lovemovies
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domenica 12 marzo 2023
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non ci ho capito tanto
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Non ci ho capito tanto di questo film. Sarà pure un mio limite, ma ho fatto molta fatica a cogliere i collegamenti fra la trama del film ed i fatti di storia legati alla morte di Aldo Moro. Nel film c'è di tutto, come da classico: poliziotti corrotti, politici dalla squallida moralità, l'eroe buono (in questo caso "bravo"), donne inscrutabili e abili manipolatrici, oltre che a sparatorie, regolamento di conti, colpi di scena. Ecco, innumerevoli colpi di scena, soprattutto poco credibili e che esulano da quella sorta di testimonianza storica della quale il film pare voglia farsi carico. A mio parere non ci riesce e sotto questo aspetto il film mi pare presuntuoso.
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Non ci ho capito tanto di questo film. Sarà pure un mio limite, ma ho fatto molta fatica a cogliere i collegamenti fra la trama del film ed i fatti di storia legati alla morte di Aldo Moro. Nel film c'è di tutto, come da classico: poliziotti corrotti, politici dalla squallida moralità, l'eroe buono (in questo caso "bravo"), donne inscrutabili e abili manipolatrici, oltre che a sparatorie, regolamento di conti, colpi di scena. Ecco, innumerevoli colpi di scena, soprattutto poco credibili e che esulano da quella sorta di testimonianza storica della quale il film pare voglia farsi carico. A mio parere non ci riesce e sotto questo aspetto il film mi pare presuntuoso. Non ho letto il romanzo di Faletti. Mi è bastato vedere il film, che diventerà uno dei tanti che si possono dimenticare.
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rosmersholm
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domenica 5 marzo 2023
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abborraccione
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Resinaro è un buon professionista, ha stoffa... ma difetta di stile e rigore. Ma come si fa a mettere in scena una sceneggiatura così ridicola e abborracciata? Nella seconda parte del film, i colpi di scena si susseguono senza logica, col solo fine di stupire lo spettatore (mancano solo gli alieni) e il risultato di diventare fastidiosi e molesti. E poi, le inflessioni romanesche in piena Milano anni '70, gli anacronismi a tutti i livelli, le scenografie tirate via alla "io speriamo che me la cavo". E magari lasciare stare Moro, quando non è necessario? Eddai...
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mimmo fvcg
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sabato 19 marzo 2022
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il festival dell'assurdo
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unica cosa buona del film , il povero Libero de Rienzo , poi il festival dell'assurdita'
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jonnylogan
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mercoledì 18 agosto 2021
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la milano da bere ?
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Milano, 1978. Una sera all’uscita dell’Ascot, un locale del centro storico, Bravo, un protettore di prostituite che si occupa di trovare la donna giusta per clienti facoltosi, e il suo amico Daytona scommettono riguardo una ragazza intravista per strada e che Daytona vorrebbe conoscere. Bravo avvicina la ragazza con una banale scusa e organizza per l’amico una serata memorabile, da quel momento però la sua vita cambierà definitivamente.
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Milano, 1978. Una sera all’uscita dell’Ascot, un locale del centro storico, Bravo, un protettore di prostituite che si occupa di trovare la donna giusta per clienti facoltosi, e il suo amico Daytona scommettono riguardo una ragazza intravista per strada e che Daytona vorrebbe conoscere. Bravo avvicina la ragazza con una banale scusa e organizza per l’amico una serata memorabile, da quel momento però la sua vita cambierà definitivamente.
Uno dei best seller di Giorgio Faletti, probabilmente il romanzo più complesso in termini di trama, diventa nelle mani del quarantenne Fabio Resinaro, alla sua prima prova in solitaria senza l’appoggio del suo omonimo, un thriller con implicazioni di cronaca che vanno a intrecciarsi con la vita di Bravo, il romano Mario Sgueglia che rapidamente dalle serie TV riesce a passare a un prodotto complesso e contorto scritto e interpretato per il piccolo schermo. Sgueglia pecca però in termini recitativi non riuscendo a fornire al protettore che risiede alla periferia del capoluogo lombardo e dotato di una particolare peculiarità fisica, quella profondità e risolutezza che al contrario trasparivano dalle descrizioni minuziose dello scrittore astigiano. Al fianco di Bravo, bilanciandone la performance, evoluiscono buoni comprimari come la siciliana Miriam Dalmazio, nel ruolo di Carla, merce di scambio per una scommessa tra lo stesso Bravo e Paolo Rossi, qui nella parte di Daytona, appassionato di auto e adepto del gioco d’azzardo. Francesco Montanari, barman non vedente e inventore di sciarade, fino ad arrivare a Michele Placido e Libero De Rienzo, in una delle sue ultime prove, che aggiungono alla trama due figure, rispettivamente un politico e un poliziotto, corrotte e ben caratterizzate. Quel che però riuscì a Faletti nel romanzo, restituendoci sia gli ambienti sia i ricordi di una giovinezza passata fra i locali di Milano, non riesce alla pellicola, nonostante ricostruzioni d’ambiente molto fedeli, ma che a conti fatti passano in secondo piano causa un impalcatura che porta il film a sembrare un salto nel tempo a ritroso con attori che fingono di trovarsi sul finire degli anni di piombo ma che recitano come fossero al giorno d’oggi. Forse non si poteva fare e sperare di meglio ma speriamo che in futuro le rimanenti opere di Faletti possano avere una sorte cinematografica migliore.
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