie tra gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda, per rientrare nei costi, il secondo capitolo, dovrà incassare almeno 2 miliardi di dollari (da qui la non sicurezza di completare e far uscire nei cinema i capitoli 4 e 5). In questo godibile e piacevole sequel in live action, la trama ci fa ritrovare i due protagonisti Jake Sully e Neytiri ancora insieme e con figli al seguito, pronti ad esplorare lo sconfinato mondo di Pandora e ad affrontare nuovi conflitti con l'umanità. La trama, però, è l’ultima delle cose che interessano a Cameron. La sceneggiatura, scritta dal regista insieme a Rick Raffa e Amanda Silver, infatti è minimale, semplice, lineare, ma anche più strutturata e stratificata rispetto alla precedente, e punta tutto sulla grandiosità e magniloquenza visiva della messinscena e dell’esperienza da kolossal visionario nel suo insieme. Tutto è cosìcredibile che l’immersione dello spettatore è naturale e molto affascinante.
Ogni singolo dettaglio è dovuto essere stupefacente al solo fine di catturare la curiosità, l’attenzione ma anche quella sensazione di magia avvertita dallo spettatore e dovuta al fascino tutto cinematografico di (farci) meravigliare davanti a ciò che ci viene proiettato sul grande schermo.
Nel seguire le varie vicende, i vecchi e i nuovi personaggi, lo spettatore si sposta verso scenografie ancora inesplorate dell’oceano del pianeta Pandora. Partecipa emotivamente molto di più del primo capitolo a moti e stati d’animo, a disavventure, viaggi, sentimenti e passioni di ogni personaggio e dell’intera vicenda narrata. Si addentra in location mozzafiato e incantevoli, ne subisce l’attraente e magnetico splendore; respira le atmosfere ora epiche, ora intimistiche, ora sospese, ora tensive, tra dramma e pathos sempre forti ed intensi.
La nuova tecnologia di Cameron, attraverso la quale il regista torna a ragionare su temi ecologisti, è inappuntabile e ineguagliabile: alterna i momenti girati a 24fps (principalmente i dialoghi) a quelli in 48fps e cioè le scene d'azione e quelle sott'acqua. La sua scelta di regia è tutta a favore della spettacolarità pura, della sorpresa affascinante, di tutto quello che può oltrepassare i limiti della realtà.
L’opera si concede autentiche pause di grandiosità visiva – la scoperta dei giganteschi cetacei Tulkun, la catastrofe finale, le lunghe sequenze sottomarine – catturando lo spettatore con lunghe scene che aggiungono poco al plot in sé e per sé, ma molto al gusto dello spettacolo visionario e fantasioso.
Dalla sequenze d’azione coreografate in modo pulito e girate con perizia, alla fotografia di Russell Carpenter, all’avvolgente lavoro sul sonoro, Cameron ancora una volta si affida al potere delle immagini, ma per fortuna non si dimentica del fattore umano e spirituale. Il fulcro di tutto continua ad essere l’essenza dell’umano, qui simboleggiata dalla famiglia, dallo restare insieme, malgrado problemi e pericoli. Nel solco tracciato dai rapporti umani (soprattutto se a contatto con la Natura) emerge anche l’impellente accettazione che qualcosa debba finire o cambiare se si vuol far nascere qualcos’altro di migliore o di più vitale. La famiglia Sully passa dall’aria all’acqua al solo fine di sopravvivere, e, per adattarsi a nuove abitabilità, impara anche a cavalcare creature marine, a respirare sott’acqua, a fondersi in ciò che è liquido e mutevole. L’allegoria ecologista e ambientalista assume nuove e più struggenti sfumature tematiche. Il regista rielabora e aggiorna i grandi temi del capitolo precedente sulla base dei mutamenti della società attuale, per trattare nuovamente di connessioni tra esseri viventi (dove la collettività deve prevalere sull’ego), ma anche di valori universali sempre validi e nobili, quali la famiglia (in questo caso allargata), l'amore, la convivenza con la Natura e la curiosità per tutto ciò che è altro da noi.
Il futuro sarà di chi saprà guardare il mondo con occhi nuovi. I valori che tanto dovrebbero contare oggi non devono essere quelli dell’arroganza e della violenza, ma piuttosto quelli del rispetto, dell’inclusione, dell'apertura al diverso – che sia un membro adottato della famiglia, una cultura che non conosciamo, un modo differente di percepire la spiritualità...
Perché questa è l’unica via per la salvezza del genere umano. Questo è “Avatar - La via dell'acqua”, la via del grande cinema…
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[+] bello ma ora basta.
(di 67user)
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jaylee
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domenica 18 dicembre 2022
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ritorno su pandora
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Ben 13 anni dal primo Avatar, James Cameron torna a dipingerci il mondo di Pandora con i suoi nativi dalla pelle blu, (non i Puffi, i Na’avi), le sue foreste smeraldo con una fauna incredibile, e i colonizzatori terrestri che, stavolta, giusto per togliere ogni dubbio, sono venuti per sgomberare i vecchi occupanti per fare spazio ai nuovi (cioè noi, che, alla fine, sembra che riusciremo a rendere invivibile il nostro pianeta).
