alina333
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domenica 8 dicembre 2024
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delizioso .. una vera chicca
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La prima volta che il film, facendo zapping .. mi è comparso in TV nella scena iniziale .. ho girato canale pensando fosse un film horror. La seconda volta quando ho visto chi erano gli attori protagonisti l'ho guardato con gran gusto. Gianmarco Tognazzi che ridere .. in quella parte insolita per lui. Ma bravissimi anche tutti gli altri .. da Carlo buccirosso a Christian de Sica e tutti gli altri attori non protagonisti .. Traspare durante tutto il film l' immensa poesia e l' immenso amore di Christian de Sica per il babbo Vittorio de Sica .. Davvero commovente la scena finale dove Christian de Sica emula il padre. Il film è intriso di comicità e poesia . E non fa paura se e' quello che vi state chiedendo
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dandy
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mercoledì 24 febbraio 2021
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o''scpirit''e''napoli
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Col figlio Brando alla regia come nel precedente "Amici come prima"(sebbene qui sia unicamente accreditata al padre),De Sica si cimenta in una commedia sfilacciata e piuttosto flebile tra cinema all'americana e puntuali ingredienti da cinepanettone(anche se bisogna dargli atto che la volgarità vera e propria è limitata ad un'unica sequenza col fantasma con la dissenteria).L'idea di un "Ghostbusters" de noartri lasciava presagire la peggio lesa maestà ma la povertà di sostanza e la debolezza della storia fanno più che altro rimpiangere un'occasione sprecata e risaltare la mancanza di una vera motivazione per l'espediente,e la Napoli iperstreotipata scoccia non poco.
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Col figlio Brando alla regia come nel precedente "Amici come prima"(sebbene qui sia unicamente accreditata al padre),De Sica si cimenta in una commedia sfilacciata e piuttosto flebile tra cinema all'americana e puntuali ingredienti da cinepanettone(anche se bisogna dargli atto che la volgarità vera e propria è limitata ad un'unica sequenza col fantasma con la dissenteria).L'idea di un "Ghostbusters" de noartri lasciava presagire la peggio lesa maestà ma la povertà di sostanza e la debolezza della storia fanno più che altro rimpiangere un'occasione sprecata e risaltare la mancanza di una vera motivazione per l'espediente,e la Napoli iperstreotipata scoccia non poco.Ma l'inaspettata riflessione del regista sui rapporti dolorosi e manchevoli padre-figlio con evidenti accenni autobiografici e non solo(Gianmarco Tognazzi porta il nome del padre,sebbene sembri un clone di Hunter S Tompson)è innegabilmente sincera e sentita:impressionante la somiglianza con Vittorio DeSica nell'interpretazione dello spettro del padre.E non sdolcinata nè ipocrita la riappacificazione finale ed ammirazione per quel padre "che viveva sempre alla giornata e non era tagliato per fare il padre".Anche il ritratto del protagonista,pur ciaciarone e accomodante nella sconfitta,è velato da un alone di malinconia notevole.Pochi ed economici ma ottimamente gestiti gli effetti speciali,sempre per merito di Brando DeSica.Gullotta è il vecchio nobile che ricorda il padre spendaccione per la fissa del gioco.Carmen Russo compare brevissimamente nel ruolo di se stessa nella registrazione di un vecchio show di Thomas.Nadia Rinaldi è la moglie di Thomas.Alessandro Baronciani dirige la sequenza animata della storia di Janara.Bastato su un soggetto co-scritto da Menotti.Come al solito,il pubblico deve dimostrare la propensione alla roba stratrita:se "Con amici come prima" è accorso in massa,in questo caso ha disertato le sale,e l'avvento del Covid-19 ha dato il colpo di grazia.
