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esco_nonesco
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lunedì 8 aprile 2024
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abbandonando i confronti, riesce a emozionare
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Nell’era del sequel e del remake, in un cielo con stelle che brillano ben poco e lune che vivono della luce riflessa di un qualcosa che fu, è inevitabile arrivare a distinguere fra prodotti ottimi e prodotti mediocri, accettando con rassegnazione la diffusa penuria di idee e di novità.
Il Re Leone, nonostante le aspettative ai minimi storici, riesce con una scelta coraggiosa a svincolarsi dal banale citazionismo e a stupire con una ben più godibile citazione d’apertura, calco esatto dell’originale del ’94. La trama segue fedelmente ma non pedissequamente quella del cartone, ma la pellicola definisce fin dai primi fotogrammi la propria coraggiosissima cifra stilistica: la totale assenza dell’umanizzazione espressiva degli animali.
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Nell’era del sequel e del remake, in un cielo con stelle che brillano ben poco e lune che vivono della luce riflessa di un qualcosa che fu, è inevitabile arrivare a distinguere fra prodotti ottimi e prodotti mediocri, accettando con rassegnazione la diffusa penuria di idee e di novità.
Il Re Leone, nonostante le aspettative ai minimi storici, riesce con una scelta coraggiosa a svincolarsi dal banale citazionismo e a stupire con una ben più godibile citazione d’apertura, calco esatto dell’originale del ’94. La trama segue fedelmente ma non pedissequamente quella del cartone, ma la pellicola definisce fin dai primi fotogrammi la propria coraggiosissima cifra stilistica: la totale assenza dell’umanizzazione espressiva degli animali.
Ogni specie è rappresentata coi propri movimenti, coi comportamenti esatti e con un’accuratezza anatomica che fanno dimenticare che non si tratta di un documentario.
Eppure questi animali sono più umani di noi, emozionano e commuovono, senza bisogno di ricorrere a espressioni innaturali o a gesti forzati.
Da eterna innamorata del mio “vero” Re Leone, approvo questo nuovo film, senza pormi il problema di inserirlo in una competizione inevitabilmente persa in partenza.
Da non sottovalutare il classico piantino che mi faccio ogni volta che sento il dialogo fra Simba e Mufasa, che si tratti di cartone animato, musical a teatro o remake.
Menzione speciale alla colonna sonora, catalizzatrice infallibile di moti dell’anima.
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alessandro
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giovedì 12 maggio 2022
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penso
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Voglio solo dire che questo film è davvero ciò che un'appassionato si aspetta infatti penso per l'appunto che non ci sono parole per spiegare dove siamo arrivati con il lavoro per raggiungere degli obiettivi che secondo il mio modestissimo parere è solo un assaggio. Infatti penso che nonostante la bravura dei tecnici ci sia stata anche una collaborazione anche del mondo disney di per se perchè devo dire che il film non tradisce le aspettative.
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bernardino abate
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venerdì 25 febbraio 2022
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film capolovaro per gli effetti realistici
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Un film raccomandato, non solo per la storia commovente del Re Leone, ma anche per il remake ottenuto attraverso le nuove tecnologie che lo portano ad avere una somiglianza impressionante al reale.
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fabrizio friuli
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sabato 29 gennaio 2022
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sufficientemente adeguato
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La vicenda shakespeariana avviene nella terra africana , ed il protagonista è il futuro re delle Terre del Branco , il cui nome è Simba , figlio del re Mufasa , tuttavia, egli è ancora ignaro del fatto che il turpe Scar , fratello di Mufasa brama visceralmente la reggenza ed è disposto a compiere le azioni più ignobili per ottenere quel che vuole . Infatti Scar diventa un alleato delle iene per disfarsi di Mufasa e di Simba , il primo bersaglio viene abbattuto ma il secondo rimane in vita e riesce a conquistare ciò che gli spetta di diritto , e riesce ad divenire re dopo aver s o fatto il cancro chiamato Scar.
Il Re Leone del 2019 è il remake live action di uno dei più emblematici lungometraggi della Walt Disney , ovvero Il Re Leone , ed è banalmente ovvio stabilire che confrontare entrambe le pellicole sia come confrontare l'oro con la plastica , dato che il remake live action si dimostra inferiore al film animato della Disney, e questo viene compreso quando Simba raggiunge il padre assassinato, infatti il leoncino computerizzato pur essendo vicino al corpo senza vita del padre , rimane con un' espressione " neutra " , ed è ovvio che il regista abbia voluto rappresentare gli animali realisticamente, ma la scena in cui avviene la morte di Mufasa è iconica , ed il realismo eccessivo ha dissacrante la drammaticità della scena , però, il realismo eccessivo ha permesso alle iene di apparire in modo notevole, specialmente la leader chiamata Shenzi , infatti , nel live action la iena alfa è come una boss di un clan , riverita e temuta dai suoi sgherri, perciò, il realismo del film si è rivelato un arma a doppio taglio.
