Emiliano Morreale
La Repubblica
Il lungometraggio d'esordio di Mati Diop, attrice francese di origini senegalesi, era una delle incognite del festival. Ma in effetti, se non irrita, appare troppo debole per reggere il concorso maggiore. Dakar: una torre avveniristica, alla quale lavorano giovani operai che non vengono pagati da mesi. Uno di loro è innamorato di una ragazza promessa sposa a un altro. Quando i giovani decidono di prendere una barca per raggiungere la Spagna, la vicenda prende pieghe impreviste, tra il fantastico e il metaforico. Girato in maniera piuttosto sicura, il film è ingenuo e a tratti confuso nei vari fili che mette in campo (storia d'amore, spiriti, emancipazione femminile, tradizione e modernità), ma comunque segnala (come Bacurau) l'esigenza di andare oltre moduli tradizionali (quelli in cui ancora crede con serietà Loach) per raccontare le grandi contraddizioni politiche del presente.
Da La Repubblica, 17 maggio 2019
di Emiliano Morreale, 17 maggio 2019
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