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enzo70
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sabato 9 gennaio 2021
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una discreta idea mal realizzata
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Adoro la leggerezza di Christian De Sica e la sua capacità di essere istrionico. Buccirosso è un bravo attore, ma spesso troppo uguale a sé stesso. Ma la coppia può funzionare, o meglio avere potuto funzionare, discreta l’idea e poi Napoli come palcoscenico è sempre un valore aggiunto. Ma questo film, un po' commedia all’italiana, un po' horror aveva addirittura l’ambizione di essere un omaggio a Vittorio De Sica. Ambizione del tutto fuori linea con il risultato, un film pasticciato in cui né De Sica né Buccirosso riescono a dare un ordine, un equilibrio. La sceneggiatura è sempre titubante, ondivaga, non dà un senso alla storia e il risultato è, oggettivamente, molto modesto.
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Adoro la leggerezza di Christian De Sica e la sua capacità di essere istrionico. Buccirosso è un bravo attore, ma spesso troppo uguale a sé stesso. Ma la coppia può funzionare, o meglio avere potuto funzionare, discreta l’idea e poi Napoli come palcoscenico è sempre un valore aggiunto. Ma questo film, un po' commedia all’italiana, un po' horror aveva addirittura l’ambizione di essere un omaggio a Vittorio De Sica. Ambizione del tutto fuori linea con il risultato, un film pasticciato in cui né De Sica né Buccirosso riescono a dare un ordine, un equilibrio. La sceneggiatura è sempre titubante, ondivaga, non dà un senso alla storia e il risultato è, oggettivamente, molto modesto. Qualche battuta e la simpatia di Christian De Sica non possono salvare un film così.
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elgatoloco
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lunedì 2 novembre 2020
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discreto tentativo
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"SOno solo fantasmi"(Christian De Sica, 2019, sceneggiatura sua e di Andrea Bassi, Luigi di Capua, Ginalcusa ANsanelli, soggetto di Nicola GUaglianone e Menotti)m decisamente diverso, nella forma e nei"contenuti"dai cineapanaettoni che avevano visto De Sica junior solo quale"inteprete-buffone"qui qualche ri erca c'è, in primis quella di conatminare la commedia e l'horror o almeno la dimensione"fantasmatica, guardando un po'ai"Ghostbusters"riletti e trasporti in chiave italico.naooletana(la nepoletaneità forse guarda anche a De Filippo, per "questi fantasmi"e"Fantasmi a Roma", ma non conoscono bene le relative pièces e sono ignorntissimo della lingua napoletana, per cui mi astengo da uletiori commenti relativi), rileggendo nella figura del papà scialaquatrore di tre fratelli avuti(ça va sans dire)da tre donne-madri diverse, la figura di De Sica papò, il grande Vittorio e i ritratti fotografici e non, proposti ne film, corrispondono decisamente a quell'icona.
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"SOno solo fantasmi"(Christian De Sica, 2019, sceneggiatura sua e di Andrea Bassi, Luigi di Capua, Ginalcusa ANsanelli, soggetto di Nicola GUaglianone e Menotti)m decisamente diverso, nella forma e nei"contenuti"dai cineapanaettoni che avevano visto De Sica junior solo quale"inteprete-buffone"qui qualche ri erca c'è, in primis quella di conatminare la commedia e l'horror o almeno la dimensione"fantasmatica, guardando un po'ai"Ghostbusters"riletti e trasporti in chiave italico.naooletana(la nepoletaneità forse guarda anche a De Filippo, per "questi fantasmi"e"Fantasmi a Roma", ma non conoscono bene le relative pièces e sono ignorntissimo della lingua napoletana, per cui mi astengo da uletiori commenti relativi), rileggendo nella figura del papà scialaquatrore di tre fratelli avuti(ça va sans dire)da tre donne-madri diverse, la figura di De Sica papò, il grande Vittorio e i ritratti fotografici e non, proposti ne film, corrispondono decisamente a quell'icona... Sostnanzilamente, non si può fare null'altro che guardare ques'operina in cui la credenza nei fantasmi fa credere che il mago"sfigato"(interpretato da Christian De Sica)sia un personaggio dotato della capacità e anche dei mezzi di esorcizzare gli ectoplasmi e al tutto si associano i due fratelli(resi da Carlo Buccicrosso e da Gianmarco Tognazzi), che naturalmente non deludono le aspettative del fratellone e stanno al gioco... Salvo che...le potenze"ctonie"si scatenano hostper davvero, creand vari problemi...la superstizione o meglio la credenza nei"ghosts"che nell'Ottocento ma anche all'inzio del 1900 era così diffusa da coinvolgere intelllettuali insospettabili(per rimanere in ambito napoletano o quasi.era abruzzese ma "napoletaneizzato"e forse le culture sono comunque simili, da quanto si evince da vari dcoumenti)Benedetto Croce diceva:"Non è vero ma ci credo", una visione(non concezione)che credo De Sica condivida in buona sostanza. Il fiklm, q aunto risulta da varie statistiche, non è"andato male", ma non ha avuto un successo travolgente, colpa del Covid 19 per la seconda visione, ma non per la prima... Essendo uscito in novmebre 2019, ha potuto passare indenne(osisa ante-.Covid)le feste di Natale, dunque qualcosa(qualche iterazione di troppo, forse)non ha funzionato. Ma il pubblico è imprevedibile... El Gato