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La vicenda shakespeariana avviene nella terra africana , ed il protagonista è il futuro re delle Terre del Branco , il cui nome è Simba , figlio del re Mufasa , tuttavia, egli è ancora ignaro del fatto che il turpe Scar , fratello di Mufasa brama visceralmente la reggenza ed è disposto a compiere le azioni più ignobili per ottenere quel che vuole . Infatti Scar diventa un alleato delle iene per disfarsi di Mufasa e di Simba , il primo bersaglio viene abbattuto ma il secondo rimane in vita e riesce a conquistare ciò che gli spetta di diritto , e riesce ad divenire re dopo aver s o fatto il cancro chiamato Scar.
Il Re Leone del 2019 è il remake live action di uno dei più emblematici lungometraggi della Walt Disney , ovvero Il Re Leone , ed è banalmente ovvio stabilire che confrontare entrambe le pellicole sia come confrontare l'oro con la plastica , dato che il remake live action si dimostra inferiore al film animato della Disney, e questo viene compreso quando Simba raggiunge il padre assassinato, infatti il leoncino computerizzato pur essendo vicino al corpo senza vita del padre , rimane con un' espressione " neutra " , ed è ovvio che il regista abbia voluto rappresentare gli animali realisticamente, ma la scena in cui avviene la morte di Mufasa è iconica , ed il realismo eccessivo ha dissacrante la drammaticità della scena , però, il realismo eccessivo ha permesso alle iene di apparire in modo notevole, specialmente la leader chiamata Shenzi , infatti , nel live action la iena alfa è come una boss di un clan , riverita e temuta dai suoi sgherri, perciò, il realismo del film si è rivelato un arma a doppio taglio. Per giunta , in questo film alcuni personaggi sono stati doppiati dai talent ( Elisa e Marco Mengoni ) anche se altri talent sono degli attori di professione ( Edoardo Leo è il doppiatore del suricato Timon e Stefano Fresi è il doppiatore del facocero Pumbaa , e loro , a differenza dei primi talent citati non hanno fatto un lavoro al di sotto dell'insufficenza, sebbene Mengoni Marco abbia cercato di doppiare Simba con impegno ) , è possibile dire che il doppiaggio è sufficiente, Luca Ward e Massimo Popolizio hanno saputo doppiare i due fratelli Mufasa e Scar. Sostanzialmente, il film potrebbe essere accettabile, ma non è possibile ritenerlo un film eccezionale, anche a causa della scena dove avviene un 'insensata citazione alla Bella e la Bestia , ma è carina la scena in cui Pumbaa durante la canzone dice " scorreggiare " , anche se Timon avrebbe dovuto riprenderlo dicendogli " Ehi , non si usano queste parole davanti a un piccolo " , sarebbe stato molto più credibile. Sebbene le scene iniziali dove appare l' Africa che passa dall' alba al giorno siano state ben rappresentate, questo film rimane sempre un film sufficientemente adeguato.
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alessandro
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domenica 28 novembre 2021
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bello!
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Nulla da dire, film lineare, coinvolgente, potente, paesaggi africani stupendi e animali che sembrano reali (balzo in avanti rispetto al libro della giungla del 2016).
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wolvie
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giovedì 7 gennaio 2021
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uno sbadiglio da leone
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" The Lion King" è tra le produzioni pensate per il rilancio in grande stile della Disney, che ha assimilato nel frattempo sia la Marvel che la Pixar, infatti, il trade d' union è nuovamente il regista/attore Jon Favreau che da "Iron Man" arriva a 2 reboot disneyani per approdare oggi sulla piattaforma digitale Disney plus con il suo "The Mandalorian ". Analizzandolo, il film è un' operazione sbagliata, funzionale nel 2019 per " gli idioti in fila", ovvero, la storia è talmente conosciuta che riesce a raccogliere nelle sale cinematografiche non so' quante generazioni di spettatori che vogliono riemozionarsi o passare un qualche testimone sentimental valoriare alla propria prole o ai propri nipoti, ma il risultato è fiacco, la tecnologia digitale che permette agli animali di parlarsi risulta talmente straniante dall' inizio, e diversi personaggi, come Timon e Pumba perdono appeal sullo schermo.
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" The Lion King" è tra le produzioni pensate per il rilancio in grande stile della Disney, che ha assimilato nel frattempo sia la Marvel che la Pixar, infatti, il trade d' union è nuovamente il regista/attore Jon Favreau che da "Iron Man" arriva a 2 reboot disneyani per approdare oggi sulla piattaforma digitale Disney plus con il suo "The Mandalorian ". Analizzandolo, il film è un' operazione sbagliata, funzionale nel 2019 per " gli idioti in fila", ovvero, la storia è talmente conosciuta che riesce a raccogliere nelle sale cinematografiche non so' quante generazioni di spettatori che vogliono riemozionarsi o passare un qualche testimone sentimental valoriare alla propria prole o ai propri nipoti, ma il risultato è fiacco, la tecnologia digitale che permette agli animali di parlarsi risulta talmente straniante dall' inizio, e diversi personaggi, come Timon e Pumba perdono appeal sullo schermo. Le canzoni italiane hanno una notevole carenza di spessore rispetto alle versioni originali e il tutto si trascina così, stancamente, allora, forse, sarebbe meglio un documentario sui Leoni, quelli veri, su History Channel.
