clod
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lunedì 4 marzo 2019
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un remake è pur sempre un remake
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Ho molto apprezzato l'originale "in ordine di sparizione", ma certo non spenderò tempo e denaro per un remake.
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flaw54
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domenica 3 marzo 2019
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uno strano film di genere
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Film anomalo che rientra nei canoni bronsoniana della vendetta e che offre a Neeson il suo solito ruolo. Ma l'atmosfera è ironico sarcasmo che accompagna tutta la vicenda lo rendono vendibile e in alcuni momenti persino divertente. Espliciti i riferimenti a Tarantino.
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franco barbagallo
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sabato 2 marzo 2019
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una commedia macacra godibilissima e divertente
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è una commedia macacra davvero godibilissima e divertente per chi ama l'uomirismo NON da cine panettoni (io non ne ho mai visto uno). Sembra una sceneggiatura scritta da tarantino. Colpi di genio? si: nelle tabelle in memoria di ogni morto e nei titoli di coda, dove gli attori vengono menzionati in ordine di apparizione (come d'uso) e poi in ordine di "dipartita" seguendo l'ordine in cui sono stati ammazzati nel corso della storia.Il protagonista è perfetto, così come i tanti caratteristi che lo circondano e che muoiono uno dopo l'altro come in uno spaghetti western dei giorni nostri. Chi va al cinema per trovare il solito trillehr sarà deluso (anche leggendo gli altri commenti vedo che molti non hanno capito nulla di questo film forse perchè vedono troppi cinepanettoni) ma questo NON è un thriller ne un film psicologico o sociale o d'avventura o d'azione, ne comico.
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è una commedia macacra davvero godibilissima e divertente per chi ama l'uomirismo NON da cine panettoni (io non ne ho mai visto uno). Sembra una sceneggiatura scritta da tarantino. Colpi di genio? si: nelle tabelle in memoria di ogni morto e nei titoli di coda, dove gli attori vengono menzionati in ordine di apparizione (come d'uso) e poi in ordine di "dipartita" seguendo l'ordine in cui sono stati ammazzati nel corso della storia.Il protagonista è perfetto, così come i tanti caratteristi che lo circondano e che muoiono uno dopo l'altro come in uno spaghetti western dei giorni nostri. Chi va al cinema per trovare il solito trillehr sarà deluso (anche leggendo gli altri commenti vedo che molti non hanno capito nulla di questo film forse perchè vedono troppi cinepanettoni) ma questo NON è un thriller ne un film psicologico o sociale o d'avventura o d'azione, ne comico. è una commedia macabra dove si sorride quasi sempre e si esce dalla sala dicendo: bravi gli sceneggiatori, il regista e gli attori, mi avete fatto davvero sorridere per due ore. Da non perdere.
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alan
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martedì 26 febbraio 2019
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un film scritto, diretto e interpretato da dilettanti.
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La proiezione inizia piacevolmente ma immediatamente è dubbio e poi certezza di quanto siano stereotipate e prevedibili le scene che seguono. Il protagonista che agisce con tale facilità nelle sue esecuzioni, non curante e senza conseguenze. Le scene e le azioni che si vedono non sono verosimili ma forzate a tal punto che viene da pensare se effettivamente sia il primo film sperimentale del regista. Definire gli attori di serie B sarebbe un eufemismo, definirlo Trash sarebbe eccessivo, certamente è una pellicola che può dare molti spunti riflessivi se si analizzano le varie incongruenze, banalità e assurdità delle scene. Non è solo irresponsabilità che è mancata ai produttori ma anche senso ecologico nello spreco di inutile pellicola.
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elpiezo
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lunedì 25 febbraio 2019
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violenza ed ironia!!!
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La morte del figlio per mano di una gang di spacciatori, trasforma un mite autista di spazzaneve in una letale macchina vendicativa.
Preciso remake del fortunato noir norvegese “In ordine di sparizione”, dove il regista (medesimo) sfrutta tutta la fisicità del poderoso Liam Neeson, bravo a calibrare in egual misura muscoli e malinconia al servizio di una grottesca dark comedy innevata, uno scenario alquanto inusuale per il celebre “giustiziere”.
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samanta
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domenica 24 febbraio 2019
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un insolito connubio
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Il film è un pò strano, nel senso che comincia con un evento drammatico e continua con eventi drammatici, peraltro svolti in un'atmosfera di sarcasmo, di ironia con toni insomma beffardi, diventando quindi un misto di contrasti non amalgamati, per intenderci non assomiglia se non da lontano a La stangata. La regia è del norvegese Hans Petter Moland che pur non essendo giovane (è del 1955) ha un ridotto curriculum di regia cinematografica, il film odierno è un remake dello stesso regista del 2014 "In ordine di sparizione" che ebbe successo in Norvegia .
La trama [elementi di spoiler]: Nelson Coxman (Liam Neeson) è l'autista dello spazzaneve di un centro turistico sciistico in Colorado vicino a Denver, ha un figlio che viene, per causa di un collega che lavora con lui e spaccia cocaina, coinvolto da una vendetta dei trafficanti che lo uccidono con una overdose di eroina.
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Il film è un pò strano, nel senso che comincia con un evento drammatico e continua con eventi drammatici, peraltro svolti in un'atmosfera di sarcasmo, di ironia con toni insomma beffardi, diventando quindi un misto di contrasti non amalgamati, per intenderci non assomiglia se non da lontano a La stangata. La regia è del norvegese Hans Petter Moland che pur non essendo giovane (è del 1955) ha un ridotto curriculum di regia cinematografica, il film odierno è un remake dello stesso regista del 2014 "In ordine di sparizione" che ebbe successo in Norvegia .