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mercoledì 14 ottobre 2020
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una occasione persa
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Sono pienamente d'accordo con te, simpatica l'idea come soggetto, ma deficitaria la realizzazione, in tutto e per tutto. Persino le citazioni non sono all'altezza, patetico persino l'omaggio al Grande Vittorio De Sica, manca un filo logico persino per farlo diventare un cult-B movie. Non credo che sia un buon accreditamento per Brando De Sica.
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onufrio
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lunedì 20 aprile 2020
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questi fantasmi
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De Sica alla regia, regala al padre Vittorio una sorta di omaggio personale e sincero, con velata malinconia, ambientando una commedia ricca di presenze oscure nella città di Napoli. I protagonisti della vicenda si ritroveranno uniti nel debellare la piaga delle anime erranti che avvolge la città partenopea. Non la solita commedia, idea apprezzabile.
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filmcrysis
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lunedì 13 aprile 2020
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dispiace doppiamente
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Sono dispiaciuto per il potenziale emanato dal film di poter rilanciare l'horror a livello italiano. La pellicola ha dimostrato di poter sfruttare intelligentemente la scuola horror americana per produrre film d'effetto ma ha gettato tutto questo nel vento con la scelta di puntare ad un target di pubblico di poca rilevanza e disimpegnato. Un film che passa via senza lasciare nulla nello spettatore se non la melense ricerca di un tributo al padre vero del regista attore. Altra delusione è la totale assenza scenica di De Sica ben lontano dal produrre gag da grasse risate dei classici cinepanettoni. L'unico merito che spero possa generare un seguito nel cinema italiano è quello degli effetti speciali .
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Sono dispiaciuto per il potenziale emanato dal film di poter rilanciare l'horror a livello italiano. La pellicola ha dimostrato di poter sfruttare intelligentemente la scuola horror americana per produrre film d'effetto ma ha gettato tutto questo nel vento con la scelta di puntare ad un target di pubblico di poca rilevanza e disimpegnato. Un film che passa via senza lasciare nulla nello spettatore se non la melense ricerca di un tributo al padre vero del regista attore. Altra delusione è la totale assenza scenica di De Sica ben lontano dal produrre gag da grasse risate dei classici cinepanettoni. L'unico merito che spero possa generare un seguito nel cinema italiano è quello degli effetti speciali . Un James Wan italico sarebbe ora che che venisse fuori. L'Italia non può essere solo associata alla commedia con il patrimonio artistico che ha alle spalle.
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johseph
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giovedì 2 aprile 2020
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poche risate
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Mi aspettavo una commedia più ricca di gag, invece si è rivelata un omaggio al padre di Christian De Sica, Vittorio De Sica. Christian l'ho sempre trovato simpatico, questa volta però si è preoccupato di curare tutti gli aspetti del suo personaggio trascurando quella sua semplicità che tanto ci fa ridere. Tognazzi nelle vesti del personaggio disagiato è al quanto ridicolo.
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lizzy
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domenica 15 marzo 2020
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mamma mia che spavento!
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Filmetto carino.
A prima vista avevo pensato ad una scimmiottatura del più famoso "Ghostbuster", ma niente di tutto ciò.