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Ben 13 anni dal primo Avatar, James Cameron torna a dipingerci il mondo di Pandora con i suoi nativi dalla pelle blu, (non i Puffi, i Na’avi), le sue foreste smeraldo con una fauna incredibile, e i colonizzatori terrestri che, stavolta, giusto per togliere ogni dubbio, sono venuti per sgomberare i vecchi occupanti per fare spazio ai nuovi (cioè noi, che, alla fine, sembra che riusciremo a rendere invivibile il nostro pianeta). E, visto che sono proprio cattivi, vogliono proprio vendicarsi di Jake Sully, ex marine ora convertitosi alla causa Na’avi, e adesso padre di famiglia con ben 4 marmocchi.
La trama è piuttosto semplice, tanto che, di fatto, l’unica cosa che dobbiamo aggiungere è che Jake, per sfuggire alla suddetta vendetta, deve abbandonare le sue foreste e raggiungere un altro clan, quello dei Metkayina, o il Popolo dell’Acqua, visto che vivono nei pressi dell’Oceano. Ma se la Maometto non va alla montagna… gli Esseri Umani portano la guerra sull’Oceano. E una vecchia nemesi: il colonnelo Quaritch, riportato in vita nel miglior stile dei fumetti.
Anche stavolta, il film è una meraviglia da un punto di vista visivo, anzi ancora di più, visto che stavolta la maggior parte dell’azione si svolge in acqua, con creature simili a delfini, squali e balene (telepatiche) che sono assolutamente impressionanti. Cambio alla musica, non più James Horner, deceduto qualche anno fa, ma Simon Franglen, che comunque non aggiorna moltissimo.
Vero però che rispetto a 13 anni fa, l’effetto sorpresa è ormai passato, un po’ come è successo alla franchigia di Jurassic Park; con in più, visto tutti i vari film di Supereroi nel mezzo, anche un po’ di senso di “posticcio”: i Na’avi, sebbene animati benissimo, non sembrano neanche più così realistici.
Da qui in poi, si scende rapidamente, purtroppo: Avatar 2 è un film di oltre 3h con una trama così semplice (ancora più semplice del primo film) che più che cinema sembra uno di quelle lunghissime demo che si vedono nella grande distribuzione di elettronica per dimostrare quanto sono vividi i colori degli schermi in esposizione.
Inutile fare riferimento alle performance degli attori: completamente sommersa dagli effetti speciali che li rendono blu e alti 3 metri. Dicevamo una lunghissima demo, dove non succede niente o quasi per l’80% del film, solo lunghe scene dove si cavalcano animali fantastici in mezzo alle onde; e i riflettori non sono più tanto sugli adulti, ma sui ragazzi, segno che il target è quello delle famiglie, magari mettendo insieme i genitori che hanno visto il primo Avatar e i loro figli, per un effetto un po’ mieloso di immedesimazione. Il messaggio è pure edificante, che è un po’ quello ecologico del primo, unica evoluzione è che siamo passati dal Salviamo Le Foreste a Salviamo gli Oceani. Insomma, per 13 anni di lavorazione, un film complessissimo nella realizzazione, ma un po’ misero il risultato. Sospettiamo che se ne sia accorto anche lo stesso Cameron: dei 4 sequel previsti (uno ogni due anni), per ora l’unico ad uscire di sicuro sarà il terzo, per gli altri si aspetta l’esito del botteghino. Boh, onestamente, non è più cinema, solo tecnologia applicata al business.
Facciamo una metafora adatta a chi si ricorda il mondo della tecnologia di 13 anni fa: Avatar 2 è meraviglioso e soporifero come lo screensaver dell’acquario con i Pesci. Più che Avatar 3D, 3Z: nel senso di zzz. (www.versionekowalski.it)
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pinocchietto
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sabato 17 dicembre 2022
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un emozionante ritorno su pandora!
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Un emozionante ritorno su Pandora: il mondo dei Na'vi. Uno dei migliori film, come Avatar del 2009, da vedere in 3D! I personaggi sembrano uscire dallo schermo e sembra di assistere in prima persona agli eventi. Il mondo dei Na'vi è cambiato ed è nuovamente in pericolo. L'uomo è la causa del male come nella realtà. Stiamo distruggendo il nostro pianeta che era la nostra Pandora. Pandora è la nostra casa, noi siamo Pandora. Le case dei Na'vi assomigliano alle tende degli indiani d'America, per me questo non è un caso e ricorda il genocidio degli indiani d'America. Secondo me è un buon sequel che tratta temi molto attuali come l'amore, la famiglia e il lutto. Il monologo iniziale sull'acqua che poi ritorna verso la fine è molto poetico e universale! Film emozionante che in alcune parti fa piangere.
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Un emozionante ritorno su Pandora: il mondo dei Na'vi. Uno dei migliori film, come Avatar del 2009, da vedere in 3D! I personaggi sembrano uscire dallo schermo e sembra di assistere in prima persona agli eventi. Il mondo dei Na'vi è cambiato ed è nuovamente in pericolo. L'uomo è la causa del male come nella realtà. Stiamo distruggendo il nostro pianeta che era la nostra Pandora. Pandora è la nostra casa, noi siamo Pandora. Le case dei Na'vi assomigliano alle tende degli indiani d'America, per me questo non è un caso e ricorda il genocidio degli indiani d'America. Secondo me è un buon sequel che tratta temi molto attuali come l'amore, la famiglia e il lutto. Il monologo iniziale sull'acqua che poi ritorna verso la fine è molto poetico e universale! Film emozionante che in alcune parti fa piangere. Consiglio la visione in 3D a chi ha già visto il film precedente ed è rimasto affascinato da quel fantastico mondo e dalla storia d'amore e di vita del protagonista.
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