figliounico
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martedì 3 ottobre 2023
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autolesionismo al quadrato
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Horror cerebrale, claustrofobico e criptico di Lucile Hadžihalilović di una lentezza mostruosa con scene che si ripetono sempre uguali, in particolare quella in cui un uomo in una grande casa buia con le imposte perennemente chiuse prepara ogni mattina una dentiera con la saliva ghiacciata di una bambina che accudisce per conto di un misterioso personaggio prelevata il giorno prima e tenuta in freezer. Spoiler…l’unica spiegazione accettabile è che il custode, la bambina e la cameriera bionda, sfregiata nel pub dove lavora con una bottiglia rotta, quindi con il vetro, vetro con cui saranno rifatti i denti della bambina in modo permanente, siano in realtà un’unica persona che vive in forma allucinatoria il proprio passato, fatto di continui ricoveri in cliniche psichiatriche, dove fin da piccola le viene impedito di farsi del male sostituendole i denti con quelli di ghiaccio, attraverso i suoi due alter ego fino all’autodistruzione finale metaforicamente rappresentata dalla sequenza in cui la bionda divora l’uomo ovvero sé stessa.
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Horror cerebrale, claustrofobico e criptico di Lucile Hadžihalilović di una lentezza mostruosa con scene che si ripetono sempre uguali, in particolare quella in cui un uomo in una grande casa buia con le imposte perennemente chiuse prepara ogni mattina una dentiera con la saliva ghiacciata di una bambina che accudisce per conto di un misterioso personaggio prelevata il giorno prima e tenuta in freezer. Spoiler…l’unica spiegazione accettabile è che il custode, la bambina e la cameriera bionda, sfregiata nel pub dove lavora con una bottiglia rotta, quindi con il vetro, vetro con cui saranno rifatti i denti della bambina in modo permanente, siano in realtà un’unica persona che vive in forma allucinatoria il proprio passato, fatto di continui ricoveri in cliniche psichiatriche, dove fin da piccola le viene impedito di farsi del male sostituendole i denti con quelli di ghiaccio, attraverso i suoi due alter ego fino all’autodistruzione finale metaforicamente rappresentata dalla sequenza in cui la bionda divora l’uomo ovvero sé stessa. Storia di un'autolesionista per spettatori autolesionisti.
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criticopolis
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martedì 6 dicembre 2022
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in confronto ermete trismegisto era trasparente
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Giudizio analitico: va bene l'ermetismo, va bene la ricerca di una dimensione non scontata del prodotto cinematografico, ma qui rasentiamo l'incomprensibile. Cosa c'entra la donna dalla guancia predigerita con la bambina ghiacciodentata? di cosa si sta vendicando alla fine, pasteggiando con la guancia del malcapitato protagonista? per chi lavora il badante (forse padre) pseudo-ortodontista? non lo sapremo mai. Unica cosa geniale: la musica, impostata su due sole note, rende perfettamente lo spettrale e grigio clima di assorto orrore che pervade tutto il lungometraggio. Ma non basta.
Giudizio sintetico: cagata odonto-antropofaga.
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astromelia
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lunedì 17 ottobre 2022
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qualcuno spieghi la trama
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mah...trama contorta della quale non si capisce il senso se non quasi alla fine....SPOILER trattasi (forse) di una storia di vampiri alla quale la bambina gli sono stati tolti i denti per non mordere? e restituirla alla realtà umana? ma il senso di tutto il film è intricato e necessita di più visioni o meglio della lettura della novella....horror per horror ma la spiegazione ci vuole sempre,rimane un senso altrimenti di perdita di tempo nella visione ,oppure dovremo accontentarci di vedere una storia aleatoria e non porci domande?
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(di criticopolis)
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