Questi "acchiappafantasmi" in salsa puramente partenopea (con qualche macchia romanesca) in fondo è un filmettino godibile e da passarci il tempo.
Che non è che tutti i lavori cinematografici devono per forza avere un senso logico, una trama importante, un qualche insegnamento di vita.
"Sono solo fantasmi" è un qualcosa leggero e simpatico per passare quslche minuto spensierato.
Beh, certo, ormai dire "De Sica" vuol dire assolutamente scene molto trash e Buccirosso significa "Napoli", ma se vediamo oltre queste cose, beh, qualche sorriso ci scappa.
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Filmetto carino.
A prima vista avevo pensato ad una scimmiottatura del più famoso "Ghostbuster", ma niente di tutto ciò.
Questi "acchiappafantasmi" in salsa puramente partenopea (con qualche macchia romanesca) in fondo è un filmettino godibile e da passarci il tempo.
Che non è che tutti i lavori cinematografici devono per forza avere un senso logico, una trama importante, un qualche insegnamento di vita.
"Sono solo fantasmi" è un qualcosa leggero e simpatico per passare quslche minuto spensierato.
Beh, certo, ormai dire "De Sica" vuol dire assolutamente scene molto trash e Buccirosso significa "Napoli", ma se vediamo oltre queste cose, beh, qualche sorriso ci scappa.
Carina anche la citazione del "vecchio" De Sica (un poì troppo sopravvalutato da qualcuno: ricordiamoci che anche lui non è che le azzeccasse proprio tutte e che la celebrità la ebbe con le sue cose più leggeri che non con quelle impegnate...) ed efficaci gli efffetti speciali.
Peccato per la frettolosa chiusa del film che, come capita spesso con questo genere di lavori, lascia un po' di amaro in bocca.
Senza gridare al miracolo, tuttavia, si può affermare che il film ha un suo perchè e può tranquillamente vivere di vita propria, fra tante riproposizioni e proposte insulse che ci sono in questi giorni sul mercato.
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maramaldo
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domenica 8 dicembre 2019
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il sangue non è acqua
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"Hanté" dall'ombra del padre, Christian (chi l'avrebbe detto, avrei capito l'ombra dello zio...). Uno scivolone, un infortunio, un lavoro sgangherato con punte becere. Spreco di un'idea da cui altri avrebbero tratto uno spasso più intelligente e significativo.
Spreco di un'ambientazione ineguagliata al mondo, Napoli, in mille modi visitata, sempre magica.
Spreco di talenti, di abilità attoriali simpatiche e sapienti: Buccirosso, la Martone, la Baldini, vorrei dirli tutti; Leo Gullotta, da antologia. Al centro, abusivamente, tu, poco convinto e ancor meno convincente, sguaiato e sboccato ma si vede che ti sforzi, stanco.
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"Hanté" dall'ombra del padre, Christian (chi l'avrebbe detto, avrei capito l'ombra dello zio...). Uno scivolone, un infortunio, un lavoro sgangherato con punte becere. Spreco di un'idea da cui altri avrebbero tratto uno spasso più intelligente e significativo.
Spreco di un'ambientazione ineguagliata al mondo, Napoli, in mille modi visitata, sempre magica.
Spreco di talenti, di abilità attoriali simpatiche e sapienti: Buccirosso, la Martone, la Baldini, vorrei dirli tutti; Leo Gullotta, da antologia. Al centro, abusivamente, tu, poco convinto e ancor meno convincente, sguaiato e sboccato ma si vede che ti sforzi, stanco.
La presente non è una valutazione critica ma una reazione emotiva, penso condivisa in molti perchè in tanti ti vogliamo bene, compresi quelli più pretenziosi che mai metterebbero in piazza il non aver perso nemmeno uno dei tuoi panettoni.
Al rimbrotto segue l'incoraggiamento. Ai 60 e passa, oggi si è ancora giovani (stavo per dire: s'invecchia ma non si cresce). Tirati su finchè sei in tempo. La stoffa ce l'hai.
Il dna è sempre quello o, come si diceva una volta, il sangue non è acqua.
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