La trama [elementi di spoiler]: Nelson Coxman (Liam Neeson) è l'autista dello spazzaneve di un centro turistico sciistico in Colorado vicino a Denver, ha un figlio che viene, per causa di un collega che lavora con lui e spaccia cocaina, coinvolto da una vendetta dei trafficanti che lo uccidono con una overdose di eroina. La polizia chiude il caso credendolo un drogato, ma il padre che sa che il figlio non si drogava scopre tramite il collega cosa ha causato la morte del figlio e uccide i tre killer che hanno ucciso il ragazzo estorcendo da loro chi sia il mandante: è Trevor Colcate detto il Vichingo (Tom Baterman) un paranoico che sotto la maschera di grande finanziere traffica la droga succedendo al padre. Nelson decide di uccidere il boss tramite un killer professionista assai improbabile, ma la situazione precipa, viene coinvolta anche un altra banda di trafficanti costituita da indiani Sioux della riserva capeggiata da Toro Bianco (Tom Jackson), e i morti si contano a dozzine, il finale vedrà la morte dei cattivi e il figlio di Nelson sarà vendicato.
Come si è detto il film è un misto, la vicenda drammatica è oltretutto intercalata da siparietti in cui viene scritto la morte dell'uomo appena ucciso ovvero collettivi con più morti, ciascun nome è sormontato da un croce (un ebreo dalla stella di David), solo per il Vichingo il nome è sormontato dalla croce spezzata simbolo satanico non so se per derisione dell'ucciso, ma che non ho trovato di buon gusto. L'interpetazione di Liam Neeson è intelligente e ottima come al solito, ma quella degli altri salvo la moglie Laura Derm, è un pò macchiettistica ad esempio la recitazione di Tom Baterman costruisce un capo mafioso un pò ridicolo e maldestro. Gli indiani della banda di Toro Bianco sono dipinti in modo parodistico e con luoghi comuni, anche il momento gay è ridicolo e si tramuta in una presa in giro, insomma la politically correct è stata violata.
In conclusione pur essendo il film abbastanza gradevole e certamente non annoia lo spettatore, lascia in bocca un gusto di incompiuto, tante buone intenzioni ma non la capacità di creare uno spettacolo ben amalgamato nei toni drammatici e quelli ironici. Salvo la scena in cui il capo indiano ospitato in un lussuoso hotel passeggiando tra le "boutique", guarda incuriosito i prodotti artigianali ma leggendo l'etichetta vede la scritta "Made in China"!
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parando
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domenica 24 febbraio 2019
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assolutamente no !
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Film violento, che indugia inutilmente su visi massacrati a pugni e che non sfrutta minimamente eventi come la perdita di un figlio e l'abbandono della moglie per costruirci delle riflessioni o delle interpretazioni. Non c'è pathos, una sequenza infinita di omicidi talvolta al limite del paradossale. E' quasi una commedia. Storia sprecata che poteva essere gestita decisamente meglio, regia e sceneggiatura decisamente mediocri
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carloalberto
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venerdì 22 febbraio 2019
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neeson tra prometeo e sisifo
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Continua la serie impressionante di film glorificanti il trionfo della vendetta dell’ormai maturo Neeson che interpreta per l’ennesima volta l’eroe buono che ripristina con la violenza l’equilibrio distrutto dai cattivi nella sua vita familiare eretta a paradigma universale di convivenza perfetta. Morale: il mondo può andare alla malora ma se mi toccano mia moglie o i miei figli faccio un macello. Il meccanismo, già collaudato in Io vi troverò, Taken 2 e Taken 3, si ripete identico in salsa Pulp Fiction con una strizzatina d’occhio a Mamma ho perso l’aereo. Tra la dark comedy ed il drammatico si infilano altri temi, l’amore fraterno, gli indiani emarginati delle riserve, la repressione dell’omosessualità, il tutto condito con abbondante ironia in un’atmosfera surreale e granguignolesca tipo Non è un paese per vecchi.
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Continua la serie impressionante di film glorificanti il trionfo della vendetta dell’ormai maturo Neeson che interpreta per l’ennesima volta l’eroe buono che ripristina con la violenza l’equilibrio distrutto dai cattivi nella sua vita familiare eretta a paradigma universale di convivenza perfetta. Morale: il mondo può andare alla malora ma se mi toccano mia moglie o i miei figli faccio un macello. Il meccanismo, già collaudato in Io vi troverò, Taken 2 e Taken 3, si ripete identico in salsa Pulp Fiction con una strizzatina d’occhio a Mamma ho perso l’aereo. Tra la dark comedy ed il drammatico si infilano altri temi, l’amore fraterno, gli indiani emarginati delle riserve, la repressione dell’omosessualità, il tutto condito con abbondante ironia in un’atmosfera surreale e granguignolesca tipo Non è un paese per vecchi. Il film finisce come ci si aspetta che finisca dopo i primi 5 minuti dall’inizio. Belli i paesaggi, visti dallo spazzaneve, macchina infernale guidata dal nostro eroe, metaforicamente impegnato a ridisegnare ogni mattina la strada sommersa dalle tormente notturne nello sforzo inane di un novello eroe mitico, tra Prometeo e Sisifo, di ricreare ordine e futuro nel caos degli elementi ovvero di riportare la civiltà nella moderna barbarie. Alla regia un certo Hans Peter Moland, che, purtroppo per Neeson e per lo spettatore, non è né Tarantino né i fratelli Coen.
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