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sabri92
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venerdì 1 novembre 2019
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bello!
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Live action del famoso (ed amatissimo) cartone della Disney, con splendida immersione nella natura africana. Un po' eccessivo, pel il vero, l'uso della Computer-generated imagery (meglio nota come CGI), ma sarebbe stato forse difficile agire diversamente. Il punto debole è che il film non offre spunti originali rispetto al cartone animato, a differenza, ad esempio, de La Bella e La Bestia, di Aladdin.e soprattutto di Maleficent, che è una rivisitazione pressoché totale de La Bella Addormentata nel bosco. In ogni modo, Il Re Leone, diretto da un ispirato Jon Favreau, va considerato piacevole e godibile, oltre che naturalmente adatto ad un pubblico di tutte le età.
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Live action del famoso (ed amatissimo) cartone della Disney, con splendida immersione nella natura africana. Un po' eccessivo, pel il vero, l'uso della Computer-generated imagery (meglio nota come CGI), ma sarebbe stato forse difficile agire diversamente. Il punto debole è che il film non offre spunti originali rispetto al cartone animato, a differenza, ad esempio, de La Bella e La Bestia, di Aladdin.e soprattutto di Maleficent, che è una rivisitazione pressoché totale de La Bella Addormentata nel bosco. In ogni modo, Il Re Leone, diretto da un ispirato Jon Favreau, va considerato piacevole e godibile, oltre che naturalmente adatto ad un pubblico di tutte le età.
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felicity
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martedì 29 ottobre 2019
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il re leone, 25 anni dopo torna. perché?
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L’animazione digitale, portata a vette di straordinaria definizione, raffredda la visione in nome di un realismo di cui non si sente il bisogno.
Tutto è al posto giusto, tutto è calcolato, prevedibile, senza umanità.
Il regista Jon Favreau ricalca lo storyboard del film originale, ma così facendo spiana la strada a un confronto inutile e impietoso, che mette in luce la vacuità emotiva del nuovo progetto.
Questo remake è scarno, incompleto, privo di emozioni (anche nelle sequenze più concitate).
La rivisitazione manca dell'energia e del cuore che avevano caratterizzato l'originale.
Gli effetti visivi sono notevoli: ciascun personaggio e ogni ambientazione sono stati completamente costruiti in computer grafica.
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L’animazione digitale, portata a vette di straordinaria definizione, raffredda la visione in nome di un realismo di cui non si sente il bisogno.
Tutto è al posto giusto, tutto è calcolato, prevedibile, senza umanità.
Il regista Jon Favreau ricalca lo storyboard del film originale, ma così facendo spiana la strada a un confronto inutile e impietoso, che mette in luce la vacuità emotiva del nuovo progetto.
Questo remake è scarno, incompleto, privo di emozioni (anche nelle sequenze più concitate).
La rivisitazione manca dell'energia e del cuore che avevano caratterizzato l'originale.
Gli effetti visivi sono notevoli: ciascun personaggio e ogni ambientazione sono stati completamente costruiti in computer grafica. Però Simba e soci non trasudano simpatia ed empatia come i loro alter ego di venticinque anni fa, dagli occhi sgranati e i musi accattivanti.
Nella ricerca naturalistica, Favreau smarrisce il tocco incantato.
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sarac
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martedì 15 ottobre 2019
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nulla di che
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Non è possibile dare una recensione negativa, solo perchè equivarrebbe dare una recensione negativa anche al classico disney piu amato della storia.
FILM COPIA PALESE E PAPALE del classico Disney... almeno aladdin e la bella e la bestia hanno delle scene, anche se piccole, differenti dal classico.
Oh mio dio muore Mufasa.. ma dai?? qualcosa di inaspettato ci voleva, mi sono un po annoiata al cinema... è come se ti facessero un regalo al tuo compleanno e tutta efuorica lo scarti, ma una volta aperto dentro di te e con totale delusione dici " AH, MA CE L'HO GIA'" = ecco cosa è stato il film del re leone per me.
Metto 3 stelle perchè comunque gli animali al computer sono fatti da dio!
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marcloud
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domenica 29 settembre 2019
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il leone disney è tornato
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Rivederlo a distanza di tempo e in questo modo fa comunque emozionare, sarà sicuramente perché ero piccolo quando è uscito l'originale. Alcuni passaggi non sono sviluppati come il cartone e forse è l'unico inevitabile limite, come ad esempio il personaggio di Rafiki che non ha lo stesso spessore della prima versione. Per la prima volta è stato bello andare al cinema, almeno per vedere lo spettacolo di una sala piena di bambini completamente catturati dal film.
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